Mancato accordo. Si e’ chiuso con un nulla di fatto il tavolo fra Comune di Napoli, Anm e sindacati per cercare una soluzione condivisa, prima di meta’ ottobre, alla crisi dell’azienda di trasporti pubblico cittadino.
Nonostante le premesse del 6 ottobre scorso, quando il Comune e l’azienda di mobilita’ avevano presentato un delle linee guida sulle quali c’era stata un’intesa di discussione con le organizzazioni dei lavoratori, nonostante i sindacati avessero raggiunto una piattaforma comune, alle 5:58 di questa mattina, dopo 8 ore di confronto; non e’ stato firmato nessun protocollo d’intesa.
Il nodo da sciogliere e’ sempre quello relativo al trasferimento di 69 dipendenti ad altre partecipate del Comune. Dei 194 lavoratori per i quali l’azienda aveva avviato procedure di licenziamento, infatti, 85 era possibile riqualificarli per la verifica biglietti (60) e per il controllo delle auto in sosta (25), altri 40 andavano verso una fuoriuscita con il sostegno Naspi e una possibile ma non scontata integrazione con il fondo regionale dedicato, esattamente come a luglio 2015 si fece per lavoratori di Eav, l’azienda regionale di trasporto pubblico.
Ma per la mobilita’ in altre partecipate con rischio di demansionamenti la situazione era difficile da gestire, anche perche’, in un accordo firmato a marzo sempre tra comune e sindacati, CGIL esclusa, il trasferimento in altre aziende del Comune era su base volontaria.
La corsa contro il tempo continua perche’ il 30 ottobre saranno i giudici a decidere il fallimento di Anm, con i conti in disordine e oltre 80 milioni di passivo.
C’e’ attesa, quindi, per l’appuntamento domani davanti al prefetto di Napoli, Carmela Pagano, cui deve prendere parte anche la Regione; un appuntamento che era gia’ stato convocato dal rappresentante di governo sul territorio, e spostato ad oggi proprio per la coincidenza con il tavolo in Comune.
Articolo pubblicato il giorno 10 Ottobre 2017 - 09:29 / Cronache della Campania