Jabil: mancato accordo in Regione Campania, 350 licenziati

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Esuberi confermati. L’incontro odierno in Regione Campania per la chiusura della procedura di licenziamento collettivo avviata lo scorso 24 giugno per 350 esuberi di Jabil su un totale di 706 lavoratori si e’ concluso un risultato negativo. Ne da’ notizia l’azienda in una nota in cui si spiega che il confronto “si e’ concluso senza addivenire a una condivisione sulle modalita’ di gestione degli esuberi”. La procedura, iniziata a giugno, si e’ stata chiusa dunque con un mancato accordo. L’azienda ha presentato istanza di intervento della cigs fino al 23 marzo 2020, cosi’ come previsto dall’accordo siglato al Ministero del Lavoro il 7 novembre, confermando l’impegno a non procedere a licenziamenti unilaterali fino alla stessa data. L’utilizzo della cigs, come previsto dal piano di risanamento, servira’ ad attuare gli strumenti di politica attiva concertati con la Regione Campania attraverso il processo di reimpiego degli esuberi e le uscite incentivate. L’obiettivo e’ quello di attenuare il piu’ possibile l’impatto sociale dell’esubero dichiarato.

Jabil conferma la disponibilita’ a riconoscere una premialita’ sull’incentivo economico ai lavoratori che manifestino la non opposizione al licenziamento con uscita entro il 31 dicembre prossimo o accettino il reimpiego entro la stessa data, previo accordo con le organizzazioni sindacali. Inoltre, “Jabil ribadisce la propria volonta’, a valle del processo di riorganizzazione, di mantenere il proprio insediamento produttivo a Marcianise in coerenza con il piano industriale gia’ esposto al Mise lo scorso 17 ottobre. Jabil e’ un provider di soluzioni presente con oltre 100 siti produttivi in 29 Paesi, e affianca i clienti nella progettazione e realizzazione di prodotti grazie a un’offerta integrata che comprende il design, la prototipazione e il processo di industrializzazione arrivando fino all’installazione e ai servizi post-vendita attraverso il lifecycle management del prodotto.




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