Cronaca

Undici arresti per la rivolta di Melfi: 44 sono gli indagati

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Melfi. Undici persone sono state arrestate per avere avuto un ruolo nella grave avvenuta il 9 marzo dello scorso anno presso la Casa circondariale di Melfi, nel contesto dei moti di protesta avverso le misure restrittive imposte dal Dap per il contenimento dell'emergenza epidemiologica da Covid-19.

Gli , disposti dal Tribunale del Riesame su richiesta della Procura di Potenza dopo che il Gip aveva negato la misura cautelare, sono stati eseguiti nelle province di Potenza, Benevento, Catania, Palermo, Siracusa, L'Aquila, Siracusa, Bari, Reggio Calabria e Asti.

Le indagini, coordinate dalla Dda e svolte dal Servizio Centrale Operativo della di Stato e dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile del capoluogo lucano, hanno permesso di risalire all'identità di tutti e quarantaquattro i detenuti coinvolti nella sommossa, durante la quale personale sanitario e vari agenti della Polizia penitenziaria, in servizio presso l'istituto melfitano, rimasero sequestrati per circa nove ore.

Grazie all'immediato intervento delle forze dell'ordine fatto convergere sul posto, nonché all'impegno profuso dalla Polizia Penitenziaria di Melfi, fu, a suo tempo, possibile pervenire alla liberazione degli ostaggi riconducendo i rivoltosi nelle camere detentive, a seguito di una lunga trattativa durante la quale i fautori della sommossa avevano provveduto anche alla stesura di un documento di richieste e rivendicazioni.

L'ordinanza cautelare adottata dal Tribunale del Riesame di Potenza, è stata adottata nei confronti di tutti e quarantaquattro gli indagati, e che per le trentatrè posizioni residue si è tuttora in attesa degli sviluppi dei ricorsi per cassazione proposti dai rispettivi difensori.


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