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Caos tamponi in Campania con prezzi diversi nei centri privati

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Caos tamponi in Campania con prezzi diversi nei centri privati. Molte sono le voci che si levano da parte dei cittadini ma anche dei medici e delle organizzazioni sindacali.

Pasquale Persico, medico di Medicina Generale spiega: “Da Medico di Famiglia vivo assurdità inaudite sul fronte effettuazione dei tamponi, un caos indefinibile, dipartimenti di prevenzione al collasso che faticano ad effettuarli, infermieri che vanno a casa di pazienti e somministrano test antigenici anonimi senza rilasciare certificazioni, gruppi di pseudo-colleghi senza scrupoli che effettuano tamponi rapidi a pagamento con il solo rilascio della certificazione al paziente senza nemmeno tenere un registro dove aver segnato a chi il tampone è stato fatto ed il relativo risultato e così in tanti sfuggono al tracciamento”. Il risultato è che i centri privati accreditati dettano legge sui prezzi. e per questo che il dottore Persico si rivolge al Presidente De Luca: Per molti cittadini Campani pagare 60, 70, 80 euro per un tampone costituisce un problema e tutto questo determina un impoverimento subdolo della popolazione. E’veramente ora di interrompere queste oscenità, il covid non può essere occasione di indebito arricchimento per qualcuno. E’ ora di imporre e stabilire regole, è il momento di far capire ai cittadini campani da quale parte si sta”.

Sulla vicenda sono intervenuti anche i medici del Movimento Ordinatamente chiedono ai vertici regionali di Palazzo Santa Lucia un’immediata regolamentazione, in accordo con i centri accreditati, per fermare un fenomeno fuori controllo.
“In un momento come questo di totale emergenza chiediamo – alla Regione Campania e agli organi preposti – di vigilare su quei centri privati che stanno speculando sul costo dei tamponi per la ricerca del virus COVID-19. Occorre fissare un costo che valga per tutti, onde evitare che, approfittando della situazione, i test a pagamento siano esclusivamente oggetto di lucro in spregio ad una serie di regole etiche e non solo.

Un problema questo trasversale in tutta la Campania, come denunciato anche dai medici di famiglia di Caserta. Il costo del tampone nei centri privati deve essere proporzionato alla spesa del privato e alla situazione emergenzale, così da non impedirne l’accesso ai cittadini con meno possibilità economiche e diventare un vero supporto alla sanità pubblica. Ben vengano, inoltre, iniziative come “tamponi solidali” e”tampone sospeso” per chi non può permettersi di pagare a proprie spese un test.
Come Ordinatamente siamo fortemente convinti che in questa situazione così critica è fondamentale unire le forze e fare squadra bloccando ogni tentativo di speculazione, in modo da non aumentare il divario sociale e sanitario nella popolazione”.

 

 

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