Vittorio Senatore morì a 16 anni. I genitori al gip: no all’archiviazione

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La notte tra il 14 e 15 settembre 2019 Vittorio Senatore perde la vita a soli 16 anni.

Il giovane viaggia in sella al suo scooter con un amico quando sulla Strada Statale 18 direzione Vietri Sul Mare, nei pressi del Lloyd’s Baia Hotel, avrebbe perso il controllo del due ruote, cadendo rovinosamente sull’asfalto. Sul luogo del sinistro intervengono gli agenti di polizia e il personale del 118. Trasportato al San Giovanni di Dio e Ruggì d’Aragona di Salerno, sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza, il centauro muore sotto i ferri.

Il 14 luglio 2020 il Pm presso il Tribunale di Salerno ha depositato una richiesta di archiviazione del procedimento iscritto a carico d’ignoti, l’accaduto viene trattato come incidente causato dall’alta velocità, senza il coinvolgimento di altri veicoli: Vittorio avrebbe perso il controllo del Sh 125 e sarebbe caduto. Il tarlo del dubbio scava nella mente di Monica Ferraro e Domenico Senatore genitori della vittima che si oppongono all’archiviazione e chiedono di continuare a indagare. Condannati all’ergastolo più duro che la vita possa infliggere, il dolore inguaribile per la morte del figlio, Monica e Domenico chiedono di far luce sui tanti aspetti di quella terribile notte, sui quali aleggia l’ombra dell’omertà. Vittorio, primo di quattro figli, il 14 Settembre era in compagnia di altri due conoscenti che viaggiavano su un altro scooter.

L’ispezione cadaverica esterna sul 16enne, da parte del medico legale, nominato dalla famiglia Senatore, avrebbe evidenziato la presenza sull’addome del ragazzo di un segno riconducibile alle gomme di un ciclomotore. Le lesioni interne, lo spappolamento del fegato dunque non sarebbero compatibili con una caduta. Inoltre la salma è stata restituita ai familiari senza vestiti, smarriti nei meandri illegali di una tragedia immane.



    La chiave di volta potrebbe trovarsi sugli indumenti? Lo stesso motorino, malgrado l’impatto, non presenta seri danni. Il giallo poi si infittisce quando escono dalla scena del sinistro i due compagni di Vittorio e il ciclomotore sul quale quella notte percorrevano la statale per tornare a Cetara. Interrogati dal Giudice hanno risposto di non ricordare nulla dell’incidente. Perizie contrastanti tra loro che non possono che amplificare i misteri che, a 17 mesi di distanza, avvolgono ancora il cuore di Monica e Domenico in una morsa di sofferenza. I genitori, assistiti dal legale di famiglia, sperano nella riapertura del caso per dare voce al silenzio calato sulla morte di Vittorio, bello, sorridente, amante della musica e del calcio, grande tifoso della Salernitana, ma soprattutto con   tanta voglia di vivere.


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