Napoli, pizzo a trans e squillo: scarcerati il figlio del boss Mazzarella e lo zio

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Napoli. I giudici del tribunale del Riesame hanno rimesso in libertà  Francesco Mazzarella, il figlio del boss Vincenzo, o’ pazzo. Il 25enne incensurato era stato arrestato il 31 luglio scorso insieme co altre otto persone  tra cui la trans diventata Lisa Improta perchè accusati di imporre il pizzo alle squillo, alle trans e a i gay che lavoravano in strada da san Giovanni a Teduccio fino a Poggioreale.Il suo avvocato Sergio Lino Morra  è riuscito a dimostrare che non c’erano le esigenze cautelari necessarie per trattenere in carcere il rampollo della famiglia di San Giovanni a Teduccio. Scarcerato anche Daniele Noviello, conosciuto come Tony. Per lui la misura è risultata inefficacia per un difetto di notifica. Assistito dall’avvocato Leopoldo Perone è tornato libero. Secondo le accuse ogni sera il giro del pizzo preannunciando l’arrivo di “Lisa” con una telefonata, e a chi non versava la quota erano riser­vate le minacce e poi le botte. Francesco Mazzarella è stato riconosciuto in foto da una delle vittime per un apparecchio acustico ed è accusato di gravi minacce alle vittime del “pizzo” insieme con Antonio Sarnelli, esponente dei Mazzarella del rione Luzzatti, e Daniele Noviello detto “Tony”, cognato del ras detenuto e zio di Francesco. Mamma Lisa è stata incastrata da una cimice piazzata nella sua auto.Per il momento resta in carcere la sorella di Antonio o’ provolone, autista di fiducia della famiglia Mazzarella ammazzato in un agguato nel 2004, e Raffaele “o’ bumbularo”, ucciso il 6 giugno 1991.

 (nella foto la trans boss Annalisa Improta)


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