E' tornato già nella sua abitazione dei Quartieri Spagnoli, il baby pistolero P. P., ritenuto uno dei 4 componenti del commando che aveva portato a termine una stesa nella zona del clan De Micco a Ponticelli.
Secondo il gip mancano "gravi indizi di colpevolezza". E così il 17enne accusato di aver partecipato alla stesa avvenuta lo scorso due luglio in via Crisconio a Ponticelli insieme con i complici, Giuseppe Damiano detto “Peppe ’o chiattone”; Emmanuel De Luca Bossa (figlio del boss “Tonino ’o sicco”) e Vincenzo Barbato detto “Barba”, è stato rimesso in libertà
Anche originario dei Quartieri Spagnoli il giovani è ritenuto dagli investigatori vicino al clan De Luca Bossa. Secondo il giudice quindi un solo fotogramma dal quale si evincerebbe la sua presenza e la sua partecipazione al radi non basta come prova. Sono state le indagini difensive degli avvocati Leopoldo Perone e Antonio Rizzo a convincere il gip che non vi è la convinzione "senza ombra di dubbio" he sia lui in quel fotogramma estrapolato da una telecamera di video sorveglianza della zona.
Resta indagato a piede libero, almeno per ora, per porto, detenzione ed esplosione di colpi d’arma da fuoco, aggravati dalle finalità mafiose.Potrebbe interessarti
Napoli, la confessione del baby killer: "Non era Marco Pio Salomone che doveva morire"
Volla, 13enne massacrato dal branco per rubargli il cellulare: caccia alla baby gang
Napoli, la guerra dei baby camorristi: il mistero del colpo perfetto che ha uccio Pio Marco Salomone
Assalto ai bancomat: sgominata la "banda della marmotta: 4 arresti e tre denunce
(nella foto uno dei frame che immortale i 4 durante la stesa in via Crisconio a Ponticelli e nei riquadri a partire dall'alto Emmanuel De Luca Bossa, figlio del boss ergastolano Tonino 'o sicco, Vincenzo Barbato detto “Barba” e Giuseppe Damiano detto “Peppe ’o chiattone”)
@RIPRODUZIONE RISERVATA



















































































Lascia un commento