Inter: Icardi pronto a mettere paura alla Juve

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Calcio, Inter verso Juve con certezza Icardi e conferma Keita. Skriniar: Siamo forti/PREVISTO di Attilio CeleghiniMilano, 4 dic. (LaPresse) – Certezze ma anche nodi da sciogliere. Il momento-verità della stagione dell'Inter continua con la tappa di Torino, in un derby d'Italia che per i nerazzurri può rappresentare un importante test di maturità nonché un crocevia. Smaltita la trasferta di Roma, coda polemica giallorossa compresa, Icardi e compagni fanno visita alla corazzata Juventus con l'obiettivo di mettere pressione al e – è l'auspicio dell'Italia non bianconera – tenere vivo il campionato. Sfida da duri, da cuori forti, da piedi fini. Perché è chiaro che i riflettori dello Stadium saranno innanzitutto posati su Cristiano Ronaldo e Mauro Icardi, gli specialisti nel cogliere l'attimo. Per Roberto Mancini è molto probabile che il verdetto del big match passerà dalle loro gesta. Maurito, che per i bookie resta l'anti-CR7 nella corsa alla vetta dei bomber, arriva a Torino dopo la rete segnata all'Olimpico e aver arricchito la bacheca con i tre premi avuti al Galà del calcio: miglior giocatore assoluto, miglior gol (di tacco contro la Sampdoria il 18 marzo scorso) e ingresso nella top 11 della scorsa stagione. Un'iniezione di fiducia che non può che far sorridere il suo bomber-simbolo – che quando vede la Signora si scatena, 11 le reti siglate ai bianconeri in carriera – e il suo allenatore che dal confronto con i campioni d'Italia attende tante risposte. E in tema di attacco, se la certezza resta l'argentino, le recenti note positive arrivano dalla crescita di Keita. L'ex Lazio sta vivendo otto giorni da leone: due partite consecutive da titolare e tre reti. L'attaccante sta mostrando alla società la sua voglia di Inter per convincere di valere i 34 milioni che servono per il suo riscatto. Chissà che Spalletti non gli regali spazio dal 1′ anche allo Stadium.Sempre guardando la monoposto interista dall'anteriore, uno dei nodi che il tecnico di Certaldo si trova a sciogliere riguarda Lautaro Martinez: sbarcato a Milano da pezzo pregiato in grado di assicurare il salto di qualità, il ‘Toro' non riesce a trovare spazio nei piani spallettiani. Ne sta trovando, invece, Ivan Perisic, pure troppo per tifosi e osservatori. Le ultime scialbe prestazioni del croato hanno ufficialmente aperto il caso. Spalletti continua a dargli fiducia, ma il campo non perdona e la quotazione del vicecampione del mondo si sta pericolosamente abbassando. E, complice la crescita del già citato Keita, sulla carta il suo sostituto naturale, e l'imminente apertura del mercato di gennaio, ecco stagliarsi all'orizzonte l'ipotesi cessione e risuonare più forti che mai le solite sirene inglesi: del resto lo stesso Perisic non ha fatto molto per scacciarle, rivelando recentemente la sua volontà di sbarcare in Premier un giorno. Parole che, non serve a dirlo, non sono state digerite dai tifosi. Eppure questa Inter ancora in corsa per tutto ha bisogno della miglior versione del croato. E perdere un elemento ormai inserito nei meccanismi che Spalletti sta cercando di oliare gara dopo gara potrebbe rappresentare un boomerang. I rumors di mercato cingono d'assedio anche un altro pezzo pregiato dello scacchiere nerazzurro, quel Milan Skriniar che venerdì sera incrocerà la lama nel duello contro Ronaldo. Intervenuto a un evento al San Siro Store, il difensore ha rassicurato tutti: “Le voci dei grandi club fanno piacere, ma l'Inter stessa è una grande squadra. I tifosi possono stare tranquilli perchè sono felice di stare qui”. Quanto alla supersfida di Torino, l'ex Sampdoria invita a non avere paura: “Dobbiamo andare lì per cercare di ottenere i tre punti, dopo averci provato con la Roma. Loro sono forti, ma anche noi abbiamo una rosa competitiva”. Juve che non è solo CR7: “Difficile marcarlo, ma saremo concentrati su tutta la squadra”. Intanto dal giudice sportivo buone notizie per Spalletti: dopo l'espulsione rimediata per proteste nel finale di Roma, il tecnico se l'è cavata con un'ammonizione con diffida e potrà essere in panchina allo Stadium.


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