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Femminicidio a Faenza: la vita di Ilenia spezzata per 20mila euro e un’auto

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Faenza. Ventimila euro e un’automobile: tanto valeva, per l’ex marito che ne ha ordinato la morte, la vita di Ilenia Fabbri.

Ventimila euro era il compenso che avrebbe avuto Pierluigi Barbieri, l’amico-killer assoldato da Claudio Nanni: lo ha raccontato stamane lo stesso Barbieri, alias ‘lo zingaro’ che ha confessato di aver ucciso Ilenia Fabbri e di averlo fatto su commissione dell’ex marito Claudio Nanni, che gli aveva promesso il compenso. Nanni, nell’interrogatorio che ha sostenuto oggi pomeriggio dinanzi al gip, ha ammesso di aver incaricato Barbieri di andare a casa della donna, ma ha sostenuto di avergli detto solo di spaventarla, non di assassinarla. Il prezzo pagato per darle una lezione sarebbe stato di duemila euro.

Le due versioni escono dagli interrogatori di garanzia davanti al Gip di Ravenna Corrado Schieretti, che ha firmato per entrambi l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. I due uomini accusati del femminicidio di Faenza, delitto aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti (Nanni non voleva dare all’ex coniuge i soldi che le spettavano) raccontano storie discordanti, ricostruzioni dei fatti che iniziano a mostrare la possibile strategia difensive per quando la vicenda arrivera’ a processo. Barbieri, alias ‘lo Zingaro’, 53 anni, noto per essere un “picchiatore su commissione” e’ accusato di essere l’esecutore materiale. Nanni e’ invece accusato di essere il mandante. Di piu’: per gli investigatori, la squadra mobile di Ravenna e i pm Daniele Barberini e Angela Scorza, ma anche per il Gip che lo ha arrestato, e’ un uomo “avido e paranoico” che provava un “profondo astio” per l’ex moglie 46enne e da anni combatteva “per annientarla personalmente ed economicamente” per riprendersi e tenersi ‘quello che era suo’, secondo la sua prospettiva. Era da tempo che il meccanico 54enne perseguitava Ilenia, con minacce di morte dirette e indirette. Le avrebbe mandato qualcuno, diceva. Maltrattamenti, riversati anche in contenziosi per questioni di soldi, per la proprieta’ della casa, per il mantenimento della figlia, Arianna. Tutto questo e’ proseguito fino alla morte della donna, sgozzata all’alba del 6 febbraio.

Quello che e’ successo nella casa di via Corbara e’ frutto di un piano. Da un lato, la costruzione dell’alibi: quando Ilenia e’ morta, intorno alle 6 di mattina, l’ex marito era da poco passato a prendere la figlia, che viveva con la madre, e in auto con lei aveva appena imboccato l’autostrada, in direzione Milano.

Nanni ha fornito a Barbieri, e lo ha ammesso anche nell’interrogatorio, una copia delle chiavi per entrare dal garage. Il killer e’ entrato da li’ e, secondo la ricostruzione dell’accusa, e’ andato diretto nella camera da letto al primo piano tentando di uccidere Ilenia, strangolandola. La donna si e’ difesa, lui l’ha inseguita per le scale e, dopo averla colpita piu’ volte, l’ha accoltellata alla gola prendendo un coltello dalla vicina cucina. I due, mandante e esecutore, non sapevano, probabilmente, e non avevano previsto, che all’interno della casa fosse rimasta a dormire un’amica di Arianna, che ha intravisto l’assassino, si e’ chiusa in camera e ha telefonato alla figlia della vittima, facendola tornare indietro insieme al padre e scombinando in qualche modo i programmi, facendo scoprire il delitto prima del previsto. Barbieri nell’interrogatorio ha spiegato che l’indicazione ricevuta era chiara: gli era stato chiesto di non uscire dalla casa senza avere prima ucciso la 46enne, per poi simulare un furto finito in tragedia.

Nanni invece ha sostenuto che aveva detto a Barbieri di dare una lezione a Ilenia, perche’ lei gli chiedeva sempre soldi. Ma Nanni per ribadire questa sua versione ha anche inviato una lettera alla figlia Arianna. Un testo per scriverle che “le cose non dovevano andare cosi'” e che suo padre “le vuole bene, le vorra’ sempre bene”, un retroscena rivelato dall’avvocato difensore dell’uomo dopo l’interrogatorio di oggi.


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