Teatro

Vivianesque’, danza Napoli tra ieri e oggi

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Debutta domani in prima nazionale al Teatro Bellini di Napoli ‘Vivianesque’, l’ universo di Raffaele Viviani reinterpretato attraverso il linguaggio della danza contemporanea nella visione di Gennaro Cimmino e della Compagnia Koerper con la partecipazione di Lalla Esposito (replica domenica 4 novembre alle 18,00). Il teatro del grande commediografo, attore e regista napoletano, viene raccontato attraverso i corpi dei ballerini impegnati in spettacolari coreografie che ne restituiscono il senso, gli umori, i colori. “Cerchiamo – spiega Gennaro Cimmino – con i corpi e le voci di rappresentare la realta’ contemporanea della nostra citta’. Attraverso gli speciali affreschi di Raffaele Viviani, indagheremo il significato della napoletanita’ oggi”. Una serie di quadri come vasi comunicanti confluiscono l’uno nell’altro senza soluzione di continuita’: il lavoro e i mestieri, la malavita, i guappi e le prostitute, il teatro nel teatro. Con Lalla Esposito gli altri cantanti che hanno partecipato al progetto sono Paolo Romano (Sha One), Massimo Masiello e il Coro Giovanile del Teatro di San Carlo diretto dal Maestro Carlo Morelli. Vito Pizzo ha composto nuove musiche sui testi di Viviani. Sul palco, il corpo di ballo Koerper, compagnia nata all’interno del Centro Coreografico fondato nel 2003 da Gennaro Cimmino che ha inseguito questo progetto da anni: “Da ragazzo studiavo teatro e danza contemporanea e gia’ allora leggendo i testi di Viviani – racconta – mi sorprendeva l’attualita’ degli argomenti da lui trattati. Ho interpretato il Don Nicola, Fravecature, o’ Malamente, Prezzetella ‘a capera e tanti altri personaggi maschili e femminili estratti dalle sue commedie. E’ iniziata per me una ricerca sul significato della Napoletanita’, su di un popolo con grande energia positiva ma mancante di senso di appartenenza allo Stato, al bene comune; un popolo che resta sempre in attesa, senza mai pensare che un possibile cambiamento inizia individualmente, partendo da noi stessi, per cercare di abbattere le diseguaglianze sociali e portare sul tavolo della contemporaneita’, nuove istanze sul vivere civile”.

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