I fatti del giorno

I rifiuti costano di più al Sud, Campania la più cara

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Piu’ spendi, peggiore e’ il servizio. E’ la trappola infernale nella quale si ritrovano gli italiani del Mezzogiorno quando si tratta della raccolta dei rifiuti. Le famiglie del Sud in genere spendono piu’ di quelle del Nord per la tassa comunale della spazzatura. Eppure, i loro rifiuti finiscono in discarica piu’ che al Nord, con grave danno per l’ambiente, e le emergenze spazzatura per le strade sono piu’ frequenti fra Napoli e la Sicilia (senza contare Roma). E’ la solita Italia spaccata in due quella che disegna l’Osservatorio Prezzi e Tariffe della onlus Cittadinanzattiva. La media italiana della tassa comunale dei rifiuti e’ di 300 euro all’anno. Ma al Nord la media e’ 258 euro, al Centro 299 euro, al Sud 351. La regione piu’ economica e’ il Trentino Alto Adige, con 190 euro, la piu’ costosa la Campania, con 421. Le regioni dove si spende meno sono quasi tutte al Nord, con le lodevoli eccezioni di Basilicata e Molise. La classifica, dopo il Trentino Alto Adige, vede il Molise al secondo posto (219 euro), poi Basilicata (221), Friuli Venezia Giulia (228), Veneto (234), Marche (235), Lombardia (241), Emilia Romagna (274), Valle d’Aosta (275), Piemonte (276), Calabria (296). Sopra i 300 euro della media nazionale ci sono Umbria (301), Toscana (323), Lazio (325), Abruzzo (326), Liguria (333), Sardegna (345), Puglia (373), Sicilia (394), Campania (421). Catania e’ il capoluogo di provincia piu’ costoso (504 euro). Potenza in Basilicata il capoluogo piu’ economico (121 euro). Ma, nonostante l’esempio virtuoso del capoluogo lucano, le 10 citta’ piu’ costose per la tassa rifiuti sono tutte al Sud: Catania (504 euro), Cagliari (490), Trapani (475), Benevento (471), Salerno (467), Napoli (455), Reggio Calabria (443), Siracusa (442), Agrigento (425), Messina (419). Le 10 citta’ piu’ economiche sono in buona parte al Nord: Potenza (121 euro), Udine (167), Belluno (168), Pordenone (181), Vibo Valentia (184), Isernia (185), Bolzano (186), Brescia (191), Verona (193), Trento e Cremona a pari merito (195). “Molto marcate sono le differenze territoriali, non solo in termini di costi del servizio, ma anche di qualita’ – commenta Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva -: vivere in una citta’ anziche’ un’altra puo’ voler dire disporre di un servizio gestione rifiuti costoso e insoddisfacente”. “Le famiglie pagano l’inefficienza di alcune amministrazioni locali – commenta Alessandro Marangoni, AD di Althesys, il centro di ricerca che elabora ogni anno il rapporto WAS sul trattamento rifiuti -. La regione in cui il servizio costa meno e’ il Trentino Alto Adige, dove la differenziata e’ al 72%, permettendo alti tassi di riciclo. A Catania, dove la tassa e’ la piu’ alta d’Italia, la raccolta e’ ferma al 23%. Le aree dove costa meno sono in genere quelle dove il servizio e’ migliore, la raccolta differenziata e il riciclo piu’ elevati, basso o nullo il ricorso alla discarica”.

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