"Ho sbagliato e me ne sono reso conto, ma non ho mai tentato di avvicinare fisicamente le due bambine" - così dichiara l'insegnante di musica popolare, sessantadue anni di Pagani. Una dichiarazione spontanea che però non ha convinto i giudici e non è servita ad evitargli la condanna di quattro anni e sei mesi, con l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e il risarcimento dei danni.
La violenza sessuale non si è mai consumata ma gli insistenti messaggi erotici, inviati alle due bambine, concretizzano comunque nella condotta - secondo gli orientamenti giuridici - la violenza sessuale.
L'indagine era partita dopo la denuncia sporta dalla madre di una delle due vittime, in seguito alle confidenze della figlia, condividendo assieme la lettura di quei messaggi spinti ed espliciti. In seguito i carabinieri ne acquisirono un centinaio circa.
La vicenda risale all'estate 2016, dal 10 al 26 luglio. Nella fase investigativa sia procura che gip concordarono su di "un'intensa e sistematica attività di subdola persuasione e di pressione psicologica" che l'indagato avrebbe esercitato verso le due minori. Durante le varie udienze arrivano le conferme.
La prima ragazzina riferì anche di aver avuto la percezione che l'uomo avesse tentato di baciarla, dandole il classico bacio da guancia a guancia. La seconda, invece, negò qualsiasi approccio fisico, confermando però l'invio di messaggi contenenti riferimenti di tipo sessuale. In alcuni di questi, l'uomo avrebbe minacciato di uccidersi se le allieve non lo avessero preso in considerazione. O di nutrire gelosia verso un'amicizia tra una delle due vittime e un ragazzino. Ne gennaio del 2017, il sessantaduenne è stato arrestato con un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Regime al quale l'imputato è tutt'ora sottoposto. Il maestro "abusò del suo ruolo di insegnante di musica, oltre che del rapporto di quotidiana frequentazione con le due allieve, inducendo entrambe a subire atti sessuali" con "richieste di incontri a sfondo sessuale e apprezzamenti diretti ad ottenere il consenso di quelle azioni", come si legge nella tesi formulata dal gip e allegata al mandato d'arresto. La Procura ritenne le prove evidenti e richiese il giudizio immediato per l'imputato.
Molestie sessuali a due bambine: condannato il prof di musica
'Genny Cesarano fu ucciso dalla totale indifferenza al valore della vita umana': le motivazioni della sentenza
"Genny Cesarano fu ucciso dalla totale indifferenza al valore della vita umana nel partecipare ad una spedizione punitiva che si è esplicata con le modalità tali da mettere a repentaglio l'incolumità fisica di qualsivoglia persona che si fosse, pur del tutto accidentalmente, venuta a trovare sul luogo del fatto", prima ancora dalla pallottola che lo raggiunse durante la stesa in piazza San Vincenzo alla Sanità la notte del 6 settembre 2015. Sono alcune delle pesantissime accuse che il giudice Alberto Vecchione del Tribunale di napoli ha scritto nelle sue 60 pagine di motivazioni alle condanne all'ergastolo per i quattro killer del clan Lo Russo che parteciparono a quella spedizione punitiva contro i "Barbudos". Secondo le motivazioni, riportate da Il Mattino, Genny e tutti gli altri furono usati come "birilli e, come un bersaglio mobile da parte di un gruppo di killer che avevano un solo scopo, ovvero quello di dimostrare a tutti i residenti nel quartiere della Sanità che nessuno doveva osare sfidare i capitoni". Perchè il loro unico scopo era di "buttare qualcuno a terra". Non a caso il giudice Vecchione scrive nelle sue motivazioni: "Tra le vittime poteva esserci chiunque: ciò evidentemente non assumeva alcun interesse per i prevenuti, agli occhi dei quali non si presentavano essere umani nella loro storica individualità ma semplicemente dei bersagli, da colpire solo per dimostrare a tutti i residenti nel quartiere della Sanità che nessuno doveva osare sfidare i capitoni". Per quella "spietata" spedizione di morte sono stati condannati al massimo della pena Luigi Curatelli, Antonio Buono, Ciro Perfetto e Mariano Torre (che è diventato pentito proprio qualche giorno prima della sentenza) mentre 16 anni è stata la condanna per Carlo Lorusso che ha collaborato con gli inquirenti, il mandante della sparatoria che aveva come obiettivo l'uccisione di qualche affiliato al gruppo di Pietro Esposito, il quale il giorno prima aveva fatto fuoco contro la casa del capoclan a Miano, area nord di Napoli. Era in corso la guerra per la spartizione dei proventi illeciti della zona al centro della citta' e per mesi si sono susseguiti omicidi e intimidazioni. Genny, estraneo a questa dinamica, era in piazza Sanita' davanti la chiesa di San Vincenzo quando fu colpito da un proiettile alla schiena mentre scappava con altre persone. "... le persone che avete arrestato per l'omicidio del 17enne Genny Cesarano sono realmente coinvolte nel delitto. Si tratta di soggetti responsabili, me compreso, che hanno svolto un ruolo nell'assassinio di quel ragazzino. Ma ce ne sono altri che non sono ancora finiti sotto accusa conosco il nome e il ruolo degli altri personaggi che all'alba di due anni fa entrarono in azione nella Sanità e contribuirono ad ammazzare un ragazzino che nulla centrava con la camorra". Aveva messo a verbale due mesi fa il neo pentito Mariano Torre. Gli investigatori stanno cercando gli ultimi riscontri per incastrare almeno altre tre persone che avrebbero partecipato alla stesa assassina.
Assolti i 7 carabinieri accusati di essere al servizio del boss Casillo
Torre Annunziata. Le prove erano insufficienti e per questo il gup Claudia Picciotti del Tribunale di Napoli ha assoltiosette dei dieci carabinieri accusati di essere a libro paga del boss del piano Napoli di Boscoreale, Franco Casillo a' vurzella. Si tratta di Francesco Vecchio, Franco De Lisio, Antonio Formicola, Antonio Santaniello, Catello Di Maio, Antonio Paragallo e Santo Scuderi. Per il boss Franco Casillo il boss che era riuscito a costruire un i,ntero quartiere a Vitulazio in provincia di Caserta grazie agli incassi dello spaccio, è arrivata invece la condanna a 10 anni di reclusione, per le attenuanti e per aver collaborato in questa inchiesta. Stessa pena. Anche il suo avvocato Giovanni De Caprio, è stato condannato a 10 anni di carcere per aver reimpiegato proventi della droga anche in un'azienda che produce vini e avrebbe fatto da intermediario tra Casillo e i carabinieri ancora sotto processo. Infine, 8 anni di reclusione per Aniello Casillo, fratello boss. Nelle prossime settimane ci sarà invece la prima udienza del processo chesi svolge con il rito ordinario e a cui hanno deciso di accedere gli altri imputati tra cui l'ex comandante del nucleo investigativo Pasquale Sario, oggi tenente colonnello in servizio a Roma, che avrebbe accettato regali, soldi e vacanze da Casillo per fare carriera.Sario nel maggio scorso è stato sospeso per un anno dal servizio con l'accusa di concorso esterno nell’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti capeggiata dal boss di Boscoreale, Francesco Casillo, alias 'a vurzella.Con lui ci sono il maresciallo Sandro Acunzo, detto "mazinga" già ai domiciliari e condannato per altre vicende e considerato l'uomo chiave dell'inchiesta. Secondo la dda che ha condotto le indagini in accordo con il boss Franco casillo gli rivendeva parte della droga sequestrata in cambio di "soffiate" per compiere arresti eccellenti di latitanti. E ancora il maresciallo Gaetano Desiderio, anche lui gravato da pesanti accuse, e i trafficanti di droga Orazio Bafumi e Luigi Izzo.L’inchiesta e il processo riguardano una serie di gravissimi episodi avvenuti tra il 2008 e il 2011 al comando carabinieri di Torre Annunziata e in particolare al "Piano Napoli" di Boscoreale. Tra il gruppo di spacciatori capeggiato da Francesco Casillo e la compagnia dei carabinieri, ritiene la Procura, era stato stipulato un patto. Il boss forniva dritte per portare a termine prestigiose operazioni di servizio, i carabinieri in cambio gli consentivano tenere per se parte della droga e poi rivenderla o addirittura arrestavano con indizi fabbricati a tavolino i suoi rivali. Non solo: Casillo e un altro coindagato di Sario, Orazio Bafumi, sono accusati anche di avere aiutato a sfuggire alla cattura il latitante Carmine Maresca, all’epoca dei fatti minorenne, che, nel corso di una rapina alle poste di Pagani, aveva assassinato a sangue freddo il tenente dei carabinieri Marco Pittoni.
Napoli col dubbio Albiol per la Lazio, Mario Rui: 'Voglio festeggiare scudetto e compleanno insieme'
Giornata di anti-vigilia per il Napoli di Maurizio Sarri, al lavoro sui campi di Castel Volturno per preparare la sfida di sabato sera (ore 20.45) contro la Lazio, anticipo della 24a giornata di Serie A. Una sfida insidiosa quella ai biancocelesti, squadra tra le più in forma in stagione e stabilmente al terzo posto in campionato, nonostante il recente ko subito dal Genoa all'Olimpico. Oltre alla forza dell'avversario, Sarri dovrà risolvere tre dubbi sulle condizioni di alcuni uomini chiave del suo scacchiere: il primo è Dries Mertens che anche oggi ha effettuato lavoro differenziato per recuperare dal pestone subito col Benevento, ma per il quale filtra cauto ottimismo; il secondo è Albiol, reduce da un affaticamento che lo ha costretto a lavorare a parte e che tiene Chiriches in preallarme in caso di sua assenza; il terzo è Hysaj, in forte dubbio a causa di un attacco febbrile che lo ha costretto a saltare l'allenamento odierno, con Maggio pronto in caso a sostituirlo nel ruolo di terzino destro. Sul resto della formazione nessun problema. Intanto Mertens, in un'intervista rilasciata agli algerini di Le Buteur, ha fatto i complimenti al club azzurro: "Ha rinnovato i contratti ai migliori e questo e' un buon segno. Significa che si vuole vincere. Per quanto mi riguarda sto attraversando un buon momento, ma devo ringraziare i miei compagni che mi mettono nelle condizioni di segnare. Ghoulam? E' un grande amico e sono contento che stia tornando. E' uno dei terzini piu' forti al mondo".Restando in tema di terzini, oggi ai microfoni di Kiss Kiss Napoli ha parlato Mario Rui, che ha elogiato la forza del gruppo creato da Maurizio Sarri: "Mi sembra di essere qui da una vita e non da soli 6/7 mesi. Ho trovato un gruppo fantastico che mi ha fatto sentire subito a casa". Poi la chiosa sullo scudetto, con un doppio augurio: "Dobbiamo dare continuità a quello che già stiamo facendo. Ora siamo primi e dobbiamo mantenere il passo per restare lassù in vetta fino alla fine. Inoltre io festeggio il compleanno il 27 maggio: la speranza è di festeggiare tutto in una settimana", ha detto sorridendo il terzino portoghese.Ma oggi è stata la volta anche dell'agente di Jorginho, Joao Santos, che ai microni di Radio Crc ha parlato della situazione contrattuale del suo assistito: "Non è il momento di parlare di rinnovo, il ragazzo è concentrato solo sul campo, tra l'altro abbiamo ancora due anni di contratto e restiamo sempre a disposizione del Napoli". Infine un elogio alla città partenopea: "Napoli è fantastica, ha un clima che ricorda molto il Brasile. Manchester? Beh, lì piove di più senza dubbio". Un riferimento di mercato? A quanto pare l'Inghilterra e la Premier possono attendere, almeno per ora.
A Napoli il 17 gennaio sarà la Giornata del Pizzaiolo
Il 17 gennaio sara' la Giornata cittadina del Pizzaiolo Napoletano. Lo ha stabilito ufficialmente la giunta comunale di Napoli con una delibera a firma dell'assessore alle Attivita' Economiche, Enrico Panini. Il provvedimento, richiesto dalle associazioni dei pizzaiuoli napoletani, era stato gia' annunciato in conferenza stampa. L'atto si inscrive tra le iniziative cittadine che hanno lo scopo di festeggiare e valorizzare concretamente il riconoscimento dell'Arte del pizzaiuolo napoletano quale patrimonio immateriale dell'umanita', avvenuto lo scorso dicembre 2017 da parte della Commissione UNESCO. Le motivazioni che legano tale data alla figura del pizzaiolo sono tante, e tutte di ordine storico e culturale: sin dagli inizi del secolo scorso e fino ad una cinquantina di anni fa, le famiglie dei pizzaioli napoletani erano solite chiudere le loro pizzerie il 17 gennaio per celebrare il loro santo protettore, Sant'Antuono, il santo del fuoco, protettore dei fornai. A quei tempi tutti avevano vicino al forno a legna un'immagine del santo, che ancora oggi e' possibile trovare in alcune pizzerie storiche della citta' di Napoli. "Cercheremo di estendere agli altri Comuni di Italia - dichiara l'assessore Panini - il riconoscimento di tale giornata dedicata all'ingegno, al lavoro e alla creativita' del pizzaiolo napoletano, affinche' da cittadina possa diventare una celebrazione nazionale".
Baby gang: a giugno a Napoli parte 'Progetto Sanita''
Partira' a giugno 2018 il 'Progetto Sanita'' che accompagnera' e formera' professionalmente alcuni giovani del rione Sanita' di Napoli. Il progetto, annunciato mesi fa dal ministro dell'Interno Minniti, coinvolgera' tra i 400 e i 500 ragazzi. A indicare i tempi, il Prefetto di Napoli, Carmela Pagano, al termine della riunione del Comitato interistituzionale sul fenomeno della violenza giovanile. ''Entro fine marzo - ha detto Pagano - avremo il progetto esecutivo e a giugno si andra' a regime. L'obiettivo e' accompagnare per cinque anni i ragazzi dando loro anche prospettive di formazione professionale. Si tratta - ha concluso - di un intervento di sistema con cui si vuole creare un modello replicabile anche in altri contesti''. La Prefettura di Napoli convochera' un tavolo con tutti i dirigenti scolastici dell'area metropolitana subito dopo la scadenza elettorale. Questa una delle decisioni maturate nel corso del Comitato interistituzionale sulla violenza giovanile. "La scuola - ha detto il Prefetto, Carmela Pagano - nella prevenzione del fenomeno svolge un ruolo cruciale. Attraverso la costituzione del tavolo con i dirigenti scolastici vogliamo sancire un'alleanza per prevenire al meglio determinati fenomeni violenti che coinvolgono i giovani". Tra gli obiettivi che avra' il tavolo spicca la creazione "di meccanismi uguali" per tutte le scuole affinche' ci sia "uniformita' nelle segnalazioni per evitare che del fenomeno della violenza giovanile si abbia una visione parziale". Durante la riunione, a cui hanno partecipato le istituzioni locali, i vertici delle forze dell'ordine e della magistratura minorile e rappresentanti dell'Ufficio scolastico regionale, sono stati individuati tre temi fondamentali su cui intervenire: la necessita' di migliorare la rete istituzionale nello scambio delle informazioni; affinare una 'mappa del rischio' dei luoghi in cui e' piu' facilmente prevedibile che possano accadere episodi violenti ma anche di luoghi in cui vivono maggiormente giovani con problematicita' che si possono esprimere ''anche con atti violenti''; completare la stesura di un protocollo, gia' in fase avanzata, da parte della magistratura minorile, da condividere con i ministeri di Giustizia e dell'Interno, sulle misure a tutela dei minori da assumere nei confronti delle genitorialita' carenti. ''Siamo tutti d'accordo - ha aggiunto il Prefetto - che un valore aggiunto e' rappresentato dalla coesione istituzionale che deve essere trasformata anche in coesione sociale''. In Prefettura sara' inoltre istituito un Osservatorio che avra' il compito di effettuare una ricognizione degli elementi strutturali necessari a definire il fenomeno della violenza giovanile e le risorse che il territorio gia' offre come ad esempio le comunita'. ''E' necessario - ha concluso Pagano - capire meglio la violenza giovanile che si manifesta apparentemente in modo immotivato e senza moventi specifici e per farlo chiediamo la collaborazione delle Universita' e degli Istituti di ricerca sociale''.
Resto al Sud: più di 5.000 domande e 875 progetti
A tre settimane dall'apertura dello "sportello" web, sono 5.143 le domande - gia' presentate o in compilazione - per "Resto al Sud", l'incentivo del governo rivolto ai giovani under 36 che vogliono fare nuove imprese nel Mezzogiorno. I progetti finora ricevuti da Invitalia sono 875 ed e' gia' in corso la valutazione in base all'ordine cronologico di arrivo. Entro il 15 febbraio, quindi con un forte anticipo rispetto ai tempi previsti, saranno anche approvate le prime iniziative. I progetti finora presentati prevedono investimenti per 56 milioni di euro con richieste di agevolazioni per 26,5 milioni e 3.200 nuovi posti di lavoro. Fra le banche accreditate Mediocredito Centrale-Banca del Mezzogiorno e Unicredit. "Siamo soddisfatti, i numeri confermano la grande voglia di impresa che c'e' nel Sud" dice afferma l'amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri. Il finanziamento medio richiesto e' di circa 66.000 euro per progetto. Le agevolazioni coprono fino al 100% delle spese: il 35% a fondo perduto, il 65% con un finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia delle Pmi. I relativi interessi saranno a carico dello Stato. Tra le otto regioni interessate dall'incentivo, al primo posto c'e' la Campania con il 49,3% delle domande, seguita da Sicilia (15,8%), Calabria (13,2%), Sardegna (8%), Abruzzo (6,8%), Puglia (3,6%), Molise (1,7%), Basilicata (1,6%).
Il settore turistico-culturale e' il piu' rappresentato con quasi il 43% dei progetti, al secondo posto le attivita' manifatturiere (27%), quindi i servizi alla persona (13%). Il 37% dei proponenti si colloca nella fascia d'eta' 30-35 anni e il 38% di essi ha un elevato livello di istruzione (laurea, master, dottorato di ricerca). Significativa la quota di under 25, che arrivano al 32% del totale. Per favorire la presentazione delle domande, e' prevista una rete di Enti accreditati che, in ogni regione, forniscono assistenza gratuita ai giovani neoimprenditori. Sono piu' di quaranta i soggetti gia' accreditati. Nell'elenco, consultabile e aggiornato quotidianamente sul sito di Invitalia, figurano, tra gli altri, il Comune di Napoli, Unioncamere Calabria, le Camere di commercio di Potenza e di Foggia e numerose associazioni territoriali. Anche sul fronte bancario e' stato attivato un meccanismo per facilitare le procedure di concessione dei finanziamenti ai neo imprenditori. Invitalia e ABI hanno infatti firmato una convenzione che stabilisce le modalita' di erogazione del contributo da parte delle banche e alla quale gli istituti di credito possono aderire. La lista degli istituti che hanno raccolto l'invito e' gia' numerosa e comprende, tra gli altri, Mediocredito Centrale-Banca del Mezzogiorno, Unicredit e molte banche di credito cooperativo.
'Sciopero al contrario' nelle Vele contro l'abbandono
"Oggi il popolo delle Vele sta dando un segnale di dignita' e civilta' a chi lo ha sempre discriminato ripulendo le strade: lo abbiamo chiamato 'sciopero al contrario'. E' un messaggio ai politici che parlano di lavoro, qui il lavoro c'e', manca nell'agenda politica, sia locale che nazionale". A denunciare l'abbandono in cui versa il quartiere napoletano e' Omero Benfanti del comitato Vele di Scampia. "Siamo un popolo che non si e' rassegnato e sta cercando quella normalita' che non ha mai avuto - spiega Benfanti -, non ci basta abbattere le Vele, ma lottiamo per i servizi, vogliamo ripulire il quartiere, riaprire la villa comunale, creare opportunita' di lavoro. Da stamattina stiamo qua per dimostrare che gli abitanti di Scampia si prendono cura degli spazi che lo Stato ha abbandonato per 30 anni, in termini di manutenzione". A ripulire le strade e tagliare la vegetazione selvatica che invade i marciapiedi ci sono ragazzi del posto, alcuni con un passato difficile. "Ci chiamano camorristi, ci dicono che non abbiamo voglia di lavorare, invece noi vogliamo dimostrare che tutto e' possibile, anche qui a Scampia", racconta Emanuele che confessa: "Io sono stato uno dei primi a fare male a questo quartiere commettendo dei reati, quell'etichetta ce l'ho ancora addosso, ma oggi voglio essere uno dei primi a portare avanti il cambiamento di Scampia, del quartiere in cui vivo". "Siamo nati in questi mostri di cemento, dove piove dentro casa, non abbiamo mai avuto l'opportunita' di avere una vita normale, una casa dignitosa, un lavoro. Siamo qua per dimostrare che non siamo rassegnati, che siamo in grado di reagire", aggiunge Ciro, anche lui di Scampia, anche lui disoccupato.
Superenalotto, nessun 6 ne 5 + vinti 778mila euro con un 5 Stella. Il jackpot sale a 97, 3 milioni di euro
Anche oggi al concorso mumero 17 del 2018 nessun '6' ne 5+ al Superenalotto. A Pieve a Nievole in provincia di Pistoia è stato però centrato un '5 stella' da 778mila euro.
Questa la combinazione vincente: 24-25-30-43-47-90. Numero Jolly: 77. Superstar: 83. Alla prossima estrazione il jackpot a disposizione del '6' sarà di 97,3 milioni di euro.
Queste le quote del Concorso Superenalotto/SuperStar n.17 di oggi: Superenalotto
Punti 6. NESSUNI
Punti 5+: NESSUNO
Punti 5: 6 totalizzano Euro: 31.124,48
Punti 4: 482 totalizzano Euro: 413,41
Punti 3: 20.954 totalizzano Euro: 27,75
Punti 2: 349.527 totalizzano Euro: 5,08
SUPERSTAR
Punti 6SB: NESSUNO
Punti 5+SB: NESSUNO
Punti 5SS: 1 totalizzano Euro: 778.112,00
Punti 4SS: 2 totalizzano Euro: 41.341,00
Punti 3SS: 89 totalizzano Euro: 2.775,00
Punti 2SS: 1.469 totalizzano Euro: 100,00
Punti 1SS: 9.227 totalizzano Euro: 10,00
Punti 0SS: 19.129 totalizzano Euro: 5,00
Vincite Immediate: 13.850 totalizzano Euro: 346.250,00
Montepremi disponibile per il prossimo 6 Euro: 97.300.000,00
Napoli, tenta di ingoiare la droga per evitare il sequestro: Foggia arrestato dai poliziotti
Napoli. Spaccio: gli agenti della della Squadra Mobile arrestano Antonio Foggia, 26 anni. I poliziotti in seguito ad accurate indagini sono intervenuti poco dopo le 18 nei pressi dell’abitazione del giovane in Vico S. Caterina a Formiello. All’arrivo della Polizia, il giovane ha tentato di raggiungere il suo appartamento e chiudersi la porta alle spalle ma è stato raggiunto e bloccato dai poliziotti. I poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato nella bocca dell’uomo, che aveva tentato di ingoiare, due dosi di cocaina ed una di hascisc. Dal controllo esteso all’abitazione, gli agenti hanno trovato un bilancino di precisione nascosto in uno dei pensili della cucina. L’uomo è stato condotto al carcere di Poggioreale.
Napoli, scippò l'orologio ad un turista a Spaccanapoli: la polizia arresta il ladro
Napoli. Scippo a Spaccanapoli, la polizia arresta l'autore del furto: è ai domiciliari. Gli agenti della Polizia di stato del Commissariato Montecalvario, coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli, hanno eseguito un'ordinanza agli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale di Napoli, nei confronti di M.D.S., 28enne napoletano, indagato per furto. Il giovane lo scorso 15 settembre si era impossessato dell'orologio di un turista straniero strappandoglielo di dosso. I poliziotti hanno accertato che il giovane, dopo aver avvistato e seguito la vittima che passeggiava lungo via Pasquale Scura, nella zona conosciuta come Spaccanapoli, gli si è avvicinato e con scatto fulmineo ha asportato, con l'aiuto di entrambe le mani, l'orologio che la vittima indossava al polso, per poi scappare. Immediate le indagini dalle quali, i poliziotti, riuscirono a riconoscere ed identificare l'autore dello scippo. A seguito di ciò, venne effettuata dagli agenti una perquisizione presso l'abitazione del giovane, dove vennero sottoposti a sequestro gli indumenti utilizzati durante l'aggressione ai danni dello straniero.
Napoli, ecco come aveva 'lavorato' la banda del buco al Vomero. LE FOTO
Napoli, continua la caccia all'uomo per stanare i due banditi che hanno cercato di compiere un plateale colpo in una banca del Vomero attarverso un buco praticato nel pavimento. I due però non avevano fatto i conti con la reazione veloce e rapida dei poliziotti. I banditi hanno dovuto rinunciare al colpo e ora sono nel mirino degli investigatori che hanno messo in piedi una gigantesca caccia all'uomo. I poliziotti del Commissariato Vomero infatti sono intervenuti in Piazza Medaglie d'oro sventando una rapina che stava per essere commessa presso una banca. Gli agenti, allertati dal direttore dell'istituto di credito, sono prontamente intervenuti e si sono calati nel cunicolo che i malfattori avevano scavato dai locali di pertinenza della banca sottostanti. I poliziotti, procedendo in fila indiana mentre percorrevano lo stretto corridoio dei locali sottostanti, si sono trovati di fronte i rapinatori. Il primo impugnando una pistola è stato prontamente disarmato da uno dei poliziotti poliziotto dopo una intensa colluttazione . Contestualmente l'altro agente è riuscito con non poca difficoltà a prendere per il passamontagna l'altro rapinatore, che per scappare si è lasciato cadere nel buco della rete fognaria dal quale erano entrati. Entrambi i rapinatori, grazie agli angusti. spazi sono riusciti a scappare. I poliziotti hanno sequestrato l'arma, una pistola beretta 98 cal.9x21 con colpo in canna, i passamontagna e degli occhiali utilizzati dai malfattori (come si nota dalle foto diffuse dalla Questura di Napoli). Dalla bonifica ed ispezione immediatamente effettuata dalla Polizia di Stato e dagli uomini del servizio fognature del Comune di Napoli sono stati rinvenuti e sequestrati numerosi borsoni e arnesi atti allo scasso. Inoltre dai controlli è emerso che alcuni dei tombini delle strade adiacenti l'istituto di credito erano stati bloccati dall'interno al fine di rendere più difficile l'accesso da parte delle forze dell'ordine. Immediate le indagini scattate da parte degli uomini del Commissariato di Polizia Vomero e della Squadra mobile partenopea.
Castellammare, aveva rubato le valigie a due turisti americani: arrestato
I poliziotti del Commissariato di PS Castellamare di Stabia ieri sera hanno chiuso il cerchio intorno al secondo ladro che nel settembre dello scorso anno aveva derubato dei turisti americani tra cui un dirigente di una nota squadra del NBA.Gli agenti in seguito ad accurate indagini, hanno dato esecuzione all’ordinanza della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dalla Procura della repubblica presso il tribunale di Torre Annunziata nei confronti di Lorenzo Castellano 45enne di Castellammare di Stabia. I poliziotti lo hanno aspettato unitamente agli uomini del VI zona di frontiera presso l’aeroporto di Capodichino mentre ignaro di ciò che lo attendeva faceva rientro dalla Romania., dove era andato a trovare i suoi congiunti che gestiscono famosi locali notturni in quel di Bucarest e in altre località turistiche. L’uomo unitamente al complice arrestato dagli uomini del Commissariato di Castellammare di Stabia lo scorso sei dicembre aveva messo a segno un furto prendendo di mira un mercedes parcheggiato in Via Panoramica. Mentre i turisti erano intenti a pranzare i due avevano infranto il lunotto posteriore, e rubato due borse, in particolare uno zaino che conteneva iPad, iPhone, un paio di orecchini da 20mila dollari, 2mila dollari in contanti, passaporti e carte di credito. Prontamente la Polizia ritrovò lo zaino, dal quale mancavano solo gli orecchini, il denaro contante e le apparecchiature elettroniche, restituendo i passaporti alle vittime che proseguirono tranquillamente le loro vacanze.
Tutela delle fonti e rapporti con le Procure: Fnsi e Ordine dei Giornalisti incontrano i vertici del Csm
Roma. Il rapporto tra il lavoro delle Procure e quello delle redazioni: questo il tema al centro di un incontro, avvenuto questa mattina a Palazzo dei Marescialli, tra i rappresentanti della Federazione nazionale della Stampa italiana, Ordine nazionale dei Giornalisti e Consiglio superiore della magistratura. La delegazione di giornalisti, composta da Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, per la Fnsi, e da Carlo Verna, presidente del Cnog, ha presentato al vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, alcuni casi di cronisti che, per aver rifiutato di svelare le proprie fonti, negli ultimi mesi sono finiti nel mirino dei magistrati: sono state ricordate le vicende di Rosaria Federico, della 'Città di Salerno', a cui la Procura ha sequestrato il cellulare per un articolo sull'ex sindaco di Pollica, Angelo Vassallo; Gianluca Paolucci, della 'Stampa', al quale la scorsa estate la polizia giudiziaria ha sequestrato gli strumenti di lavoro dopo un'inchiesta sul gruppo Unipol; o ancora i casi di perquisizione nei confronti di Nicola Borzi, del 'Sole 24 Ore', e di Francesco Bonazzi, della 'Verita'', fino alla vicenda del cronista della 'Provincia Pavese', Giovanni Scarpa, indagato per favoreggiamento personale per aver fatto domande sul rogo che ha interessato un capannone in provincia di Pavia. "E' stata l'occasione per una riflessione comune sul necessario bilanciamento fra la tutela del segreto professionale dei giornalisti, da un lato, e del segreto istruttorio, dall'altro, con l'intento di arrivare a buone prassi che, anche attraverso la formazione professionale, consentano a giornalisti e magistrati di svolgere correttamente il proprio lavoro, nel rispetto dei reciproci ruoli e nel solco delle indicazioni fornite anche dalle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo", hanno osservato Fnsi e Odg. Il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, ha evidenziato che "costituisce obiettivo del Csm l'emanazione di linee guida sulla comunicazione giudiziaria e che i temi posti dall'Ordine e dal sindacato dei giornalisti saranno analizzati nell'ambito di tale attività" e ha auspicato "il proseguimento dell'apporto collaborativo e propositivo con il mondo dell'informazione, anche tramite audizioni nell'ambito dell'attività consiliare".
Anacapri, rubata la statua di San Pietro dalla chiesa
Furto sull'isola di Capri. Una statua in bronzo raffigurante San Pietro, con annessa una cassetta delle offerte, e' stata rubata nella chiesa di Santa Sofia di Anacapri. Ad accorgersi del furto, avvenuto ieri pomeriggio, e' stato questa mattina il giovane parroco don Massimo Maresca che ha consegnato ai carabinieri le registrazioni dell'impianto di videosorveglianza della parrocchia nelle quali si nota chiaramente un giovane entrare in chiesa, dirigersi verso l'acquasantiera, afferrare la piccola statua e portarla via indisturbato. Indagini in corso per risalire all'autore del furto. L'opera, a quanto si e' appreso, non ha un grande valore artistico. La notizia ha destato enorme clamore nella piccola comunita' anacaprese.
Castellammare, assolto l'hacker Carmine Guerriero: non fu lui a svuotare il conto di un cliente di Mps
Il Tribunale di Torre Annunziata, nella persona del dottor Todisco, ha assolto Carmine Guerriero e Filomena Guerriero, i fratelli già noti per il processo per associazione a delinquere finalizzata alla spendita di banconote false, utilizzo indebito di carte di credito e falsi di documenti e bolli, dall'accusa della ricettazione di 11 mila euro.
I fatti secondo l'accusa si erano svolti nel 2010 quando un ignaro correntista della MPS si era visto sottrarre gli 11 mila euro dal proprio conto corrente che, attraverso vari bonifici, erano emigrati su altri conti, intestati ai Guerriero. Secondo il pm, della procura di Torre Annunziata, Silvio Pavia, erano stati i fratelli Guerriero, grazie alle loro abilità informatiche (Carmine Guerriero è attualmente considerato l'hacker più pericoloso d'Europa) ad effettuare i bonifici e a prelevare i soldi presso l'ufficio postale di via Plinio il Vecchio a Castellammare di Stabia, dove appunto erano stati fermati. Nulla di tutto ciò, attesa la dimostrazione della loro totale estraneità ai fatti da parte della penalista Olga Coda, che ha ribaltato totalmente le circostanze ricostruite, contro la richiesta del pm di condanna ad anni 2 mesi 6 di reclusione, portando i fratelli Guerriero all'assoluzione.
Gambizza il socio in affari e se ne va al bar: fermato dai carabinieri
Momenti di panico nella tarda mattinata di oggi nei pressi della rotonda Titanic, tra Marano e Mugnano. Un uomo è stato ferito alle gambe da colpidi pistola al corso Europa nei pressi di un noto centro commerciale. Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri che stanno svolgendo le indagini i due si sconoscevano. Alla base della lite sfociata nella gambizazione ci sarebbero dissidi di natura economica per una attività commerciale che i due hanno nella zona dove c'è stata la sparatoria. Il ferito trasportato all'ospedale di giugliano non è in pericolo di vita. L'uomo che ha fatto fuoco è stato già fermato e si trova in caserma per essere interrogato. E' stato trovato in un vicino bar dai militari. Era li a consumare un caffè come se niente fosse accaduto.
Postò su facebook la foto mentre sparava a Capodanno dal suo balcone insieme con la moglie: arrestato
Napoli. Postò su facebook la foto mentre sparava a Capodanno dal suo balcone insieme con la moglie: lui con un fucile da caccia e lei con una pistola: arrestato. Nell'ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, personale del Commissariato di PS Palazzo di Giustizia di Napoli ha dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di una persona di anni 40 residente in Casoria per i reati di detenzione illegale di armi clandestine e ricettazione.
L'attività investigativa traeva spunto dalla visione occasionale di un video - postato il 2 gennaio scorso sul profilo facebook della moglie dell'indagato - nel quale venivano ritratti entrambi i coniugi, nella notte di Capodanno, mentre esplodevano rispettivamente, lui con un fucile da caccia e lei con una pistola automatica cromata, numerosi colpi di arma da fuoco dal balcone della propria abitazione verso la pubblica via, alla presenza di uno dei tre figli minori in tenera età.
L'attività di indagine portava all'identificazione e al rintraccio della coppia ritratta nel video e si procedeva a perquisizione domiciliare nel corso della quale si appurava che l'indagato - pur possedendo regolare licenza di porto d'armi unicamente per uso sportivo il cosiddetto "Tiro a Volo" - deteneva presso la propria abitazione, oltre a un fucile da caccia calibro12, marca Beretta (regolarmente dichiarato), molte armi da fuoco e armi bianche da collezione, numerosi coltelli nonché munizioni.
Si procedeva pertanto al ritiro cautelare del titolo abilitativo e del fucile regolarmente detenuto, nonchè al sequestro di: una pistola automatica calibro 6,35 marca Beretta (totalmente verniciata tanto da rendere la matricola illeggibile) completa di caricatore e relativo munizionamento; una pistola revolver Smith & Wesson calibro 38 special con matricola cancellata completa di cartucce; una penna pistola senza matricola calibro 22 con cartucce in piombo artigianalmente modificate "a punta"
Napoli, gioielliere dei Quartieri Spagnoli denunciato per ricettazione
Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Montecalvario hanno denunciato in stato di libertà un gioielliere per il reato di ricettazione. Ieri mattina i poliziotti hanno controllato una gioielleria dei Quartieri Spagnoli in Vico Lungo Gelso. L’attività di controllo svolta dagli agenti ha consentito di rinvenire e sequestrare dapprima in un piccolo deposito oltre 4 kg di tabacchi lavorati esteri mentre in una cassaforte vi erano oggetti sia in oro che in argento che non erano stati regolarmente registrati e di cui il titolare non ha saputo fornire chiare indicazioni in merito alla loro provenienza. Tra i diversi pacchi del deposito, gli agenti hanno rinvenuto altre due buste una della quali conteneva pezzi di argenteria mentre l’altra un orologio Rolex e gioielli in oro. Anche in questo caso il titolare non ha fornito alcuna documentazione idonea a giustificare il loro possesso. Pertanto il gioielliere è stato denunciato per il reato di ricettazione e per aver omesso di riportare sul registro le operazioni inerenti i preziosi usati ed in riparazione.
Napoli, fallisce il colpo della banda del buco al Vomero: collutazione con gli agenti
Colpo sventato della banda del buco ad un'agenzia bancaria in piazza Medaglie d'Oro, a Napoli. Scattato l'allarme i poliziotti sono giunti sul posto e, in un un cunicolo scavato sotto il pavimento della banca, hanno avuto di faccia due banditi che erano armati. I poliziotti hanno avuto una colluttazione con i banditi che avevano il volto coperto. Gli agenti sono riusciti a disarmarli e scoprire il capo ai due rapinatori. Ma i due banditi sono riusciti a dileguarsi. La vicenda ha avuto inizio quando dall'interno della banca sono stati avvertiti dei rumori sospetti. Sul posto sono arrivati i poliziotti che hanno avviato una prima verifica capendo che una parte del pavimento era stata indebolita; parte che e' poi crollata. A questo punto gli agenti si sono trovati i rapinatori di faccia.con il volto coperto dal passamontagna e armato di una pistola con il colpo in canna. Ne e' nata una colluttazione, l'agente e' riuscito anche a strappare il passamontagna all'uomo ma i rapinatori hanno comunque guadagnato la fuga attraverso lo stretto passaggio nel buco della rete fognaria dal quale erano entrati. Entrambi i rapinatori, grazie agli angusti. spazi sono riusciti a scappare.I poliziotti hanno sequestrato l’arma, una pistola beretta 98 cal.9x21 con colpo in canna, i passamontagna e degli occhiali utilizzati dai malfattori. Dalla bonifica ed ispezione immediatamente effettuata dalla Polizia di Stato e dagli uomini del servizio fognature del Comune di Napoli sono stati rinvenuti e sequestrati numerosi borsoni e arnesi atti allo scasso. Inoltre dai controlli è emerso che alcuni dei tombini delle strade adiacenti l’istituto di credito erano stati bloccati dall’interno al fine di rendere più difficile l’accesso da parte delle forze dell’ordine. Immediate le indagini scattate da parte degli uomini del Commissariato di Polizia Vomero e della Squadra mobile partenopea che stanno setacciando tutta la zona alla ricerca dei duue fuggitivi. Posti di blocco sono stati allestitiin punti particolari da dove potrebbero uscire i due banditi,









