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Inchiesta della Procura di Salerno sulla strage delle 26 donne morte della nave Cantabria

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Erano tutte giovani le 26 migranti i cui cadaveri sono giunti oggi a Salerno sulla nave spagnola Cantabria. I sanitari che hanno preso in consegna i corpi stimano che si trattasse per la maggior parte di ragazze tra i 14 e i 18 anni. Cinque profughi sono stati condotti in questura per essere interrogati, la loro posizione e’ al vaglio degli investigatori.
Sono sbarcati in 375 a Salerno dalla nave spagnola Cantabria attraccata stamane a Salerno con a bordo anche le 26 donne decedute. Tutte giovanissime, tutte nigeriane. “Una tragedia dell’umanità”, come ha dichiarato il prefetto di Salerno, Salvatore Manfi che ha sottolineato che la Procura si è già attivata per verificare se si è trattato di omicidi. Dalla nave sono sbarcate anche nove donne in gravidanza.
Intanto la procura di Salerno avvia degli accertamenti: il pm Luca Masini dispone l’esame esterno dei corpi delle vittime e test per verificare se abbiano subito violenza sessuale. Il tutto a partire da domani, visto che le condizioni dei cadaveri – tenuti in celle frigorifere a bordo della nave spagnola – non hanno permesso oggi nessun rilievo.
Il professor Antonello Crisci, perito della procura, valutera’ poi se eseguire o meno le autopsie, anche sulla base di cio’ che racconteranno i superstiti del naufragio. Colpisce il fatto che le vittime siano tutte donne: al momento l’ipotesi prevalente e’ quella dell’annegamento (“Il barcone e’ affondato e le donne purtroppo potrebbero aver avuto la peggio, in quanto soggetti piu’ deboli”, dice Malfi) ma gli inquirenti non vogliono lasciare zone d’ombra.
Su cinque dei migranti sbarcati sono in corso indagini piu’ approfondite. Scattata, infine, la macchina della solidarieta’ per assicurare alle vittime del mare almeno una degna sepoltura: le 26 donne morte in cerca di un futuro migliore saranno ospitate nei cimiteri di Salerno e altri comuni limitrofi.

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