Benevento: Lucioni, ecco le novità

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La fase preliminare dell’inchiesta sportiva a carico di Fabio Lucioni per la positività al clostebol si è chiusa ieri con l’audizione del medico sociale del Benevento. Walter Giorgione, assistito dall’avvocato Eduardo Chiacchio, è stato interrogato a Roma presso gli uffici di Nado Italia dalla Procura antidoping ed ha sostanzialmente confermato la tesi esposta dal capitano dinanzi ai magistrati la scorsa settimana, rafforzandone la posizione. Il componente dello staff sanitario ha ammesso le sue responsabilità, affermando di aver applicato lui stesso lo spray cicatrizzante contenente la sostanza proibita e di aver adoperato un flacone che era già in suo possesso e non nella disponibilità del club giallorosso. Che nel frattempo è corso ai ripari e, nell’attesa che venga definita la situazione (per Giorgione la prossima settimana potrebbe eventualmente scattare il deferimento), ha rinfoltito l’equipe medica che segue la squadra con un nuovo membro, il dottor Oreste Sacchetti, fino alla scorsa estate responsabile dello staff sanitario del Latina Calcio in B e da luglio al Fondi. Sacchetti, che è nella Commissione medica federale della Fijlkam (Federazione Italiana Judo Lotta Karate e Arti Marziali), è già stato più volte a Roma al Park Hotel «Mancini» per occuparsi dei calciatori in ritiro, in particolare di Antei e Ciciretti, e ieri era anche a Paduli. Specializzato nella pratica dell’ozonoterapia, Sacchetti, 43anni e origini pontine, esercita come chirurgo di Pronto Soccorso all’Icot di Latina e presso la struttura «Spine&Sport Clinic» di Bracciano (Roma), centro di rieducazione funzionale e motoria, che riunisce un gruppo di specialisti in medicina sportiva. Sacchetti si aggiunge a Raffaele Fuiano, mentre il ruolo di responsabile resta in capo al dottor Pietro Monachino, ortopedico e traumatologo nativo di Narni già alla guida degli staff sanitari di Perugia e Latina, che ha all’attivo collaborazioni col professor Giuliano Cerulli e con Ernesto Alicicco (storico medico della Roma per oltre un decennio negli anni ’80, con cui ha in comune una pubblicazione, datata 2001, su terapia fisica e rieducazione funzionale). Tornando al procedimento sportivo nei confronti di Lucioni, che dovrebbe essere presto essere allargato allo stesso Giorgione in qualità di tesserato federale, la Procura antidoping si esprimerà la prossima settimana decidendo se optare per l’archiviazione o per il deferimento di entrambi (con relativa proposta di squalifica), che farebbe scattare, di conseguenza, il rinvio a giudizio dinanzi al Tribunale nazionale antidoping. Lì si terra il processo sportivo vero e proprio, che darà la possibilità agli avvocati (Saverio Sticchi Damiani per Lucioni e Eduardo Chiacchio per Giorgione) di presentare memorie difensive: la prima udienza dovrebbe essere fissata tra la fine del mese di novembre e gli inizi di dicembre. A produrre effetti sarà solo quella sentenza (l’ipotetica proposta di squalifica della Procura resterà tale fino ad allora, Lucioni rimane fermo solo per la sospensione cautelativa di 60 giorni inflittagli dalla Prima Sezione del Tna, prolungabile per una sola volta di ulteriori 30), che potrà in ogni caso essere oggetto di ricorso al successivo (ed ultimo) grado di giudizio sia da parte dei legali degli interessati che da parte della stessa Procura, se questa non dovesse ritenere adeguata la sanzione comminata. Il precedente della 28enne norvegese Therese Johaug, pluricampionessa mondiale e olimpica di Sci di Fondo, non è molto incoraggiante: aveva utilizzato il Trofodermin (lo stesso farmaco usato da Giorgione per curare la ferita di Lucioni) per accelerare la guarigione di una scottatura su suggerimento del medico della nazionale Frederik Bendiksen, che si era addossato tutte le colpe e si era dimesso. Ma la Wada le ha imposto ugualmente 13 mesi di squalifica perché non considerata esente da responsabilità. Le valutazioni possono essere tuttavia diverse e variare di caso in caso, per cui ancora non è detta l’ultima parola: Lucioni per adesso continua ad allenarsi con la squadra e ad attendere futuri sviluppi.


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