Una pizzeria sociale all’interno della casa circondariale di Salerno-Fuorni per concedere una opportunita’, anche lavorativa, ai detenuti. ‘La pizza buona dentro e fuori’ e’ il nome del progetto in corso di realizzazione all’istituto di pena ‘Antonio Caputo’ voluto dal direttore Stefano Martone in partnership con il Comune di Salerno e il sostegno di due fondazioni locali. Le istituzioni coinvolte hanno siglato, oggi, un protocollo di intesa specifico. Il locale per ospitare quella che sara’ una pizzeria-accademia e’ interno alla struttura e dispone di spogliatoio e bagno. “Sia come metratura, sia come distanza dai reparti detentivi e sotto i profili di igiene e sicurezza, e’ giusto”, sottolinea Martone. Tra gli obiettivi prefissati, quello di concedere la possibilita’ ai reclusi di poter mangiare una pizza, cosa a oggi non possibile, ma anche di conseguire un titolo spendibile una volta usciti dal carcere e offrire un lavoro retribuito mentre scontano la loro pena. “Il progetto in carcere non si arrestera’”, dice il direttore spiegando che “sara’ favorito il passaggio di testimone tra detenuti e la possibilita’ per questi di consegnare ad altri detenuti materialmente la pizza a chi l’avra’ legittimamente acquistata secondo prezzi calmierati”. I tempi di realizzazione non sono ancora certi, ma, a dire di Martone, “ci siamo”. “La vera difficolta’ di ogni progetto e’ il primo passo, fatto questo oggi, sara’ molto piu’ semplice fare i successivi e arrivare a poter infornare la prima pizza”, aggiunge. Per l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Salerno, Nino Savastano, l’auspicio e’ “di far partire quanto prima il progetto, anche prima di Natale”.