Carcere di Santa Maria Capua Vetere, la FP CGIL lancia allarme sull’ingestibilità

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Carcere di Santa Maria Capua Vetere, la Funzione Pubblica CGIL Campana lancia l’allarme sull’ingestibilità del penitenziario Sammaritano.

A parlare è Orlando Scocca, coordinatore Regione Campania Polizia Penitenziaria, che esprime forte perplessità sull’attuale reggenza: “Una Direzione poco equilibrata che tende a minare la sicurezza dell’Istituto e del personale di Polizia Penitenziaria, un crollo della percezione di legalità contrastato solo dal lavoro del Dirigente agg. di Polizia Penitenziaria dott. Giramma che, con autorevolezza giornalmente riesce a mantenere ordine e sicurezza”.

“Non possiamo dimenticare gli errori/orrori di circa un anno fa, ma la Polizia Penitenziaria è un’istituzione sana e rappresenta lo Stato italiano nei penitenziari italiani – continua Carmela Ciamillo, coordinatrice Funzioni Centrali della FP CGIL di Caserta -. Serve necessariamente chiarire le regole di ingaggio e far diventare la struttura di Santa Maria Capua Vetere un carcere di vetro dove l’opinione pubblica possa comprendere realmente cosa succede”.



    “Santa Maria Capua Vetere è un brutto capitolo della per il sistema detentivo italiano, ma fatti commessi da i singoli non possono minare la professionalità di molti – aggiunge Mirko Manna, FP CGIL Nazionale -. Il Corpo di Polizia Penitenziaria (prima agenti di custodia) si occupa di sicurezza da 205 anni e la professionalità degli appartenenti al Corpo non può e non deve essere messa in discussione. Santa Maria, come Noto, Firenze, San Gimignano e Torino dovevano diventare i fiori all’occhiello dell’Amministrazione Penitenziaria, invece, abbiamo assistito ai soli provvedimenti tampone che non hanno portato a nulla. La caduta del Governo è anche il frutto di scelte sbagliate che hanno portato lo stesso sistema penitenziario alla disfatta”.



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