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Napoli, Cantalamessa (Lega): ‘Migliaia di immigrati in giro per la città’

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Napoli. “Premesso che Il Governo italiano ha disposto il divieto di ogni spostamento delle persone fisiche, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero spostamenti per motivi di salute, restrizioni intese come norme di precauzione per le quali tutti i cittadini sono stati chiamati a sacrificarsi, occorre denunciare che, nonostante la mia interrogazione parlamentare presentata giovedì al ministro dell’Interno; nonostante il grande impegno delle forze dell’ordine nei limiti delle loro disponibilità di organico, nel capoluogo campano i controlli sarebbero concentrati soltanto in alcune zone”. Sono le accuse dell’onorevole Gianluca Cantalamessa. Il deputato della Lega poi continua: “Ad oggi in rete circolano molti filmati che riprendono alcuni cittadini extracomunitari nel quartiere Vasto di Napoli che bivaccano in giro per le strade, in particolare nelle periferie, formando assembramenti e violando ogni disposizione sanitaria. Sempre a Napoli, recentemente, i cittadini sono insorti perché i controlli sarebbero tutti concentrati nella zona di Chiaia, mentre alcuni quartieri della città, come l’ormai noto quartiere Vasto, colonizzato da extracomunitari, sarebbero lasciati alla completa anarchia. Come Lega lo sosteniamo con forza: tali comportamenti rischiano seriamente di compromettere la salute dei napoletani e vanificare gli sforzi che tutti gli italiani stanno facendo ormai da settimane. In relazione a quanto esposto, ci chiediamo se il Ministro sia a conoscenza di quanto sta accadendo in alcune zone della città di Napoli e quali iniziative intenda assumere al fine di intensificare i controlli sul territorio, in particolare nelle zone più problematiche e controllate da extracomunitari come quella di Vasto. A tutela della salute pubblica si renda necessario procedere ad una ricognizione degli stranieri colti a trasgredire le misure contenitive adottate dal Governo, verificare chi di essi effettivamente abbia i requisiti per il soggiorno in territorio italiano e adottare gli opportuni provvedimenti sia relativamente al rispetto delle restrizioni previste per contrastare l’emergenza sanitaria in atto, sia per il loro trattenimento ai fini del rimpatrio”.

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