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I Romito a Napoli per presentare ‘Majorana’, il nuovo album

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Venerdì 27 dicembre in Fonoteca (Via Morghen 31 c/f) a Napoli appuntamento speciale con lo showcase di Majorana, il disco d’esordio dei Romito. La giovane band napoletana presenta in un incontro tra parole e musica – moderato dal giornalista Raffaele Calvanese – il nuovo EP prodotto da SoundFly, in uscita venerdì 11 gennaio 2019 e anticipato dal nuovo singolo Cosa ‘e niente.
“Il Napoletano è una lingua vera e propria, con una grammatica complicatissima, piena zeppa di consonanti e parole tronche, questa è la caratteristica che si sposa meglio con la musica che facciamo. Esprimerci in Napoletano per noi è una vera e propria esigenza, è la lingua della pancia, la lingua dell’urgenza, è la lingua delle emozioni”.
Emozioni, urgenza, espressività. Sono le parole chiave dei Romito, che puntano a far incontrare diverse aree musicali, dall’indie-folk all’elettronica passando per il rock contemporaneo, con la peculiarità della lingua napoletana. In questo EP di debutto i Romito presentano cinque canzoni, con la produzione artistica di Massimo De Vita (Blindur), la partecipazione di un autorevole sound engineer come Paolo Alberta (Negrita, Ligabue, Jovanotti) e la produzione esecutiva di SoundFly (distribuzione Self).
I brani di Majorana parlano napoletano, con un respiro internazionale spesso assente nella musica italiana attuale. Il segreto è generazionale, anagrafico ma anche dovuto ai diversi gusti dei cinque membri: “Abbiamo provato a fondere qualcosa di estremamente tradizionale come la lingua napoletana con delle sonorità nuove, contemporanee e all’occorrenza proiettate verso il futuro. Abbiamo tutti e cinque in media 30 anni, siamo nipoti di Eduardo e di Totò, ma anche di John Lennon e Bob Dylan, figli di Massimo Troisi e Luciano De Crescenzo, ma anche di Chris Martin, Kanye West e Justin Vernon. Mescolare questi nomi può suonare strano, ma non è così. Fanno tutti parte di noi, abbiamo semplicemente provato a farli incontrare”.
I Romito nascono nel 2017 per volontà del cantautore Vittorio Romito, dopo l’uscita del primo singolo Viern (prodotto da SoundFly) si tuffano nella lavorazione del disco, ispirato a una importante ed enigmatica figura del sud, proiettata verso il futuro, come Ettore Majorana: “Ci piaceva tanto l’idea di un personaggio, magari del Sud, che appartenesse al passato, ma che avesse idee proiettate ben oltre il nostro futuro, così abbiamo scelto Ettore Majorana. Siciliano, cattedra di Fisica Teorica all’Università di Napoli, scienziat

o pazzesco e inoltre attorno al lui c’è un giallo molto suggestivo, nel 1938 è scomparso senza lasciare traccia, c’è chi dice si sia suicidato, chi dice si sia fatto monaco, chi dice di averlo incontrato anni più tardi in Sud America. A noi piace pensare che sia scappato perché era troppo avanti per un paese che da sempre non fa nient’altro che guardare indietro”. Vittorio Romito e compagni provano a “Raccontare delle sensazioni più che delle storie, il senso di inadeguatezza della nostra generazione, la ciclicità degli eventi, la difficoltà a trovare una strada, il desiderio di pace, l’impotenza rispetto alla fine, la voglia di rivalsa”. Lo fanno con un rock d’autore maturo, dal forte istinto melodico e dalle sonorità fresche, aggiornate, coinvolgenti grazie al lavoro realizzato con una figura importante quale Massimo De Vita:”Siamo entrati in studio la prima volta con le idee abbastanza chiare, ma Massimo è stato la ciliegina sulla torta, a Napoli è uno dei pochi ad avere i nostri stessi gusti musicali, ad avere il coraggio di osare e la voglia di sperimentare, ci ha indicato la strada, ci siamo scazzottati, ci siamo affidati. Lavorare con lui è stato assolutamente fantastico”.


Articolo pubblicato il giorno 21 Dicembre 2018 - 10:03

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