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Camorra: ricomincia il processo ai killer del boss scissionista Gennaro Sacco e del figlio Carmine

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Comincia oggi in Corte di Assise d'Appello a Napoli il processo a carico dei presunti killer del boss Gennaro Sacco e del figlio Carmine:  massacrati a San Pietro a Patierno il 27 novembre del 2009.  Stando alle indagini della Dda di Napoli, il boss scissionista del clan Licciardi aveva creato a di San Pietro a Patierno un gruppo insieme coni fratelli Bocchetti. Padre e figlio furono ucciso dagli uomini della stesso clan perché ritenuto "inaffidabile" in quanto confidente della polizia, oltre che al fatto che il figlio Carmine avrebbe trattenuto per se i proventi dello spaccio di droga.

 Alla sbarra ci sono Ciro Bocchetti, Stefano Foria, Paolo Murolo, Ciro Casanova e Salvatore Murolo arrestati nel 2014 insieme con altri affiliati (non coinvolti nel duplice omicidio) tra cui i pentiti Antonio Zaccaro e Domenico Monteriso. Secondo le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo e coordinate dai pm Enrica Parascandolo e Giuseppina Loreto della Dda di Napoli  l’alleanza tra il clan Sacco ed i Bocchetti, nata nel 1997, aveva rischiato di crollare per via delle scelte di Gennaro Sacco, che si sarebbe legato al clan Lo Russo di Miano, agli Scissionisti di Scampia ed ai Moccia di Afragola. Decisioni prese senza consultarsi con i Bocchetti.Altri malumori sarebbero nati per la gestione dei ricavati dei traffici illeciti: Carmine Sacco sarebbe stato accusato dagli altri componenti del clan di aver trattenuto parte delle somme destinate ai detenuti.

Ennesimo punto di rottura, la paura dei Bocchetti che i Sacco potessero accrescere troppo il proprio profilo criminale: se già l’alleanza con i Lo Russo, con gli Scissionisti e con i Moccia avevano rinsaldato il potere del clan, i rapporti con Marco Mariano e con Luigi Cimmino avrebbero reso Gennaro Sacco un elemento troppo forte.

 

Terremoto di magnitudo 8 in Messico: allerta tsunami in tutta l'America del Sud

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Una forte scossa di terremoto e' stata avvertita a Citta' del Messico. Le persone stanno lasciando gli edifici. Secondo una prima stima dell'Usgs, l'istituto gesologico statunitense, la magnitudo del sisma sarebbe di 8.0. L'epicentro si trova sulla costa occidentale del Messico, al confine con il Guatemala. Diramato l'allerta tsunami sulla costa occidentale di Messico, Ecuador, Nicaragua, Panama, Guatemala, Honduras, El Salvador e Costa Rica

L' uragano Irma lascia morti e devastazione ai Caraibi: ora punta alla Florida

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L'uragano Irma si è abbattuto ieri sui Caraibi, lasciando dietro di sé morte e distruzione: almeno due persone sono rimaste uccise a Porto Rico, secondo un bilancio fornito nella notte italiana dall'Agenzia per la gestione delle enmergenze sul territorio americano. Altre quattro persone sono morte sull'isola di Sint Marteen olandese, dove si registrano "vari feriti". Migliaia le case distrutte. In totale, le vittime del passaggio di questo uragano di categoria 5 su Caraibi e Antille è di almeno 12 morti. Irma, ora, punta dritto sulla Florida, dove dovrebbe arrivare nel fine settimana. Ieri il sindaco di Miami Beach, Philip Levine, ha invitato la popolazione a lasciare la città, avvertendo sul possibile impatto di proporzioni "nucleari" dell'uragano. nche le autorità delle Isole Vergini americane hanno riferito della morte di quattro persone. "Abbiamo perso un significativo numero di beni, stazioni dei vigili del fuoco e della polizia", ha dichiarato il governatore Kenneth Mapp in un post su Facebook, aggiungendo che la principale struttura sanitaria della regione, il Schneider Regional Medical Center, ha perso il tetto. Lisa Poser, portavoce di Mapp, ha dichiarato che i feriti in condizioni più critiche sono stati trasportati a Puerto Rico ed ha avvertito che il bilancio delle vittime potrebbe essere più grave di quello annunciato. Le autorità olandesi hanno spiegato da parte loro che a Sint Marteen è iniziata da ore la distribuzione di cibo e acqua per 40.000 persone: le operazioni proseguiranno per i prossimi cinque giorni. Dalla Francia, che governa metà dell'isola, sono in arrivo invece oltre 100.000 razioni di cibo.

Clan Gionta, tutte le estorsioni messe a segno dagli uomini di Della Grotta e Amoruso

Torre Annunziata. Hanno depredato le poche risorse economiche dei commercianti torresi, costringendoli a pagare somme di danaro per mantenere giovani affiliati o boss detenuti. A cadere nella morsa del 'rinnovato clan Gionta' la cosca con nuove teste e nuova manovalanza in tanti. Anche poche centinaia di euro ma dovevano essere pagati. Grandi e piccoli commercianti non hanno potuto dire no, come il caso del titolare di una rivendita di prodotti ittici torrese che tra ottobre del 2016 e gennaio 2017 ha dovuto pagare 400 euro al gruppo di Luigi Della Grotta e Vincenzo Amoruso per i fabbisogni in carcere di Alfredo Della Grotta e Alfredo Savino, a prelevare il pizzo Oreste Palmieri e Raffaele Passeggia emissari che si erano presentati per nome e per conto di Luigi Della Grotta. Ma il commerciante di prodotti ittici era stato già costretto precedentemente a pagare nelle festività di Natale e Pasqua altre somme di danaro a Pietro Izzo, altro esponente del clan. Ma quelle continue richieste furono ad un certo punto bloccate dalla stessa vittima, stanco di dover dividere i proventi del suo lavoro con quel socio occulto rappresentato dal clan Gionta. Nelle festività natalizie del 2016 Pietro Izzo e Raffaele Abbellito, tornarono alla carica con il titolare del negozio di prodotti ittici, ma la vittima disse 'basta'.

Fu uno dei pochi e gli emissari del clan non ritornarono più alla carica forse perchè i nuovi capi del clan Gionta cominciavano a subdorare che le forze dell'ordine stava indagando sul loro conto.

Nel frattempo, in tanti avevano pagato il pizzo ai 'Valentini', titolari di bar - in particolare - ma anche di una notissima impresa di calcestruzzo di Cava de Tirreni e sede operativa a Torre Annunziata.

Una somma 'una tantum' di 500 euro questo quanto preteso da Oreste Palmieri, Luigi Caglione e Raffaele Passeggia dal responsabile dello stabilimento. Tra le vittime anche il titolare di un'impresa di costruzione e ristrutturazione di edifici di Pompei che nel 2016 stava effettuando dei lavori a Torre Annunzia. L'imprenditore pagò 800 euro per essere lasciato in pace dagli emissari di Della Grotta.

Nel mirino del clan anche una scuola guida, molto nota in città. A loro Luigi Della Grotta chiese 1000 euro. E sempre nel settore trasporti, il pizzo fu imposto anche al titolare di una rivendita di pneumatici della periferia torrese, costretto a pagare 500 euro a Palmieri e Passeggia.

Il pizzo variava a secondo dell'importanza dell'attività costretta a pagare. Una delle somme più grosse fu chiesta ad un noto e accorsato bar ristorante oplontino, il titolare fu costretto a pagare mille euro agli emissari di Della Grotta.

Rosaria Federico

@riproduzione riservata

Napoli, il video virale di Ciak&Medico e la 'piscina' sullo svincolo della tangenziale al Vomero. IL VIDEO

E' diventato virale sul web nel giro di poche ore il video girato dal duo comico Ciak & Medico che sono andati in costume e con un canotto hanno inscenato una improbabile traversata di rafting su un gommone nei pressi dello svincolo della Tangenziale tra il Vomero e Pianura e poi con un mini surf hanno preso in giro il sindaco de Magistris: "Ma quali problemi? Chist ha fatto a piscina ca 'ncopp", si sente nel video. E sono già decine di migliaia le visualizzazioni sui social.

 

 

 

Foto e video: Credits by Ciak & Medico

 

Scomparso il bimbo siciliano rapito dal padre marocchino finito in carcere

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Dopo un calvario durato 4 anni quando pensava fosse tutto finito, , 37 anni di Barcellona Pozzo di Gotto (Me), è ripiombata nell'angoscia: da nove mesi non ha notizie del figlio, di 8 anni, che chiameremo Karim, che le era stato sottratto dal marito marocchino Tariq T. nel 2013 quando aveva 4 anni.

La donna, nata in Colombia è stata adottata da una famiglia italiana e ha perso il primo marito siciliano in un drammatico incidente stradale a Cuba, denunciò il rapimento da parte del padre del bambino, da cui si stava separando (la procedura è ancora in corso), il 20 giugno 2013 al commissariato. Da allora è cominciata la ricerca di Karim da parte della madre e dei nonni Antonino Imbesi, 74 anni, metalmeccanico in pensione, e Venera, che sono andati varie volte in Marocco affrontando grosse spese tra cui la nomina dell'avvocato.

''Finora ho taciuto - dice il nonno - percorrendo le vie istituzionali ma da dicembre mio nipote non si trova più e siamo molto preoccupati": nessuna notizia nonostante la Corte marocchina ha stabilito il suo ritorno in Italia.

Prima di sparire con il bambino il padre di Karim aveva portato il figlio a Bologna col permesso della madre, dicendo che doveva partecipare al matrimonio di un suo parente, ma non era più tornato in Sicilia. Il bambino, tra l'altro, aveva il doppio passaporto perché la madre aveva firmato il consenso sui documenti che le avevano dato in consolato: erano scritti in arabo. L'uomo, qualche tempo dopo, telefonò dalla Libia dicendo che il figlio era con lui e stava bene. ''Ci faceva ascoltare una vocina che diceva 'sto bene' ma abbiamo capito che era una registrazione. La Farnesina interessata della vicenda - racconta il nonno - ci disse che in quel periodo operare in Libia era quasi impossibile. Poi abbiamo saputo che in realtà il bambino era coi nonni paterni a Oued Zem e abbiamo cominciato l'iter giudiziario in Marocco. Iter che si è concluso positivamente: due sentenze hanno stabilito che Karim doveva rientrare in Italia e stare con la madre".

Paola e suo padre rivedono il bambino il 6 giugno 2016, tre anni dopo la scomparsa, tanto che Karim stenta a riconoscere la madre. Rimangono con lui alcuni giorni. Nel dicembre 2016 viene pubblicata la definitiva sentenza d'appello e Nino e la figlia ripartono per il Marocco per riprendere il bambino. La polizia va nelle due scuole di Oued Zem ma di Karim non c'e traccia. Va a casa dei nonni ma anche lì non c'è. La notizia fa ripiombare nella disperazione la famiglia Imbesi. A luglio di quest'anno il padre di Karim viene arrestato per la sparizione. E' tuttora in carcere ma dovrebbe uscire a breve. "Non avrò pace finché mio figlio non sarà con me in Italia", dice Paola.

Due ragazze americane denunciano: 'Siamo state violentate dai carabinieri'

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Due ragazze statunitensi hanno denunciato alla polizia di avere subito violenza sessuale da parte di due carabinieri in servizio. L'episodio sarebbe accaduto la notte scorsa a Firenze. Secondo il loro racconto, le due donne avrebbero conosciuto i militari nei pressi di un locale notturno, da dove, con l'auto di servizio, avrebbero poi raggiunto un appartamento nel quale si sarebbe consumata la violenza. Le due ragazze, a Firenze per motivi di studio, avrebbero identificato senza dubbio i due uomini come carabinieri poiché entrambi sarebbero stati in divisa. Gli abiti indossati dalle studentesse al momento della presunta violenza sono stati sequestrati. Massima collaborazione per fare luce sui fatti è stata assicurata dai carabinieri del comando provinciale di Firenze, che si mantengono in stretto contatto con la procura.

Maltempo: tromba marina al largo di Capri, niente danni

Forte maltempo sull'isola di Capri interessata da un nubifragio che ha provocato allagamenti e crolli e ha costretto i vigili del fuoco a numerosi interventi. Durante il forte acquazzone si e' formata, poco prima del tramonto, anche una spettacolare tromba marina al largo dei Faraglioni che per fortuna non ha provocato danni.

Juve Stabia, riparte l'attività del settore giovanile. Ecco l'organigramma

Inizia l’attività del settore giovanile della Juve Stabia, anche quest’anno  ci saranno in campo la “Berretti”, Under 17, Under 15, Under 16, Under 14 Giovanissimi Regionali (anno 2004),  Under 13 Mini/Giovanissimi Regionali (anno 2005). Di seguito l’organigramma societario che accompagnerà i giovani per il prossimo campionato.

Presidenti: Andrea De Lucia, Danilo Leone

Direttore Generale: Alberico Turi

Segretario : Vincenzo Esposito

Dirigenti ufficiali:

Vincenzo Buonomo

Mario Zullo

Alfonso Todisco

Lucio Provvisiero

Giovanni Di Nardo

Francesco Granatello

Aldo Caiazza

 

Responsabile tecnico, coordinamento e area scouting:

Saby Mainolfi

 

Staff Tecnico:

 

Berretti :

allenatore in prima Nunzio Di Somma, collaboratore tecnico

Domenico Oliviero

 

Under 17 Nazionale:

Allenatore in prima Giovanni Macone, collaboratore tecnico

Salvatore Migliaccio

 

Under 15 Nazionale

Allenatore in prima

Alfonso Belmonte,

collaboratore tecnico

Ivan Cerrato

 

Under 16 Regionale

Allenatore in prima

Mainolfi Saby,

collaboratore tecnico

Sacco Michele

 

Under 14

Giovanissimi Regionali (anno 2004)

Allenatore in prima

Vincenzo Franzese

 

Under 13 Mini/Giovanissimi Regionali (anno 2005)

Allenatore: Pasquale Petrillo

 

Staff preparatori atletici e portieri

Cosimo Vicidomini

Raffaele Croce

Angelo Rossi

Ferdinando Uliano

 

Area Medica:

Dott. Follo Antonio

Dott. Alfonso Di Martino

fisioterapista :

Massimiliano Amoruso

Francesco Aiello

Area stampa e comunicazione

Emilio D'Averio

Napoli, dai tabulati telefonici delle due vittime la chiave di lettura del duplice omicidio della Vicaria

Avevano appuntamento con qualcuno le due vittime dell'agguato di ieri pomeriggio al Borgo Sant'Antonio Abate. Gli investigatori a poco più di 24 ore di distanza dal duplice omicidio dei due cognati, Eduardo Amoruso e Salvatore Dragonetti, quest'ultimo imparentato con i Giuliano di Forcella avendo sposato la figlia di Ciro 'o barone, sembrano avere idee un po più chiare. Intanto si cerca lo specchiettista che li ha traditi. Qualcuno che ha avvisato i killer di poter partire quando ha visto i due in strada. Cosa strana è che Amoruso e Dragonetti erano usciti di casa quasi in contemporanea, come se avessero appuntamento con qualcuno. Gli investigatori hanno controllato il traffico telefonico delle due vittime e da ieri sera hanno messo sotto torchio alcuni pregiudicati della zona oltre ai familiari. si sta cercando di capire come è nato e perché questo duplice omicidio. I due cognati, almeno all'apparenza, risultavano fuori dalle logiche criminali della zona anche se il fatto che Amoruso da due mesi fosse completamento libero e potesse muoversi senza restrizioni di legge probabilmente potrebbe aver dato fastidio a qualcuno con i suoi comportamenti. Gli investigatori stanno cercando di capire anche se attraverso la visione delle immagini delle telecamere pubbliche e private presenti in zona, ma anche in quelle adiacenti si riesca ad avere elementi utili a risalire al commando di killer. Ma è in maniera particolare che "leggendo" i tabulati telefonici dei due si riuscirà ad avere un quadro investigativo sicuramente più chiaro. Se da un lato appare certo che il clan Contini e chi in questo momento sta reggendo le fila della potente cosca del Vasto-Arenaccia sicuramente ha avuto un ruolo nel duplice omicidio commesso nel territorio di competenza gli investigatori in quesa prima fase non escludono la pista del clan Mazzarella e dell'epurazione interna visto che i due erano legati alla famiglia egemone a piazza Mercato e nella parte bassa di Forcella.E che ci fossero frizioni in zona soprattutto nel mondo dello spaccio è testimoniato dal ferimento avvenuto lunedì scorso alle 22,45 a Porta Capuana. Con il ferimento in piazza Enrico De Nicola di un tunisino di 32 anni dedito allo spaccio e centrato da ben sei pallottole alle gambe. Ora resta da capire se ci sia un collegamento tra questo ferimento e il duplice omicidio avvenuto in vico Pergole all’Avvocata nel quartiere Vicaria.

 

 

Venticinquenne ritrovato morto lunga la provinciale Aversana: è giallo

I carabinieri stanno indagando sul ritrovamento del cadavere di un 25enne lungo la provinciale che collega Gricignano d’Aversa al comune di Cesa. Antonio Campanile, è stato trovato privo di vita dai carabinieri a seguito di una segnalazione anonima. Quando i militari dell’Arma sono arrivati sul posto hanno effettuato la tragica scoperta: il giovane giaceva a terra privo di vita. Non aveva segni di violenza, o qualcosa che facesse pensare ad un’aggressione e quindi si pensa a un malore anche se il passato burrascoso del ragazzo coinvolto in un’indagine per minacce ha indotto il magistrato di turno ha disporre l'autopsia. Solo con l'esame autoptico si potranno chiarire le cause della morte di Antonio Campanile.

 

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Processo per la strage del rapido 904: Riina torna in aula a novembre

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Il processo d'appello a Salvatore Riina per l'inchiesta sulla strage del rapido 904, e' stato nuovamente fissato per il 21 dicembre prossimo". A pochi giorni dalla decisione della corte d'assise d'appello di rinviarlo a nuovo ruolo c'e' gia' una nuova data per il processo che ha come unico imputato Toto' Riina accusato di essere il mandante della strage dal 23 dicembre del 1984: il treno, partito da Napoli e diretto a Milano, carico di viaggiatori alla vigilia delle vacanza di Natale, fu investito da un'esplosione mentre viaggiava sulla Direttissima all'altezza della Grande galleria dell'Appennino, subito dopo la stazione di Vernio: a provocarla, una carica radiocomandata piazzata su una carrozza al centro del convoglio. Erano le 19.08. Fu una strage, una delle tante di quegli anni: i morti furono 16, i feriti 267. Il 4 settembre scorso, durante l'udienza per ascoltare in videoconferenza alcuni boss (Giovanni Brusca, Francesco Paolo Anselmo, Baldassarre Di Maggio), la decisione del rinvio e, soprattutto, di ricominciare da capo. All'origine della decisione la riforma, varata nel giugno scorso, dell' art 603 del codice di procedura penale dove, nel nuovo testo, al comma 3 bis si prevede che "nel caso di appello del pm contro una sentenza di proscioglimento per motivi attinenti alla valutazione della prova dichiarativa, il giudice dispone la rinnovazione dell'istruzione dibattimentale" e anche l'obbligo del giudice di secondo grado di disporre un nuovo esame dei testi rilevanti. La corte non avrebbe pero' avuto il tempo di rinnovare il dibattimento a causa dell'imminente pensionamento del presidente Salvatore Giardina. Al suo ingresso in aula, Giardina non aveva potuto fare altro che prendere atto della nuova norma, che prevede che siano riascoltati anche tutti i testimoni sentiti nel primo grado. Ma, aveva detto il giudice, "non ho il tempo materiale, vado in pensione a ottobre". Da qui la decisione del rinvio a data da destinarsi. Oggi la comunicazione della data di nuova fissazione del processo, in una nota della presidente della corte d'appello del capoluogo toscano, Margherita Cassano. Sulla vicenda era intervenuto lo stesso guardasigilli, chiedendo una dettagliata relazione sul rinvio del procedimento. 

Rapinatori napoletani in azione in Irpinia: tre arresti

 Stavano per entrare all'interno di una gioielleria dopo aver aperto uno squarcio alla saracinesca, ma la telefonata di un passante al 112 ha sventato il colpo e consentito l'arresto dei tre ladri. E' accaduto la notte scorsa ad Atripalda. I carabinieri hanno inseguito e bloccato i malviventi che, a piedi hanno tentato di raggiungere un' auto parcheggiata nei pressi. Gli arrestati, due della provincia di Napoli, uno di Caserta, con precedenti analoghi, sono stati fermati all'interno dell'auto con cui avrebbero dovuto fuggire. Ai tre sono stati sequestrati attrezzi da scasso ed una sega circolare alimentata a motore. 

Ischia, il vescovo: 'Non speculare sui fitti a terremotati'

"Rivolgo un appello a tutti coloro che, ischitani e non, sono proprietari di una casa sull'Isola di Ischia: se avete la possibilita', datela in fitto senza pero' speculare sul canone di locazione". E' l'appello che il vescovo di Ischia, monsignor Pietro Lagnese, rivolge ai proprietari di appartamenti alla luce dell'emergenza abitativa che tocca tante famiglie dopo il sisma. "Mi e' giunta notizia che alcuni hanno esposto sulle loro abitazioni il cartello 'non si fitta a residenti'; se cio' dovesse corrispondere al vero, di certo non farebbe onore al popolo ischitano e al nostro essere cristiani. Potremmo essere noi queste persone che si trovano nella posizione di aver perso la casa". "Invito a essere generosi e a esprimere in questa occasione, in maniera concreta, la solidarieta' verso chi ha perso la propria casa e i tanti ricordi di una vita e che ora si trova senza un tetto sotto cui abitare", conclude il vescovo. 

Maltempo, la Protezione civile: domani ancora temporali su Napoli e provincia e nel Salernitano

La Protezione civile della Regione Campania ha prorogato l'avviso di criticità meteo di colore Giallo attualmente in essere per lintera giornata di domani, per l'estensione ad altre zone. In particolare, si prevedono, "piogge sparse, anche a carattere di moderato rovescio o temporale". Le zone principalmente interessate sono: Piana campana, Napoli, Isole, Area Vesuviana; Penisola sorrentino-amalfitana, Monti di Sarno e Monti Picentini; Tusciano e Alto Sele; Piana del Sele e Alto Cilento, Basso Cilento. Tale situazione darà luogo ad un rischio idrogeologico localizzato che potrebbe causare fenomeni come ruscellamenti superficiali e possibile trasporto di materiale solido, allagamenti, innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d'acqua minori. Particolare attenzione va posta alle aree e ai versanti che presentano particolare fragilità aggravata anche dai recenti incendi. E' possibile, infatti, che si verifichi il trasporto a valle dei materiali prodotti dalla combustione. La protezione civile regionale invita anche a prestare attenzione alle zone depresse del territorio e con condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, anche per la ridotta capacità di assorbimento e smaltimento degli afflussi meteorici, a causa degli effetti indotti dai numerosi incendi boschivi che hanno interessato il territorio e a seguito del perdurare della criticità idrogeologica già in essere per effetto della perturbazione odierna. La Sala Operativa invita gli enti competenti a porre in essere tutte le misure atte a prevenire e costrastare i fenomeni attesi e di prestare attenzione alle strutture esposte alle oscillazioni dei venti e al moto ondoso. 

Napoli, borseggiatore beccato dalla Polfer alla stazione centrale

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Nella giornata del 5 settembre la Polizia Ferroviaria della Stazione di Napoli Centrale ha arrestato un cittadino extracomunitario di nazionalità algerina per furto aggravato.

Alle ore 12.30, nel corso di specifici servizi antiborseggio e antirapina predisposti dal Compartimento Polizia Ferroviaria di Napoli nella Stazione di Napoli Centrale,  agenti in abiti civili, hanno notato due extracomunitari che si aggiravano con fare sospetto tra i viaggiatori  e tra i clienti di un bar della stazione di Napoli Centrale. Dopo pochi minuti uno di essi, ha afferrato  la borsa di un cliente dirigendosi velocemente verso l’uscita ma gli agenti sono riusciti  a bloccarlo con la refurtiva, mentre il presunto complice si allontanava, facendo perdere le proprie tracce.

Grazie alla prontezza dei poliziotti la borsa, che conteneva documenti importanti, un computer portatile ed altri oggetti per un valore di circa 500,00, è stata restituita  al legittimo proprietario.

Al termine delle formalità di rito, su disposizione del P.M. della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, D.H.  di anni 21 è stato associato alle Camere di attesa della locale Questura in attesa del giudizio con rito direttissimo, che si è tenuto ieri con condanna ad un anno e quattro mesi di  pena sospesa.

Napoli, l'assessore Gaeta: 'Il trasferimento dei rom alla Boscariello è una scelta condivisa'

"L'interesse per il benessere collettivo del territorio e dei cittadini viene prima di qualsiasi bagarre e interesse politico". Cosi' l'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, Roberta Gaeta, a seguito dell'incontro, tenutosi stamattina a Palazzo San Giacomo, con l'obiettivo di aggiornare il territorio della VIII Municipalita' sulla vicenda legata ai rom. Erano presenti, si legge in una nota, il direttore dell'Asl del distretto di Scampia, la preside della scuola Ilaria Alpi, alcuni consiglieri municipali e comunali, le comunita' rom e le associazioni del territorio. "La scelta di trasferire alla ex caserma Boscariello le famiglie rom attualmente ospitate presso l'Auditorium di Scampia e' stata fortemente condivisa anche in sede di Comitato Ordine e Sicurezza tenutosi in Prefettura", spiega Gaeta. "Questa giunta, infatti, applica la politica della condivisione e della trasparenza: con l'obiettivo di tutelare tutti i cittadini, e' stata scelta una soluzione temporanea per tamponare quest'emergenza umanitaria, garantendo al tempo stesso la sicurezza del territorio e il diritto dei bambini rom di continuare a frequentare le scuole della zona. Ho preso in prima persona l'impegno di perseguire la strada del confronto e della mediazione - aggiunge - sono rammaricata che siano stati strumentalizzati i cittadini, alimentando polemiche e tensioni che, oltretutto, hanno restituito un'immagine pessima del ruolo delle istituzioni. E' irresponsabile e colpevole chi alimenta la guerra contro le persone piu' fragili, perche' in questa assurda contrapposizione gli unici a perdere sono i cittadini. Ma sorvoliamo: insieme possiamo trasformare questo evento drammatico in un volano di integrazione, ascolto, condivisione e partecipazione democratica". 

"De Magistris da oltre sei anni non ha risolto ne' il problema dell'allocazione della comunita' Rom in via transitoria ne' tantomeno ha programmato una vera e propria soluzione definitiva. Il sindaco di Napoli esca da questa ambiguita' e faccia capire all'intera comunita' di Scampia quali linee intende adottare e perseguire per la risoluzione di tale problematica che non puo' essere piu' rinviata". Cosi' la consigliera regionale del Partito Democratico, Antonella Ciaramella, in merito alla questione Rom Scampia-Miano. Da piu' di dieci giorni dall'incendio del Campo Rom di Scampia, 300 e piu' persone vengono stipate in condizioni precarie nell'Auditorium del quartiere rendendolo indisponibile alla cittadinanza, sottolinea. "Credo che ci sia bisogno di una regia tra Prefettura e Comune che ponga fine a questo immobilismo istituzionale dove non si parli piu' di soluzioni precarie e provvisorie ma definitive e dignitose. L'accoglienza e l'inclusione siano un investimento e non un costo, il quartiere che accogliere deve essere rassicurato e ricompensato con azioni positive di sviluppo sociale e di riqualificazione", conclude Ciaramella.

Nubifragio a Napoli, bilancio pesanti dei danni: disagi in tutta la città

E' pesante il bilancio del nubifragio che si e' abbattuto su Napoli e provincia tra le 9 e le 16 di oggi. Allagamenti, alberi caduti, decine di tombini saltati in citta' e nei Comuni dell' area flegrea, sopratutto Pozzuoli. La Polizia Municipale di Napoli ha mobilitato tutte le pattuglie disponibili nel pomeriggio per fare fronte ai problemi creati alla viabilita' dalla forte pioggia. Un albero e' caduto in via Giustiniano, allagata la bretella Vomero-Soccavo della Tangenziale, allagato il viale Traiano. In via Comunale Guantai ad Orsolone, nei pressi di Villa D' Angelo, un' auto, senza occupanti a bordo, e' stata sommersa dall' acqua piovana. Decine di tombini sono saltati in via nuova San Rocco, in via Astroni Agnano, in via Palermo, ed in via Pietro Castellino, nel rione Vomero Alto. Sede stradale allagata per la mancata tenuta dei tombini anche in via Consalvo, nel quartiere Fuorigrotta. A Pozzuoli, sul litorale flegreo, il sito provvisorio del mercato al dettaglio in via Fasano e' stato allagato dalla pioggia. Via Luciano e' stata allagata per la mancata tenuta dei tombini.

"Ormai non fa neanche piu' notizia. Come ogni anno la pioggia di settembre mette ko la citta' di Napoli e le aree limitrofe. Piove sul bagnato in un territorio dai piedi di argilla. E' bastato un violento temporale per evidenziare, ancora una volta, la fragilita' idrogeologica di una citta' gruviera che deve spesso fare i conti con le insidie del suo sottosuolo".E' quanto si legge in una nota diffusa da Legambiente Campania a commento dei disagi causati dalla pioggia caduta oggi sul napoletano. "Questo non e' possibile ed e' inconcepibile: si paga sempre con gli interessi quello che ieri abbiamo trascurato: una corretta manutenzione ordinaria del territorio delle nostre citta', a partire dal sistema fognario. Bisogna cambiare rotta, avviare progetti minuti, dettagliati capaci di mettere ordine sulle colline - prosegue la nota - di recuperare e salvaguardare i letti e gli argini di fiumi e ruscelli e di controllare, monitorare e rifare le fogne nelle nostre citta'. Ma tutto questo presuppone una politica del territorio vista con occhi diversi".

Maltempo: allagamenti e disagi a Capri, crolli ad Anacapri

Disagi e allagamenti a Capri per il forte nubifragio abbattutosi sull'isola nel pomeriggio. Fuggi-fuggi dei turisti a Marina Grande trovatisi nel bel mezzo della bufera di acqua. Problemi ad Anacapri dove l'acqua piovana ha invaso e reso impraticabili numerose strade. Crollato per il peso dell'acqua un muro in via Catena, senza per fortuna provocare feriti. 

Terremoto a Ischia, il commissario chiederà la sospensione dei mutui in e comuni

Sospendere i mutui per i residenti dei tre Comuni ischitani colpiti dal sisma del 21 agosto scorso. È questa la richiesta più importante avanzata dal Commissario straordinario Giuseppe Grimaldi che dovrebbe trovare concretezza in una nuova ordinanza integrativa. Ad annunciarlo è lo stesso Grimaldi introducendo i lavori della seduta straordinaria della terza commissione del Consiglio campano in co so di svolgimento. I tre Comuni sono quelli individuati nell'ordinanza che ha decretato lo stato d'emergenza: Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio. La sospensione dei mutui sarebbe operativa per tutto l'arco di tempo previsto dallo stato di emergenza attualmente in vigore, ossia 180 giorni (a partire dal 21 agosto). Sarebbe eventualmente prorogabile di ulteriori 180 giorni laddove il Commissario Grimaldi ritenesse opportuno avanzare richiesta in questo senso. Nella richiesta di integrazione dell'ordinanza dello stato d'emergenza avanzata dal Commissario ci sono anche altre due questioni importanti per la vita della comunità ischitana dopo il sisma. La prima riguarda risorse da destinare alle scuole per garantire la sicurezza degli alunni - "dal Miur dovrebbero arrivare 6 milioni di euro per gli istituti scolastici" spiega Grimaldi - mentre altre risorse dovranno essere definite e stanziate per la rimozione delle macerie crollate. 

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