Napoli, spari ai Baretti: il figlio del boss di Fuorigrotta mercoledì dal magistrato

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E’disposto a farsi interrogare Giuseppe Troncone, 20enne incensurato, figlio del ras Troncone di Fuorigrotta, condannato lo scorso anni a oltre sette anni di carcere per estorsione. Attraverso i suoi avvocati, Antonio Abet e Giuseppe Perfetto, ha fornito nei giorni scorsi una prima ricostruzione dell’accaduto.
“Sono stato aggredito, mi sono soltanto difeso”, ha fatto sapere. Il giovane è indagato nell’inchiesta sulla sparatoria ai Baretti di Chiaia della scorsa settimana  con quattro feriti. Non è destinatario di alcun provvedimento restrittivo e vuole spiegare ai giudici con precisione cos’è successo in quella drammatica notte. Oltre a fornire la sua versione die fatti potrebbe fornire i nomi delle persone presenti.
Secondo la ricostruzione più probabile, più o meno in 30 si erano dati appuntamento via Facebook ai baretti di Chiaia per un incontro sulla supremazia nella zona durante il fine settimana. Da un lato una quindicina di giovani e soprattutto giovanissimi di Fuori- grotta e del rione Traiano; dall’altro, circa in parità numerica, i coetanei di San Giovanni a Teduccio e Cercola con all’interno del gruppo anche due ragazze, cugine.
Le stesse che, insieme ad altrettanti maschi, sono finite dopo la sparatoria all’ospedale insieme con un 18enne e una 19enne estranei alla contesa. Il litigio sarebbe cominciato per motivi banali, non ancora chiariti, sui social nei giorni precedenti, trascinandosi con toni sempre più accesi. Sulla vicenda c’è l’ombra della camorra:  visto che altri, oltre a Troncone avrebbero vincoli di parentela  ai Puccinelli-Petrone del rione Traiano; altri ai Formicola della zona Orienatale

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