Crollo e morti a Torre Annunziata, il pm chiede fino a 14 anni per i principali imputati

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Torre Annunziata. Gravi negligenze provocarono il crollo della palazzina di Rampe Nunziante nel quale morirono otto persone: a sostenerlo la pubblica accusa nel processo che si sta celebrando al Tribunale di Torre Annunziata.

Si è conclusa con una richiesta di pene fino a 14 anni per gli imputati più gravati la requisitoria del pm Andreana Ambrosino per la tragedia del luglio di quattro anni fa. Secondo l’accusa nel corso del processo sarebbero emerse negligenze e omissioni tali da richiedere la condanna per i principali imputati accusati di omicidio colposo plurimo. A processo ci sono sedici persone, alcune delle quali accusate dei soli reati di falso e abuso edilizio. Il pm in particolare ha invocato la condanna in primo grado a 14 anni per l’architetto Massimiliano Bonzani, considerato il direttore dei lavori non autorizzati avvenuti nell’appartamento dove poi si sarebbe verificato il cedimento che provoco’ il collassamento dell’immobile. Chiesti 13 anni per l’altro architetto e direttore dei lavori Aniello Manzo; undici e mezzo per il proprietario dell’appartamento, Gerardo Velotto e per Pasquale Cosenza (operaio). Richiesta di condanna complessiva a nove anni e 8 mesi per gli avvocati Roberto Cuomo e Massimiliano Lafranco, il primo amministratore di condominio dello stabile di via Rampe Nunziante dove persero la vita gli otto residenti (tra i quali due bambini), il secondo considerato di fatto ancora proprietario dell’abitazione dove si stavano realizzando gli interventi. Per gli altri imputati le richieste del pm vanno da un anno e 4 mesi ad un anno di reclusione, tranne che per due imputati per i quali e’ stata avanzata la richiesta di assoluzione. Dopo la discussione delle parti civili, la settimana prossima invece ci sarà quella dei difensori degli imputati.




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