‘Trattamento disumano’, scarcerata prima della scadenza la moglie del boss Belforte

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Scarcerata, 20 giorni prima della scadenza pena, la moglie del boss Salvatore Belforte di Marcianise, Concetta Zarrillo. Dopo otto anni di carcere, condannata per associazione camorristica, la donna ha lasciato, qualche giorno fa, il carcere di Reggio Emilia, però ha l’obbligo di firma in una provincia dell’Emilia Romagna dove ha chiesto la residenza. “Ha ottenuto lo sconto di pena, si legge nel provvedimento – come ha spiegato il suo difensore l’ avvocato Romolo Vignola – per il trattamento disumano ricevuto quando è stata reclusa nel carcere di Santa Maria Capua Vetere”. Proprio qualche giorno fa alla Zarrillo era stata notificato insieme al marito, ergastolano, ex collaboratore di giustizia, un avviso di chiusura indagine per abusivismo edilizio per aver costruito una mega piscina senza alcun permesso edilizio, nella loro villa a Marcianise che poi è stata confiscata dall’autorità giudiziaria.Al marito Salvatore Belforte è stato revocato il programma di protezione per non aver detto la verità sul delitto di Angela Gentile, amante del fratello Domenico Beforte, vittima di lupara bianca dove risulta essere indagata a piede libero un’altra donna del clan Maria Buttone, la cognata della Zarrillo e nonché moglie di Mimì Belforte (libera). Una potente famiglia criminale dei Belforte da anni attenzionata dalle forze dell’ordine. Zarrillo e Buttone in passato, quando vennero arrestate, sono state detenute anche al 41 bis, nel carcere dell’Aquila, e oggi sono entrambe libere


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