Con le reti quantistiche la comunicazione non si intercetta

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I computer quantistici avranno una capacità di elaborazione dati inimmaginabile. Molto diversi da quelli attuali, che trattano dati ed elaborano algoritmi che, come si è visto, molte volte gli hacker riescono a ‘bucare’.

O cambiamo gli algoritmi matematici e ne inventiamo di più complessi oppure cambiamo la tecnologia, magari basata su un nuovo modo di scambiare le chiavi di cifratura. Ed è questo il caso del progetto QKD (Quantum Key Distribution), promosso anche dall’Esercito Italiano, che consente la trasmissione di dati tra soggetti collegati in modo sicuro, al riparo da intercettazioni.

È il Colonnello Pasquale Guarino del VI Reparto Sistemi C5I dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, intervistato dall’agenzia Dire, a spiegare la rivoluzione futurista che ora interessa la rete metropolitana di Milano, ma potrebbe essere replicata, in futuro, anche in altre città italiane.



    il progetto QKD

    “I soggetti interessati- ha detto Guarino- sono collegati su una rete quantistica, ove vengono trasmessi dei fotoni (le particelle elementari della luce) appositamente codificati sfruttando il principio quantistico di sovrapposizione degli stati (mi riferisco allo stato di polarizzazione del fotone); se questa ‘catena’ per qualsiasi motivo viene intercettata le estremità immediatamente lo avvertono proprio perché viene alterato lo stato dei suddetti fotoni – per il principio di indeterminazione di Heisenberg – e vengono rilevati degli errori nella chiave trasmessa”.

    Il progetto, in fase sperimentale, è nato per dotare il capoluogo lombardo, prima città al mondo, di una rete ultrasicura post-quantum che possa garantire la trasmissione di dati e la cybersicurezza, è già il futuro e toccherà la vita di tutti, giornalisti compresi, per difenderci ad esempio da quelle ‘fake news’ che possono pericolosamente contaminare le informazioni, o da attacchi cyber che possono alterare e compromettere i dati sanitari.

    È il dominio cognitivo di cui tanto si sente parlare, ormai diventato strategico al pari di quelli classici. Il primo passo è questo accordo, firmato tra Politecnico di Milano (PoliMi), che ha brevettato i nodi ‘quantistici’, la Regione Lombardia, Aria, Intesa Sanpaolo e il 1° Reggimento Trasmissioni dell’Esercito Italiano.

    “Si tratta di un progetto pioneristico- ha detto Guarino– e quella di Milano è una rete di sperimentazione che assume una grande rilevanza non soltanto per gli attori che vi partecipano direttamente. Come Esercito siamo stati coinvolti perché il PoliMI ha individuato il 1° Reggimento Trasmissioni quale partner affidabile con cui collaborare, sia in funzione della sua natura spiccatamente tecnica sia per la sua locazione geografica nell’area metropolitana milanese.

    Ovviamente abbiamo accolto a braccia aperte questa possibilità. Sul piano degli studi tutto funziona perfettamente, ma ora vanno testate le applicazioni pratiche di questa innovativa tecnologia. L’Esercito è pronto a fornire un qualificato contributo”, ha ribadito sottolineando come il 1° Reggimento Trasmissioni rappresenti un’avanguardia di tecnologia nell’ambito della Forza Armata.

    “Non si può fare a meno di investire in sicurezza e nelle nuove tecnologie”, ha chiarito il Colonnello che di questo progetto ha evidenziato il valore altamente “strategico”. E l’Italia, nello specifico settore, non è seconda a nessuno, potendo vantare “una dorsale quantistica di 1.800 Km che si estende da Torino a Matera (Italian Quantum Backbone) e partecipando, con importanti aziende nazionali- ha aggiunto ancora Guarino- ad un importante progetto europeo (denominato OQTAVO) che punta ad integrare le tecnologie quantistiche per la crittografia all’interno di servizi specifici su tutto il territorio dell’UE”.

    Come è stato per internet, nato da esigenze militari, la stessa cosa si ripropone ora per la sicurezza di tutte le nostre informazioni: “La finalità- ha chiarito il Colonnello– è salvaguardare tutte le comunicazioni garantendo che anche il dominio cognitivo non venga alterato”.

    La Difesa insomma ha già un altro volto, non è solo quella ‘armata’ nota ai più, ed è anche un mondo di opportunità di lavoro, competenze e formazione che i più i giovani, i futuri tecnici del Quantum Computing, non possono proprio perdersi.



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