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Condannata la banda dei rumeni che riduceva i bimbi in schiavitù

Pesanti condanne per il gruppo di rumeni che gestiva il business dei giovani "schiavi" ma anche l'immigrazione clandestina nell'agro nocerino sarnese con minorenni costretti a chiedere l'elemosina e pestati e ridotti alla fame in caso non portassero i profitti che i capi si aspettavano. Otto anni di carcere sono stati inflitti al capo Zoltan Kozak e alla moglie Cornel Coaniciu , sei anni invece all'altro capo Mihaly Matyas e alle altre due donne rumene che collaboravano nel traffico di schiavi. La scoperta era stata fatta  nel 2016 quando i carabinieri di Nocera arrestarono tra l'agro e Caivano cinque cittadini della Romania in due diverse operazioni. Dalle indagini era emerso che il gruppo aveva fatto giungere clandestinamente in Italia oltre 30 persone. La banda operava in un campo abbandonato, alle spalle dello stadio di Nocera Inferiore. Dalle indagini condotte dai carabinieri era venuto fuori uno scenario inquietante: ragazzini minorenni "schiavi" costretti a chiedere l'elemosina in tutti i comuni dell'Agro. Come ai vecchi tempi venivano accompagnati ovunque: vicino ai semafori, supermercati, chiese, ospedali strutture pubbliche, banche.Chi tra i ragazzini osava ribellarsi o tornava a casa a mani vuote, veniva picchiato o peggio, non gli si concedeva neanche di mangiare.

Gli schiavi dovevano versare ai capi dell’organizzazione dai 10 ai 15 euro al giorno per estinguere il debito di viaggio e alloggio offerto dalla gang. I tre in concorso con altri tre connazionali, tra i quali anche il figlio minore di Kozak – secondo l’accusa – erano un gruppo criminale che reclutavano connazionali in Romania per portarli in Italia e indurli a mendicare. Quando le povere vittime provavano a ribellarsi venivano picchiate e costrette a ritornare in strada per fornire ai capi la paga quotidiana. A occuparsi del trasporto in Italia dei connazionali Cornel Comaniciu che prendeva dai paesini più poveri del paese, diseredati ai quali paventava la possibilità di una vita migliore. Ma giunti in Italia, i rumeni – donne e uomini – venivano assegnati a una zona nella quale dovevano chiedere l’elemosina per pagare il viaggio in Italia e fornire al gruppo criminale lauti guadagni.Le vittime venivano ospitate in un campo nei pressi dello Stadio San Francesco, costretti all’accattonaggio e a vivere in una situazione di degrado e povertà. L’ospitalità e il viaggio in Italia dovevano essere pagati con turni estenuanti dinanzi ai semafori, o davanti ai luoghi di culto e negozi qualsiasi fossero le condizioni meteorologiche. Il debito non si estingueva mai e i ragazzini schiavi erano costretti per anni a sottostare alle richieste del gruppo criminale. Fino a febbraio scorso, quando i carabinieri arrestarono i tre.

Cuba: suicida il figlio maggiore di Fidel Castro, era depresso

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Fidel Castro Diaz-Balart, il figlio maggiore dell'ex presidente cubano Fidel Castro, si e' suicidato. Lo ha reso noto la tv di stato cubana aggiungendo che 'Fidelito' (cosi' veniva chiamato), 69 anni, "da mesi soffriva di una grave depressione". Fidel Castro Diaz-Balart era l'unico figlio nato dal primo matrimonio del padre della rivoluzione cubana, con Mirtha Diaz-Balart, sorella aristocratica di un suo compagno di universita' sposata nel 1948 quando la ragazza aveva 22 anni. 'Fidelito', nato un anno dopo e poco prima dell'inizio della rivoluzione, cosi' chiamato a causa della grande somiglianza con il padre, secondo la tv era stato ricoverato in ospedale per i traumi seguiti alla depressione, e successivamente era stato assistito a livello ambulatoriale da una equipe di medici. Fisico nucleare (aveva studiato in Russia) e consigliere scientifico del Consiglio di Stato (il massimo organo di governo cubano), era anche vicepresidente dell'Accademia delle Scienze. Una delle ultime occasioni in cui Fidel Jr era stato visto in pubblico, i funerali del padre nel novembre 2016, e l'investitura dello scienziato americano Peter Agre, premio Nobel 2003 per la chimica, come membro dell'Accademia delle Scienze di cuba, nell'agosto dell'anno scorso all'Avana. Tra il 1980 e il 1992 e' stato il responsabile del programma nucleare cubano e del progetto di costruzione della prima centrale nucleare, Jaragua, a Cienfuegos, nel centro dell'isola, poi interrotto negli anni '90 per mancanza di fondi.

Acerra, il padre dell'alunno che ha accoltellato la prof: 'Mio figlio ha fatto una schiocchezza'

Il Pm del Tribunale dei minori Miraglia del Giudice ha questa sera disposto il fermo dell'alunno 17enne studente dell'Istituto Bachelet di Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta, che questa mattina, durante una lezione, si è scagliato contro la sua insegnante di italiano provocandole una ferita alla guancia sinistra, con un coltello. Il minore è ritenuto responsabile di lesioni aggravate e porto illegale di oggetti atti ad offendere. Il giovane verrà accompagnato presso il Centro di Prima Accoglienza minorile di Napoli Colli Aminei. L'alunno avrebbe reagito a una nota messa dalla professoressa di italiano sul registro di classe per scarso rendimento. La professoressa, Franca Di Blasio di 54 anni, e' stata ferita alla guancia sinistra, ed e' finita in ospedale con una prognosi di 15 giorni e parecchi punti di sutura. Poco dopo sul posto sono giunti i carabinieri della locale stazione che hanno bloccato l'adolescente. Dopo averlo ascoltato, il pm del Tribunale dei Minori ha disposto il fermo per lesioni aggravate e porto illegale di oggetti atti ad offendere a carico del minore, che e' stato condotto a Napoli al centro di prima accoglienza minorile dei Colli Aminei. L'episodio ha provocato numerose reazioni. Il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, ha espresso "ferma condanna" del fatto, e ha contattato l'insegnante ferita al volto, alla quale ha espresso "piena solidarieta' e vicinanza a lei, alla dirigente, a tutto il corpo docente". "E' inaccettabile - ha dichiarato il ministro - il fatto stesso che lo studente sia andato a scuola portando con se' un coltellino". Anche gli studenti dell'istituto, con una nota pubblicata sulla pagina Facebook della scuola, hanno condannato l'episodio. "Intendiamo assolutamente dissociarci e condannare l'atto di violenza di cui si e' reso protagonista uno studente del nostro istituto" hanno scritto nel post; "il gesto - hanno proseguito - ci lascia amareggiati e stupiti. Esprimiamo il nostro affetto alla professoressa e all'intero corpo docente che quotidianamente si prende cura di noi, non solo istruendoci, ma soprattutto educandoci al rispetto delle regole e delle persone". Sul caso e' intervenuto anche il consigliere regionale nonche' presidente del Pd campano, Stefano Graziano, secondo cui "non si puo' restare in silenzio di fronte a questo gravissimo episodio che va contro qualsiasi principio educativo e formativo". "Conosco - ha detto - l'impegno e la dedizione di chi guida l'istituto, diventato un punto di riferimento per la Valle di Sessuola". Sui social sono decine i post di professori atterriti per quanto successo. Tutti invitano a fermarsi e a riflettere. Non ha riflettuto un attimo invece il 17enne aggressore, residente ad Acerra. Quando e' entrato a scuola aveva con se' un coltello a serramanico; al pm e al capitano dei carabinieri Stefano Scollato, lo studente ha raccontato di averlo trovato al di fuori della scuola. In classe, tutto sarebbe nato dalla decisione della docente di interrogare il 17enne; proposito da cui la docente avrebbe desistito dopo le lamentele del 17enne. "A quel punto - ha riferito lo studente - le ho chiesto di andare in bagno ma lei non ha voluto, e mi ha messo una nota; le ho chiesto di togliermela, abbiamo litigato e ho preso il coltello. Non volevo colpirla". Il padre del giovane alunno, che non ha mai avuto problemi con la giustizia, si e' detto sorpreso. "Mio figlio ha fatto una stupidaggine". L'assessore all'Istruzione Lucia Fortini esprime, anche a nome di tutta la giunta regionale della Campania, piena solidarieta' e vicinanza alla professoressa Franca Di Blasio dell'Istituto Ettore Majorana di Santa Maria a Vico per l'aggressione subita. "Quanto e' accaduto oggi - commenta l'assessore Fortini - lascia davvero senza parole, ma e' l'ulteriore segnale che proprio sulla scuola bisogna investire per affrontare il malessere e il disagio giovanile, partendo dagli insegnanti che, soprattutto in tanti istituti e territori di frontiera, sono in prima linea in questa difficile battaglia, spesso, purtroppo, rischiando in prima persona. Noi dobbiamo fare in modo che episodi terribili, come quello di oggi in provincia di Caserta, non si ripetano piu'". "Serve per questo - conclude Fortini - anche molto dialogo con le famiglie, soprattutto con quelle che vivono situazioni difficili, e che non possono essere lasciate sole. Dall'educazione dei figli, dal tipo di persone che saranno domani, dipende molto del futuro della nostra regione".

L'Ala non vola più: verdiniani "sedotti e abbandonati" da Renzi

L' Ala non vola più: verdiniani "sedotti e abbandonati" da Renzi. Da stampella del governo a indesiderati, da compagni di viaggio a zavorra. O, se preferite, parafrasando dal titolo di un celebre film: "sedotti e abbandonati". E' quanto il destino, triste e amaro, ha riservato in dote al gruppo parlamentare dei Verdiniani, l'agguerrita pattuglia di senatori capitanata dall'ex plenipotenziario del Cavaliere, lasciata letteralmente a piedi in questa tornata elettorale e consegnata, brutalmente, al ruolo di mera spettatrice mentre tutto intorno infuria la battaglia per accaparrarsi un seggio in Parlamento. Tutta colpa del buon Matteo Renzi, asseriscono i soliti beninformati. Sì, proprio lui. Perché a voler dare retta alle solite "voci di dentro", svestiti (da un pezzo!) i panni del "picconatore", il leader del Pd avrebbe pensato bene di indossare quelli del "cacciatore" tirando una bella schioppettata sull'Ala (Alleanza LiberalPopolare Autonomie) volante del vecchio Denis, dopo averla utilizzata, nell'ultimo scorcio di legislatura, per puntellare una maggioranza - la sua - messa sempre più alle corde dai ricorrenti mal di pancia dei bersaniani. Alla faccia dell'ingratitudine! sbotta qualcuno nei corridoi ormai semi-deserti di Palazzo Giustiniani (dove ancora ha sede ciò che resta del gruppo Ala). Cosa ne sarebbe stato della legge sulle "Unioni Civili" senza l'apporto salvifico dei verdiniani e quante volte l'esecutivo sarebbe finito sotto se non fosse accorso in suo aiuto la schiera soccorritrice di Denis?
Un apparentamento. Non cercavano altro i verdiniani. Entrare a far parte della coalizione di centrosinistra dopo averla sostenuta tante e tante volte in Parlamento, contro tutto e contro tutti. Farne semplicemente parte, così come la squadra del ministro Beatrice Lorenzin, anche lei, tutto sommato, con un passato berlusconiano alle spalle eppure non sgradita, anzi, ben accolta con tanto di tappeto rosso.
Verdini, si sussurra, ci ha provato fino all'ultimo a traghettare il suo neonato Partito Repubblicano (pensate: l'ex fedelissimo del Cav è stato uno dei primi a depositare il rispolverato logo dell'edera al Viminale) nell'orbita della coalizione capitanata dal leader dem. Era convinto che, in fondo, gli toccasse un po' di diritto dopo aver già masticato amaro, una volta, in epoca di rimpasto (col passaggio da Renzi a Gentiloni), quando si vide costretto ad incassare lo "zero spaccato" nella casella degli incarichi di governo. Erano o non erano stati quelli di Ala la stampella dell'esecutivo? E allora perché nessuna poltrona? Perché manco lo straccio di un sottosegretariato? Ma ora no.
Archiviato il passato, messaci una bella pietra sopra, ora bisognava solo apporre il sigillo ad un patto, è vero, mai scritto ufficialmente, ma tutto sommato evidente, palese. Dato e ratificato decine e decine di volte nelle innumerevoli votazioni che si erano succedute nell'Aula di Palazzo Madama.
Che male ci sarebbe stato a correre insieme, a continuare un percorso che li aveva visti, spesso e volentieri, procede a braccetto?
E allora giù, di riffa e di raffa, con i tavoli delle trattative, gli incontri e i "faccia a faccia" tirati fino a notte tarda.
Il leader di Ala, nelle ultime settimane, ha riunito più volte i suoi. Ha incontrato i "vertici" del Pd. Ha rassicurato, stilato mappe e piani di battaglia. Qua il collegio a tal dei tali, là la casella del proporzionale. Tu corri di qua, tu ti schieri di là. Tutto sembrava fatto, l'accordo dato addirittura per imminente. Si trattava veramente di smussare gli angoli (almeno questa era la sensazione che trapelava all'esterno). Ma poi, in extremis, quando ormai era già troppo tardi per stilare un "Piano B", ecco arrivare il redde rationem, quello che non t'aspetti. La classica doccia fredda.
Il buon Matteo spiazza tutti. Rompe con la minoranza interna di Orlando ed Emiliano (il governatore pugliese, punto nel vivo, già parla di rifondazione post voto) e, peggio ancora, dà il benservito agli scomodi "alleati".
Verdini? No grazie. Chi si allea con il "mostro cattivo", il plurinquisito, l'ex berlusconiano di ferro, l'indesiderabile? Sai poi la stampa che ci combina se perdiamo? No, meglio ballare da solo.
Una mazzata che ha azzoppato una vasta pattuglia di senatori tra cui spiccavano anche quattro campani non proprio di primo pelo come Ciro Falanga e Antonio Milo (entrambi con più di una legislatura alle spalle), ma anche Pietro Langella ed Eva Longo (radicatissimi sui territori). E che, si narra, avrebbe fatto versare addirittura lacrime di dolore a più di un escluso che già accarezzava la riconferma e che ora proprio non riesce a darsi pace.
"Renzi è un ingrato. Con lui avevo un patto" si sarebbe giustificato Denis (lo rivela un retroscena pubblicato da Fabrizio D’Esposito sul Fatto Quotidiano). "Quest'estate - avrebbe detto - mi ha cercato Berlusconi, era agosto, e mi ha chiesto di organizzargli la quarta gamba di centro". Ma Denis avrebbe raccontato di aver rifiutato la proposta perché, è l'accusa: "Matteo mi aveva assicurato al 100% che saremmo andati nel centrosinistra".
Altro che rassicurazione! Altro che centrosinistra! E dire che più di uno tra i verdiniani, in particolare a Sud del Garigliano, aveva ricevuto lusinghe ed avances anche da parte di altri schieramenti politici. Ma loro no: fedeli all'Ala, fedeli al percorso fatto finora, fedeli alla parola data, avevano rispedito, gentilmente, le richieste al mittente aspettando fino all'ultimo l'aprirsi di un miracoloso spiraglio. Una correttezza, evidentemente, pagata a caro prezzo, con il siluramento più amaro e inaspettato.
"Il tradimento non è una categoria valida in politica. È vero, ma dovrebbe esserlo la lealtà di mantenere gli impegni assunti" si affretta a spiegare il vulcanico senatore Vincenzo D'Anna, uno dei più carismatici esponenti della pattuglia parlamentare di Ala. Uno che nella legislatura da poco consegnata agli annali, non le ha di certo mandate a dire e che, già ad ottobre, aveva preferito tirarsi fuori dai giochi (annunciando che non si sarebbe ricandidato) per potersi dedicare all'Ordine dei Biologi (di cui è stato eletto recentemente presidente).
Fu proprio D'Anna d'altronde, qualche settimana prima di Natale, a "bacchettare" bonariamente Verdini profetizzandogli, alla bouvette di Palazzo Madama, davanti a una nutrita schiera di persone, quel che poi sarebbe puntualmente accaduto. "Da Renzi non mi sono mai aspettato niente - ammette lui - d'altronde lo si doveva capire quando non fummo accolti all'interno della maggioranza, pur avendola sostenuta in maniera leale in tante situazioni. Si sarebbe dovuto capire che Renzi, uno che pensa di essere De Gasperi, ma in realtà, è solo un bulletto di periferia, era uno che non voleva perdere nulla del suo e tutto gli andava bene solo finché riceveva qualcosa dagli altri". "Vedrete - profetizza ancora D'Anna - se non ci saranno maggioranze uscite dalle urne, il governo di larghe intese sarà tra Renzi e Berlusconi. Per similitudine caratteriale". Ci avrà azzeccato anche stavolta?

Superenalotto, nessun 6 ne 5+, il Jackpot sale a 94,3 milioni di euro

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Anche con il Concorso Superenalotto/SuperStar n.14 di oggi:nessun '6' né '5+' al concorso di oggi del Superenalotto. Realizzati quattro '5' che vincono 45.212 euro ciascuno. Il jackpot stimato per il prossimo concorso sale a 94,3 milioni di euro.

Questa la Combinazione Vincente: 20,45,51,63,85,89 Numero Jolly: 2, Numero SuperStar: 48

Queste invece le quote del Concorso Superenalotto/SuperStar n.14 di oggi:

Superenalotto Punti 6: NESSUNO

Punti 5+: NESSUNO

Punti 5: 4 totalizzano Euro: 45.212,36

Punti 4: 382 totalizzano Euro: 506,20

Punti 3: 16.925 totalizzano Euro: 33,30

Punti 2: 283.591 totalizzano Euro: 6,07

SUPERSTAR

Punti 6SB: NESSUNO

Punti 5+SB: NESSUNO

Punti 5SS: NESSUNO

Punti 4SS: 5 totalizzano Euro: 50.620,00

Punti 3SS: 99 totalizzano Euro: 3.330,00

Punti 2SS: 1.806 totalizzano Euro: 100,00

Punti 1SS: 12.717 totalizzano Euro: 10,00

Punti 0SS: 29.424 totalizzano Euro: 5,00

Vincite Immediate: 13.248 totalizzano Euro: 331.200,00

 

Stesa di camorra a Barra nel quartiere generale degli Aprea-Cuccaro

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E' stato un attacco violento, inaspettato ma soprattutto clamoroso perhè questa volta, ed è la prima volta dopo tanti anni, che una stesa di camorra colpisce il cuore di Barra. Poco dopo le 20 infatti due pistoleri in sella a una moto di gorssa cilindrata e con il capo coperto da caschi integrali sono penetrati in via Mastellone a Barra scaricando una ventina di proiettili contro i palazzoni che sono il quartiere generale del clan Aprea-Cuccaro. Alla scena hanno assistito numerosi passanti che impauriti hanno cercato di nascondersi tra le auto in sosta. Sul posto le forze dell'ordine per i rilievi balistici. Gli investigatori ritengono che la clamorosa stesa di stasera rappresenti l'ennesimo atto di risposta da parte dei reduci del clan De Micco di Ponticelli contro il cartello di famiglia degli Aprea-Cuccaro e Minichini-Schisa che si sono alleati all'indomani del blitz del mese scorso che portò in carcere il boss Luigi De Micco e i suoi fedelissimi. Le altre famiglie malavitose della zona hanno creato un'allenaza per riprendersi la zona dalla quale erano state cacciacte negli ultimi anni dai "Bodo"e dal mese scorso si sono registrate una serie di stese. Quella di stasera vuole significare che si è alzato il tiro.

Tra lontri e lontre il corso del Fiume Sarno ha dipanato la sua grande storia di frontiera d’acqua

Tra Lontri e Lontre: l’incipit del titolo di questo articolo può apparire un po’ provocatorio. Ma esso non vuole mettere in discussione la “grande” storia di un “piccolo” fiume e della sua davvero piccola colonia di lontre le quali - come abbiamo già raccontato - popolano le sue acque più pulite.
Il Sarno è un fiume breve, una frontiera d’acqua lunga meno di 25 chilometri, che attraversa però ben tre province e vanta un bacino idrografico di tutto rispetto, esteso su un area di circa cinquecento chilometri quadrati. Insomma un primato.
Com’è suo purtroppo un altro indiscusso - ma triste - primato detenuto per decenni nella seconda metà “secolo breve”, il Novecento, e che detiene tuttora: il primato di fiume più inquinato d’Europa. Questo è un primato che però forse ha perso.
Ma solo perché l’inquinamento, non quello dei reflui urbani, ma quello più letale dei reflui tossici industriali si è apprezzabilmente attenuato, travolto anch’esso dalla crisi globale degli ultimi anni. E da quella della industria conciaria.
La Solofrana oggi non affonda più la sua lama liquida mortale nelle acque fredde del Dragone, a spegnerne la vita biologica che si era ridotta alle fetide tracce rossastre dell’industria del pomodoro, che sperò sempre meno ne punteggiano l’acqua color marrone, ora che la lavorazione dell’oro rosso si è spostata in Puglia.
Quello di Dragone è stato il nome più gettonato nei secoli, attribuito al fiume anche nelle sue forme più lievi e gentili, come Dragoncello o in quelle più impervie e strane, come Draco, Draconzio o anche Draconte.
Questo altalenare di nomignoli era sopravvenuto dopo che esso aveva perso il nome originario di Saron - da cui poi Sarno - portato qui da genti pelasgiche provenienti dal mare all’oriente del Peloponneso e attratte dalle fertili coste campane.
IL Lontro, in antico Linter o anche Lunter, era la tipica imbarcazione a fondo piatto del Sarno, presente però in altri fiumi del sud con leggere variazioni.
Esso era in realizzato normalmente in legno di quercia e lungo circa 5 metri. E il lontraio lo faceva avanzare silente manovrando una lunga pertica nell’acqua pescosa e trasparente.
Per bilanciare la poppa si ricorreva a un blocco una pietra in tufo imbibita di acqua. Gli attuali e superstiti lontri - forse ormai meno delle dita di una sola mano in tutto il corso del Sarno - richiamano nella loro essenzialità formale gli antichissimi lontri scoperti a Lòngola durante gli scavi del sito protostorico.
I battelli del “bronzo medio” longoliano erano però monossili, cioè formati da un unico tronco in cui erano “scavati”dalle sapienti mani sarrastre.
I lontri “moderni” erano invece formati da tavole inchiodate e connesse saldamente. Il Parco Archeofluviale di Lòngola potrà essere anche questo: contenitore e custode delle testimonianze antropiche della cultura materiale della Valle del Sarno, divenendo così un vero e proprio Museo Territoriale.

Federico L.I. Federico

Droga nelle federe dei cuscini, arrestata lady dello spaccio del rione Pazzigno

Napoli, Spaccio al Rione Pazzigno di San Giovanni a Teduccio: in manette Mariarca Marino. Questa mattina, gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di ”Ponticelli”, hanno arrestato la donna di anni 30, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Nell’ambito delle azioni di contrasto dello spaccio di stupefacenti nelle cosiddette “piazze di droga” del quartiere San Giovanni a Teduccio e precisamente nel rione “Pazzigno”, i poliziotti dopo un’attenta attività di indagine, con appostamenti e pedinamenti, sono riusciti a bloccare, al Corso San Giovanni, Marino Mariarca con addosso delle dosi, già confezionate, di eroina e cocaina. Gli agenti hanno effettuato un controllo presso l’abitazione della donna, dove all’interno delle federe per cuscini, sono state trovate altre dosi già confezionate. Le sostanze stupefacenti distinte in 694,45 grammi di eroina e 41,87 di cocaina sono state sequestrate.La donna è stata arrestata e condotta presso il carcere femminile di Pozzuoli.

Ex dirigente comunale corrotto da Romeo, Salzano era finito nell'inchiesta 'Global service' ma fu assolto

Napoli. Quell'ex dirigente era stato già coinvolto, dieci anni fa, nell'inchiesta sul 'sistema Romeo'. Vincenzo Salsano, 66 anni, destinatario oggi di un avviso di garanzia nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti Romeo era già stato coinvolto nell'indagine 'Global Service, coordinata dalla Dda di Napoli. In quel processo era stata ipotizzata l'esistenza del cosiddetto ''Sistema Romeo'' che, secondo gli inquirenti avrebbe governato l'assegnazione degli appalti a Napoli grazie ad accordi illeciti con amministratori e funzionari pubblici. Tutti gli imputati, al termine del processo con rito abbreviato, furono assolti, compresi Romeo e Salzano, che all'epoca ricopriva la carica di dirigente del settore manutenzione stradale del Comune.
Le nuove indagini avviate dalla procura di Napoli - pm Celeste Carrano, Henry John Woodcock e Francesco Raffaele - hanno riproposto l'esistenza di un sistema corruttivo che farebbe capo ad Alfredo Romeo, una tesi che finora ha trovato conferme nelle decisioni del gip e del Tribunale del Riesame. E oggi, per un singolo presunto episodio corruttivo, è rispuntato il nome di Salzano, indagato in concorso con l'imprenditore napoletano per le autorizzazioni, in cambio di ''utilità'' come recita il decreto di perquisizione eseguito dai carabinieri, relative allo spostamento di due pali dell'illuminazione che erano situati davanti all'Hotel Romeo, in via Cristoforo Colombo, e alla pedonalizzazione della Piazzetta del Leone adiacente all'albergo. Una ipotesi che si regge su intercettazioni ambientali e telefoniche dalle quali, secondo i magistrati, emerge ''un 'pactum sceleris' di natura corruttiva tra Salzano e Romeo''.

Vomero-Arenella: materassi abbandonati per strada

“ Senza la collaborazione dei cittadini i problemi connessi ai rifiuti solidi a Napoli non potranno mai essere risolti – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Per questo è auspicabile che le istituzioni preposte, oltre a mettere in campo tutti i controlli del caso, intensifichino campagne d’informazione e di sensibilizzazione lanciando l’appello a tutti affinché Napoli torni definitivamente pulita “.
“ Campagne di sensibilizzazione che coinvolgano tutti i quartieri del capoluogo partenopeo – continua Capodanno -. Anche quelli cosiddetti bene, dove però si verificano episodi che lasciano sconcertati “.
“ Come l’abbandono in strada di rifiuti ingombranti senza attivare l’apposito servizio messo gratuitamente a disposizione dall’azienda incaricata per il prelievo a domicilio - puntualizza Capodanno -. L’ultima testimonianza di questo inaccettabile stato di cose è costituita, in questi giorni, da due materassi, a poco distanza l'uno dall'altro, abbandonati per strada “.
“ E’ auspicabile – conclude Capodanno – che si provveda al più presto alla loro rimozione, mettendo inoltre in campo tutte le iniziative, anche individuando e sanzionando i trasgressori, affinché episodi del genere non abbiano più a ripetersi “.

Delrio: 'Forti investimenti al Sud per i trasporti, ora bisogna correre'

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"Nei prossimi anni avremo un investimento massiccio sulle infrastrutture del Mezzogiorno. Abbiamo gia' cominciato, visto che dal 2014 al 2017 abbiamo investito la stessa cifra appostata nei precedenti 12 anni". Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e trasporti Graziano Delrio a margine del convegno "La logistica nello sviluppo del Mezzogiorno" in corso all'Unione Industriali di NAPOLI. "Parliamo di risorse tutte disponibili - ha aggiunto Delrio - dalla metropolitana di NAPOLI alla NAPOLI-Bari, all'alta velocita' in Sicilia e alla direttrice adriatica e tirrenica. Ora bisogna correre, per realizzarle con grande senso di responsabilita' e rispettando i tempi di realizzazioni". Delrio ha sottolineato che "dove si e' sviluppata l'alta velocita' sono cambiate completamente le economie dei territori. Lo sa bene la Campania che ha una dotazione infrastrutturale molto buona con l'alta velocita' a NAPOLI e Salerno. E puo' cambiare completamente l'economia del Mezzogiorno la realizzazione della NAPOLI-Bari. Ma non parliamo solo di Alta Velocita', anche di strade: l'Anas investe piu' di meta' del suo budget sulle strade del mezzogiorno e ci sono importanti investimenti anche sugli aeroporti del Sud, quindi numeri dicono che stiamo cercando di recuperare il ritardo recuperato nell'ultimo ventenni".

Elezioni, Mastella: 'Dopo la candidatura io e Sandra da San Pio'

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"Dopo la scelta di mia moglie, l'altra mattina siamo stati a Pietralcina per ringraziare San Pio. Bisogna guardare alla vita con serenita'". Cosi' il sindaco di BENEVENTO, Clemente Mastella, in merito alla candidatura della moglie Sandra Lonardo al Senato con Forza Italia. "Siamo grati - ha continuato Mastella - al presidente Berlusconi e alla dirigenza di Forza Italia. Se pensate che 10 anni fa in casa mia si piangeva per assurde vicende giudiziarie, poi composte, per grazia di Dio, ma non lenite con un dolore e una sofferenza rimasta in piedi. Oggi questa sorta di resurrezione: mia moglie a Santa Maria Capua Vetere fu arrestata e oggi torna li' come candidata. Per noi e' un fatto di natura morale molto importante". "Alla fine quando non vedevamo piu' il tunnel, poi si e' accesa una lampadina ed ora tanta luce e anche un po' di felicita' in famiglia", ha concluso Mastella.

Presentazione del primo quaderno di architettura di Annunziata Cantile

"Sulle Orme di Bayard: Il viadotto di Torre Annunziata". Un viaggio strepitoso che parte da molto lontano...dal 1839... Inaugurazione della prima linea ferroviaria nel Regno delle Due Sicilie.
L’introduzione del nuovo mezzo di trasporto, ebbe un impatto favorevole, dal forte carattere innovativo per l’economia e industrializzazione dell’Ottocento. La nascita della ferroviaria, ha determinato una svolta sostanziale nelle dinamiche commerciali e sociali del Regno delle Due Sicilie e successivamente, dopo l’unificazione, sull'intero territorio nazionale.
Torre Annunziata è uno dei comuni che con il suo tracciato lungo la costa, si rende testimone più che mai di quest'evento. I suoi territori furono e sono attualmente attraversati da una delle più belle opere architettoniche realizzate per la posa dei binari della strada di ferro...il suo VIADOTTO!
Presenti il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione - Aldo Ruggiero, assessore alla cultura Comune di T.Annunziata - l'autrice, Arch. Annunziata Cantile - Avv. Oreste Orvitti, direttore museo delle ferrovie di Pietrarsa - Gabriella Pagano, presidente associazione "L'onda e lo scoglio" - Ing. Francesco Favo, RFI Direzione Territoriale Produzioni Napoli - Modera la giornalista Giovanna Salvati.

Prof accoltellata, gli studenti condannano il gesto del compagno. Il Ministro Fedeli chiama Franca Di Blasio

Caserta. Studente accoltella la prof Franca Di Blasio, i compagni di scuola condannano il gesto e si dissociano dall'episodio di violenza. Gli studenti dell'I.S. "Majorana-Bachelet" di Santa Maria a Vico hanno condannato l'aggressione del loro compagno con una nota pubblicata sulla pagina Facebook della scuola: "Intendiamo assolutamente dissociarci e condannare l'atto di violenza di cui si è reso protagonista uno studente del nostro istituto" scrivono. "Il gesto ci lascia amareggiati e stupiti. Esprimiamo il nostro affetto alla nostra professoressa e all'intero corpo docente che quotidianamente si prende cura di noi, non solo istruendoci, ma soprattutto educandoci al rispetto delle regole e delle persone". Ferma condanna per quanto accaduto all'istituto di Santa Maria a Vico è arrivato anche dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Valeria Fedeli. "È inaccettabile - ha detto - il fatto stesso che lo studente sia andato a scuola portando con sé un coltellino''. Il ministro Fedeli ha subito chiamato la dirigente dell'Istituto per avere informazioni di ''contesto'' e ha parlato con l'insegnante ferita al volto, esprimendo ''piena solidarietà e vicinanza a lei, alla dirigente, a tutto il corpo docente''. ''Simili episodi di violenza non dovrebbero mai accadere, men che meno in un luogo come la scuola, in cui educhiamo le nostre ragazze e i nostri ragazzi al rispetto e il cui obiettivo è formare cittadine e cittadini consapevoli e responsabili''.

Afragola, cocaina nascosta nella bomboletta del lubrificante: arrestato

I carabinieri arrestano un 25enne: aveva cocaina e soldi nascosti in una bomboletta di lubrificante con doppio fondo. I Carabinieri della Stazione di Pomigliano d’Arco hanno arrestato ad Afragola, Russo Vincenzo, un 25enne del rione Salicelle già noto alle forze dell'ordine .L’uomo è stato fermato mentre era alla guida della sua auto: una Ford e durante perquisizione, nascosti in una bomboletta di lubrificante con doppio fondo riposta sotto al sedile del passeggero, sono stati rinvenuti e sequestrati 8,3 grammi di cocaina in dosi e 995 euro in denaro contante ritenuti provento di attività illecita. L’arrestato è stato rinchiuso nella Casa Circondariale di Poggioreale.

Non si fermano all'alt e aggrediscono con caschi Cc, presi

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Pomeriggio di follia a Castel Volturno (Caserta), dove due ragazzi di 23 e 24 anni, entrambi di Giugliano in Campania (Napoli), dopo essere stati fermati da carabinieri in borghese perche' circolavano a bordo di due motorini senza targa, hanno reagito in malo modo, scagliandosi con i caschi contro i militari e prendendoli a calci e pugni; uno dei due ha rubato l'auto civetta dell'Arma investendo uno dei carabinieri, che ha poi esploso colpi d'arma da fuoco verso le gomme dell'auto che dopo alcune centinaia di metri si e' fermata. Alla fine i due giovani sono stati bloccati e arrestati. Ad avere la peggio i due carabinieri della Compagnia di Mondragone che erano a Castel Volturno per svolgere attivita' di polizia giudiziaria; il piu' grave se l'e' cavata con la rottura di una gamba e di una spalla e una prognosi di 40 giorni, il collega con escoriazione e numerose ferite lacero-contuse che guariranno in 15 giorni. Uno dei due giovani, il 23enne Salvatore Visconti, e' un cantante neo-melodico; entrambi sono appassionati della serie tv Gomorra, come emerge dal profilo facebook.

Cercola, aggredisce la madre: arrestato dai carabinieri

I carabinieri di Cercola hanno arrestato in flagranza di reato un 34enne del luogo attualmente ai domiciliari. I militari dell'Arma sono intervenuti d'urgenza nella casa ove l'uomo convive con la madre 59enne perche' in stato di alterazione l'aveva aggredita procurandole contusioni che i medici hanno poi giudicato guaribili in 5 giorni. Prima di essere bloccato il 34enne ha causato contusioni anche a due militari dell'Arma.

'Scimmie', il nuovo singolo di SMO

Da venerdì 26 gennaio è in radio il brano “Scimmie”, il nuovo singolo di SMO, all’anagrafe Simone Caiazzo, giovane rapper napoletano nato nel 1998.
Il brano, disponibile anche in tutti i digital store, paragona il quartiere di periferia in cui vive SMO alla giungla, e descrive come gli adolescenti, cresciuti come tanti “Mowgli”, cerchino sin da piccoli di adattarsi alla massa ed a tutto quello che li circonda, imparando, crescendo, a ragionare e relazionarsi con qualsiasi tipologia di persona.
Nel videoclip, insieme a SMO, è presente la webstar William Solo, celebre centauro divenuto famoso per la frase “Può Accompagnare Solo”.
La morale del singolo è quella di accentuare le nostre personalità e migliorare i nostri talenti, anche se la diversità sta svanendo e diventiamo sempre più uguali agli altri, in un delirio di omologazione, lasciando marcire i nostri sogni e facendo prevalere la pigrizia.

La Sogesid: 'La bonifica di Cava Ranieri è al 75%'

Proseguono regolarmente le attivita' di bonifica della discarica di Cava "Ranieri" a Terzigno, di cui e' soggetto attuatore la Sogesid, societa' in house del Ministero dell'Ambiente. Oggi - e' stato spiegato - la percentuale di avanzamento dei lavori supera il 75% e l'area appare gia' visibilmente libera dai cumuli: entro fine febbraio, a sei mesi dall'avvio delle attivita' di rimozione, sara' completamente ripulita dagli oltre 11 mila metri cubi di rifiuti di varie tipologie che la colmavano, mentre a fine aprile saranno resi noti i risultati delle analisi chimico fisiche sui suoli al di sotto dei rifiuti, attivita' svolta con l'ausilio di ARPA Campania. Per mostrare i passi in avanti compiuti nel risanamento e le potenzialita' del territorio in mattinata si e' svolto l'evento "La storia ritrovata: Cava Ranieri da sito di stoccaggio a sito archeologico", organizzato dal Sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri, alla presenza di istituzioni locali, tra cui il Presidente del Parco Agostino Casillo, e giovani delle scuole. Ha partecipato all'iniziativa il Presidente e amministratore delegato della Sogesid Spa Enrico Biscaglia con i tecnici impegnati nell'area. Presente anche il consigliere di amministrazione della Societa', l'ingegnere Gaetano Barra. Secondo quanto previsto dalla convenzione con il ministero dell'Ambiente, la Sogesid svolge nel progetto, previsto dall'accordo di programma del 2008 (integrato l'anno successivo) per le "compensazioni ambientali" nella Regione Campania, il ruolo di Soggetto Attuatore: prima ha redatto il progetto dell'intervento di rimozione, poi ha affidato l'esecuzione dei servizi attraverso una gara a evidenza pubblica al R.T.I. EDILGEN-F.lli Gentile. Personale della Sogesid opera quale Responsabile unico del procedimento e Direzione dell'esecuzione del contratto: l'importo appaltato ammonta a oltre un milione e ottocento mila euro.
"A Cava Ranieri stiamo accompagnando con le nostre competenze tecniche e secondo il mandato del Ministero dell'Ambiente - ha spiegato il presidente Biscaglia - la voglia della comunita' e dell'amministrazione di Terzigno di chiudere una storia di pericoli ambientali, aprendone una di rilancio del territorio". "Per Terzigno - ha aggiunto Biscaglia - abbiamo molte attivita' in campo: quella che ha portato a rimuovere dalle strade oltre 6.000 tonnellate di rifiuti di vario genere, l'installazione del sistema di videosorveglianza, la messa in sicurezza della discarica Campitelli e gli interventi su cinque chilometri di rete fognaria di Boccia al Mauro, i cui lavori saranno avviati la prossima settimana e termineranno a fine luglio". "A cio' - conclude Biscaglia - va aggiunto il progetto con l'Ente Parco del Vesuvio, per ripristinare i luoghi colpiti dagli incendi e ripensare i sentieri del Parco nell'ottica di una nuova fruibilita' turistica". La cava sorge in localita' Boccia al Mauro, in una zona di particolare importanza sotto il profilo ambientale e archeologico: si trova infatti nel Parco Nazionale del Vesuvio, in un'area SIC (Sito di Interesse Comunitario) sottoposta a vincolo Paesistico e Paesaggistico Ambientale. In prossimita' del sito vi sono stati negli anni '80 straordinari ritrovamenti di ville rustiche di epoca romana, seppellite dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.. Per questo motivo il comune di Terzigno ha avviato un progetto per la realizzazione di un parco archeologico naturalistico nell'area, di cui e' presupposto la bonifica dell'area di discarica. Il progetto della Sogesid ha previsto dunque innanzitutto indagini archeologiche, con trincee che hanno portato alla luce alcune evidenze su presunte attivita' agricole dell'epoca e sugli eventi eruttivi. A questa fase sono seguite la redazione del Piano operativo e le varie attivita': la rimozione del telo in polietilene che isolava i rifiuti, il carico, trasporto e conferimento dei cumuli, dopo la loro campionatura e codifica, in un impianto di trattamento o in discarica autorizzata. Dopo la totale rimozione dei rifiuti seguira' l'indagine sui suoli con la validazione dei dati da parte dell'Arpa Campania, infine la rinaturalizzazione dell'area con arbusti tipici dell'area vesuviana quali le ginestre e il lentisco.

Migrante ferita a Caserta: tra ipotesi il tentativo di suicidio

Potrebbe aver tentato il suicidio, probabilmente per motivi sentimentali, la donna di circa 20 anni, di origine marocchina, arrivata ieri all'ospedale di Caserta con una ferita d'arma da fuoco all'addome. E' quanto emerge dagli accertamenti realizzati dai carabinieri della Compagnia di Capua, che hanno iniziato ad indagare perche' il tentativo di suicidio sarebbe avvenuto nella zona di loro competenza, ovvero nel comune di Pastorano, dove la ragazza lavora come baby-sitter presso una famiglia italiana. In particolare il gesto sarebbe avvenuto proprio nella casa dove la nordafricana presta servizio. Anche l'arma usata e' stata trovata. La ragazza, che risulta residente con la famiglia ad Arzano, e' stata portata in ospedale dal datore di lavoro, che si e' poi allontanato per andare a prendere i genitori della ragazza, lasciando pensare erroneamente che si fosse dileguato. E' poi ritornato fornendo una testimonianza dell'accaduto. Gli accertamenti continuano per ricostruire con completezza il fatto, anche per capire come la ragazza sia venuta in possesso della pistola.

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