Operazione Levante, riciclaggio, droga e frodi: arresti eccellenti in tutta Italia. IL VIDEO

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Operazione Levante: ci sono anche tre avvocati, un commercialista, un ufficiale della Guardia di Finanza e diversi imprenditori, oltre a esponenti del clan mafioso Parisi di Bari, tra le 75 persone destinatarie di misure cautelari disposte nell’ambito della indagine  della Dda di Bari sul presunto riciclaggio, anche all’estero, di denaro derivante da attivita’ illecite di evasione fiscale e frode sulle forniture di carburante.

Si tratta degli avvocati Fabio Mesto (arresti domiciliari) e Massimo Chiusolo e Pierdomenico Bisceglie (interdizione per un anno).  In carcere invece il commercialista Francesco Paolo Noviello. Ai domiciliari anche un colonnello della guardia di finanza in servizio a Roma.



    Cinquecento uomini della Dia e della Gdf di Bari hanno eseguito 14 arresti in carcere, 45 agli arresti domiciliari, 14 destinatari dell’obbligo di presentazione alla pg e 2 destinatari di misure interdittive. E’ stato inoltre eseguito il sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 18 milioni di euro tra abitazioni di lusso, auto di grossa cilindrata, denaro contante, disponibilita’ finanziarie e compendi aziendali.

    Complessivamente gli indagati sono 86, nei confronti dei quali sono ipotizzati a vario titolo i reati di associazione per delinquere, aggravata dalla transnazionalita’, finalizzata alle frodi fiscali, al riciclaggio e all’autoriciclaggio dei relativi proventi nonche’ al trasferimento fraudolento di valori, al “contrabbando” di prodotti energetici, alle estorsioni, al traffico di sostanze stupefacenti e alla detenzione illegale di armi.

    Un sistema di frodi realizzate con falsi crediti Iva relativi a inesistenti operazioni passive indicate nelle dichiarazioni fiscali, ma senza le relative fatture, e’ stato scoperto in Puglia. Nell’ambito dell’operazione ‘Levante’ sono finite in manette 59 persone (15 in carcere e 44 agli arresti domiciliari) mentre per altre 14 e’ stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

    Le forze dell’ordine hanno smantellato un’organizzazione attiva a Bari e anche in Lombardia che, attraverso un sistema di aziende consorziate, avrebbe sviluppato un volume di affari illecito per circa 170 milioni di euro. L’operazione, e’ stata messa in campo in Puglia, Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto.

    Dalle indagini e’ emerso che, attraverso un sistema di aziende consorziate, sarebbero state realizzati le ingenti frodi fiscali tramite crediti Iva fittizi, asseverati da professionisti compiacenti. Nella fase della “monetizzazione” sarebbe emerso il coinvolgimento della criminalita’ organizzata barese, in grado di reclutare un centinaio di “fiduciari” a cui intestare carte di credito per prelevare il denaro contante e reinvestirlo anche nel narcotraffico.

    Un altro gruppo criminale transnazionale, con base operativa in provincia di Bari e attivo nell’illecita commercializzazione di oli lubrificanti, avrebbe incrociato gli interessi del primo, mettendo in piedi una frode attraverso cessioni di basi lubrificanti provenienti dall’est Europa e formalmente dirette a societa’ cipriote, greche o maltesi, ma in realta’ destinate in Italia ad uso autotrazione a favore di compiacenti imprese operanti nel settore della commercializzazione e della distribuzione stradale di carburanti, con una conseguente evasione di accise per oltre 2 milioni di euro.

    In questo secondo filone investigativo sono state ricostruite intestazioni fittizie di beni da parte di un esponente di spicco del clan Parisi in favore di prestanome, mediante la collaborazione di un commercialista e di tre avvocati. Durante le indagini sono stati sequestrati circa 186 kg di droga, tra cocaina e hashish, oltre 4,4 milioni di euro in contanti nascosti nelle intercapedini condominiali della casa di uno dei vertici dell’organizzazione e 43 mila litri di miscele lubrificanti destinati all’autotrazione in evasione delle accise.

    “Questi sono soldi dei cittadini, sottratti ai medicinali, all’istruzione, alle opere pubbliche. La gravita’ dell’evasione fiscale per la tenuta della societa’ non e’ inferiore a quella di chi va a spacciare droga. L’evasione e’ sottrazione di beni alla gente. Pensiamo a cosa vuol dire 4,4 milioni sottratti alla sanita’ in un momento di pandemia come questo”. Lo ha detto il procuratore di Bari Roberto Rossi durante la conferenza stampa sulle 75 misure cautelari eseguite oggi da Gdf e Dia nell’ambito dell’indagine “Levante” su una presunta evasione fiscale da 170 milioni di euro che coinvolge mafiosi, imprenditori, professionisti e pubblici ufficiali.

    “In questa indagine – ha detto Rossi – sono coinvolti colletti bianchi, professionisti che invece di svolgere il loro lavoro secondo le regole hanno aiutato a nascondere soldi”. L’inchiesta e’ stata coordinata dai pm Bruna Manganelli e Fabio Buquicchio con il coordinamento del procuratore aggiunto Francesco Giannella. “Quello che sembra emergere – ha detto Giannella – e’ un mondo complesso in cui si intrecciano criminalita’ organizzata, comune, imprenditoria e professioni, in una sinergia che sembra essersi consolidata per ottenere un immenso guadagno”.

     

    L’elenco completo dei nomi: in carcere, ai domiciliari e le interdittive

    Questo l’elenco completo dei destinatari delle misure nell’ordinanza firmata dal gip.

    Arresti in carcere

    Basile Angelo (nato a Taranto, residente a Riccione), Cereia Alessandro (Rovasenda, provincia di Vicenza), De Mola Domenico (Bari), Farotti Davide Giovanni (Galliate, provincia di Novara), Gelao Sebastiano (Bari), Gioffreda Angelo (nato a Brindisi, residente a Sossano provincia di Vicenza), Giordano Francesco (nato a Bitonto, residente a Nerviano provincia di Milano), Klecherova Milena Georgieva (nata in Bulgaria residente a Roma), Marotta Domenico (Bari), Marotta Giuseppe (nato a Bari ma residente in provincia di Roma), Noviello Francesco Paolo (commercialista di Bitonto), Salandra Cesare (Bari), Sicolo Emanuele (Bitonto), Spinelli Luigi (Acquaviva delle Fonti, provincia di Bari), Zefferino Antonio Paolo (Acquaviva delel Fonti, provincia di Bari).

    Arresti domiciliari 

    Aluiso Annunziata (nata a Bitonto, residente a Bari), Amoruso Vito Luigi (Bari), Belloro Paola (Roma), Bonasia Domenico (Bitonto), Brescia Nicola (Bari), Caldarola Maddalena (Bitonto), Camerino Giovanni (nato a Taranto, residente a Vanzago provincia di Milano), Camerino Massimo (nato a Taranto, domiciliato Vittuone provincia di Milano), Cervelli Luana (nata a Taranto residente a Morciano di Romagna), Conte Carlo (Pojana Maggiore provincia di Vicenza), De Fonte Raffaele (Acquaviva delle Fonti, provincia di Bari), De Giorgio Cosimo (Taranto), De Giorgio Ilario (nato a Taranto, residente a Rho), Gaiarsa Marisa (residente a Montecchio Maggiore, provincia di Vicenza), Gavric Suzana (nata a Sarajevo, residente a Bitonto), Giordano Raffaella (Bitetto, provincia di Bari), Hangiu Larisa Andrea (nata in Romania, residente a Nerviano provincia di Milano), Lapalombella Paolo (Bari), Leone Luigi (Modugno, provincia di Bari), Mascia Luca (Prato), Menaldo Denise (Burolo, provincia di Torino), Mesto Fabio (avvocato di Bari), Milella Michele (Bari), Mimmotti Claudio (Aprilia, provincia di Latina), Morillo Pichardo Walter Handerg (Genova), Nardelli Antonio (Castellana Grotte, provincia di Bari), Paciolla Costantino (Cassano Murge, provincia di Bari), Petragallo Luca (Acquaviva delle Fonti, provincia di Bari), Pizzolante Cosimo (Taranto), Pugliese Pompea (Galliate provincia di Novara), Putignano Francesco (Bitonto), Quarinto Amedeo (nato a Taranto, residente Bareggio provincia di Milano), Rampino Candida (Bitonto), Ravasio Martino (Recetto, provincia di Novara), Roati Carolina (Prato), Romano Giuseppe (Acquaviva delle Fonti provincia di Bari), Sabatelli Onofrio (Monopoli, provincia di Bari), Spinelli Giuseppe (nato in Germania, residente ad Acquaviva delle Fonti, Bari), Talluto Ivano (Riccione), Tomei Marco (Genzano di Roma), Tuscano Paolo Vito (Milano) e Valletta Nicola (Bari).

    Interidizione di un anno della professione per gli avvocati Chiusolo Massimo Roberto e Bisceglie Pierdomenico, entrambi di Bari.

    Obbligo di presentazione ai carabinieri per tre volte a settimana per i seguenti indagati:

    Coschiera Aldo (Gioia del Colle, provincia di Bari), Falone Luca (Bitetto, provincia di Bari), Laforgia Nicola (Acquaviva delle Fonti, provincia di Bari), Mangione Vincenzo (Gravina di Puglia, provincia di Bari), Mariano Donato (Taranto), Milella Luigi (Bari), Naglieri Giuseppe (Bitonto), Pagano Giovanni (Villa di Briano, provincia di Cesena), Raspanti Rino (Roma), Raspanti Roberto (Arvea provincia di Roma), Spinelli Vito Domenico (Acquaviva delle Fonti, provoncia di Bari), Tedesco Francesco (Sant’Egidio del Monte Albino, provincia di Salerno), Trovato Francesco (Arvea, provincia di Roma) e Valentino Andrea (Bitonto).

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