Il pentito: ‘Zagaria pagava i boss detenuti con i soldi delle scommesse’

SULLO STESSO ARGOMENTO

La mente imprenditoriale di Michele Zagaria ha permesso al clan dei Casalesi di riuscire ad avere sempre importanti entrate fisse senza dover per forza ricorrere alle minacce ed alle prove di forza. E’ quanto emerge dalle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, molto vicini all’ultimo capoclan finito in manette, che hanno raccontato come il vero business della camorra casertana sia diventato, col passare degli anni, quello delle scommesse on line. La cassa del clan Zagaria era affidata alle mani di Attilio Pellegrino, anche lui poi diventato collaboratore di giustizia. “Nel luglio 2010 Zagaria mi convocò e dopo avermi fatto un regalo per consentirmi di andare in vacanza mi incaricò di prendere contatti con gli esponenti del clan Schiavone e Iovine che gestivano le medesime attività. Michele Zagaria aveva notato che le entrate per il suo clan erano diminuite per via del fatto che coloro i quali si occupavano di gestire l’intero settore pagano prioritariamente i loro affiliati ed in via residuale quelli del clan Zagaria. Quest’ultimo mi disse che era arrivato il momento di aumentare le entrate in quanto le spese degli stipendi erano superiori rispetto a quanto ci trasmettevano. Zagaria mi diede 35mila euro di tasca propria da utilizzare per gli stipendi, ma mi disse per il futuro che avrei dovuto reperire delle risorse autonomamente. In quella stessa occasione Zagaria decide di ridurre l’importo degli stipendi a tutti gli affiliati ad eccezione di Francesco Schiavone Sandokan a cui dava 15mila euro, Francesco Bidognetti (15mila euro), Walter Schiavone (10mila euro) e Giuseppe Caterino (5mila euro). A tutti gli altri assicurava uno stipendio di 2500 euro”.




LEGGI ANCHE

Omicidio del sarto napoletano a Terracina: confermata la condanna per i due fidanzati

La Corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna a 19 anni di carcere per Fabrizio Faiola per l'omicidio del sarto napoletano Umberto Esposito, avvenuto a Terracina nel 2017. La compagna di Faiola, Georgeta Vaceanu, è stata condannata a 15 anni. La coppia aveva pianificato il rapimento del sarto per svuotare i suoi conti.Esposito fu attirato in una trappola, sequestrato e ucciso. Il suo corpo fu ritrovato nelle campagne legato e imbavagliato. Le indagini dei Carabinieri...

Camorra, omicidi dell’innocente Giulio Giaccio e di Pasquale Manna: 6 arresti

Altri arresti per gli omicidi di Giulio Giaccio e Pasquale Manna. Stamattina, i Carabinieri di Napoli hanno eseguito due distinte ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei persone emesse dal Gip del Tribunale partenopeo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Sono stati arrestati tre esponenti del clan Polverino di Marano di Napoli per l'omicidio di Giulio Giaccio, un operaio di 26 anni, ucciso per errore nel luglio del 2000.Fu scambiato per un...

Napoli, svelati due omicidi di camorra: scattano gli arresti

Napoli: svelati due omicidi di camorra. Dalle prime luci del giorno i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli stanno dando esecuzione a due misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale partenopeo su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, relative a due omicidi aggravati dal metodo mafioso. Si tratta di due omicidi avvenuti negli ani scorsi e su cui si è fatta luce grazie alle informazioni fornite da alcuni pentiti.

Carcere di Poggioreale: protesta dei detenuti del reparto Avellino

50 detenuti del reparto Avellino del carcere di Poggioreale hanno protestato battendo oggetti contro i cancelli di sbarramento dalle prime ore del mattino fino alle ore 15:00 di oggi. I detenuti contestavano la circolare DAP che disciplina la consegna di generi alimentari e indumenti da parte dei familiari (15 kg di indumenti e 5 kg di generi alimentari). Con arroganza, hanno preteso di parlare con il direttore minacciando ulteriori proteste. Grazie all'interlocuzione dell'unico agente rimasto chiuso...

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE