Nuova Commissione Antimafia, tra i membri Andrea Caso (M5S): “Dotare Procure e forze dell’ordine di maggiori mezzi e risorse per il contrasto alle mafie”

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Caso, 33 anni, nella vita consulente tributario e del lavoro, fondatore nel 2013 del Meetup “Amici di Beppe Grillo” di Marano di Napoli, è stato eletto il 4 marzo scorso nel collegio uninominale di Pozzuoli, con un’ottima affermazione personale, e, dallo scorso mese di maggio, si è distinto sulle cronache locali e nazionali, per le sue battaglie in difesa dei livelli occupazionali all’interno dei Grandi marchi esteri presenti in Campania, pronti a delocalizzare o a licenziare i lavoratori per nuovi investimenti. Attivo nelle audizioni e nella produzione di atti legislativi, proviene da Marano di Napoli, città sciolta in diverse occasioni per infiltrazioni. “Mi sono sempre impegnato sul fronte della legalità e della giustizia, per difendere categorie socialmente deboli e cercare la verità delle cose – spiega il parlamentare pentastellato – per questo mi procuravo le relazioni della Commissione Antimafia, approfondendo e documentandomi su situazioni territoriali a me vicine, pensare ora di farne parte mi emoziona ed al tempo mi carica di una responsabilità morale che vedrà come sempre il massimo del mio impegno”.

Attualmente membro della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, ha già un primo obiettivo: “La lotta al contrasto ed alla repressione delle nuove forme di criminalità organizzata va condotta, prevedendo maggiori risorse di uomini e mezzi a Procure e Forze dell’ordine, impegnati ogni giorno nel delicato e silenzioso compito di cercare la verità, assicurando alla giustizia gli uomini del malaffare siano essi politici, trafficanti o capi cosche”.

“Infine, coltivo un desiderio – conclude il deputato partenopeo della nuova Commissione Antimafia – Sulla scia del Governo del Cambiamento che sta ridando dignità a tante categorie e territori del nostro bel Paese, mi piacerebbe poter contribuire con questa prestigiosa nomina a ridurre la forbice tra benestanti e poveri affinché nessuno, privo di mezzi economici, di lavoro o di una casa, ceda al ricatto morale di essere appetibile manovalanza per le nuove mafie”.




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