Downtown Boys in concerto per la prima volta a Napoli. Il gruppo Sub Pop Records al First Floor Club

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Al First Floor Club torna la grande musica internazionale! Downtown Boys in concerto al First Floor Club (via Giosuè Carducci 7, ex Piazza Primavera) di Pomigliano D’arco, martedi 26 febbraio. A seguire dj set Spiral.
I Downtown Boys usano la loro feroce energia per unire la gente contro il razzismo, l’omofobia, il capitalismo, il fascismo e tutte le altre cose che provocano qualsiasi forma di chiusura mentale e sentimentale.
Con queste premesse la band Providence, Rhode Island (Massachusetts), arriva a Napoli per la prima volta!
I Downtown Boys, con i loro slogan, grooves ripetitivi e riff ipnotici creano un messaggio musicale al giorno d’oggi quanto mai necessario. Il quartetto dal sound infuocato e dalle liriche latine e americane, in pieno stile punk-rock, è capitanato da Victoria Ruiz alla voce e da Joey La Neve DeFrancesco che suona la tuba. Completano il gruppo Mary Regalado e Joe DeGeorge (basso e batteria). Dopo “Full Communism” del 2015, ad Agosto 2017 è uscito sulla prestigiosa etichetta discografica di Seattle, Sub Pop Records, il loro terzo album, “Cost of Living” che è stato prodotto da Guy Picciotto dei Fugazi, una delle figure più mitologiche della storia dell’indie-rock (già produttore di Blonde Redhead, The Gossip).
“A Wall”, primo brano del disco e’ ispirato alla poesia di Assata Shakur “I believe in living,” e riafferma l’idea che un “muro” non riuscirà mai a distruggere lo spirito e l’umanità delle persone che dovrebbe opprimere. Invece il brano “Promissory Note” è una auto-presentazione che la band fa per le persone che ancora non li conoscono o che li criticano senza conoscerli: “So what’s the matter, you don’t like what you see? / I can’t believe you’re even talking to me!”, mentre la traccia “Tonta”, una delle tre canzoni cantate in spagnolo, è un brano emozionale ed introspettivo. Il punto di vista dei Downtown Boys è stato chiaro sin dall’inizio: “siamo qua per ridefinire gli schemi e scrivere una nuova storia”. Proseguendo il cammino di altre band immerse nel tessuto sociale come i Public Enemy ed i Rage Against the Machine.




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