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Rapinarono lingotti d'oro a Matera: condannati due della banda di Secondigliano, assolte le donne

  • Cronaca Giudiziaria
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Redazione
-
20 Giugno 2018 - 22:53
0
Rapinarono lingotti d'oro a Matera: condannati due della banda di Secondigliano, assolte le donne

Erano stati arrestati nell'ottobre del 2016 dopo aver messo a segno una clamorosa rapina di lingotti d'ori a un portavalori a Matera. Oggi per i quattro napoletani finiti sotto processo è arrivata la sentenza di primo grado emessa dal collegio B del Tribunale di Matera. Raffaele Ferone 32 anni di Secondigliano è stato condannato a 5 anni di carcere e a 1500 euro di multa; Ivan Cerullo, 41 anni, anch'egli di Secondigliano è stato invece condannato a 5 anni e due mesi di carcere e 1500 euro di multa. Assolte invece per non aver commesso il fatto Patrizia Avolio, 43 anni di Miano e sorella del ben più noto Francesco Avolio, detto Tyson, pericoloso killer al servizio dell'Alleanza di Secondigliano, e la 30enne Ivana Salvati. la clamorosa rapina con un bottino da 250mila euro si era consumata il 18 ottobre del 2016. I quattro erano arrivati da Napoli in auto e i due uomini, come ricostruito nel corso del processo, dopo aver lasciato le due donne avevano consumato la rapina e poi erano passati a riprenderle. La Avolio e la Salvati nel frattempo stavano per prendere il bus per far ritorno a Napoli perché si erano viste abbandonate dai due amici-parenti. E' stata la testimonianza di una donna che aveva assistito alla rapina e chiamata a deporre dagli avvocati Danilo Volpe e Fabio Greco del Foro di Napoli per Patrizia Avolio e dall'avvocato Antonio Uricchio per Ivana Salvati che ha  smontato le accuse nei confronti delle due donne. Accuse fornite agli investigatori dallo stesso vigilante che aveva subito la rapina. Come dimostrato nel corso del processo però le due donne non erano presenti sul luogo della rapina e tantomeno erano a conoscenza che i due amici avessero compiuto il colpo. La rapina era stata compiuta solo da Ferone e Cerullo. Tra l'altro in quel periodo la Avolio portava un busto terapeutico per un infortunio subito durante un indicente stradale e non era in grado ne di correre ne di fare movimenti bruschi.La Lancia Musa con i 4 a bordo era stata intercettata dai carabinieri poco dopo la rapina lungo la SP.1, nel tratto Grassano – Tricarico. I 15 lingotti d'oro trafugati erano stati occultati all’interno delle intercapedini retrostanti dei sedili anteriori. E oggi a due anni circa dal colpo è arrivata la sentenza di primo grado.

Mondiali: Uruguay agli ottavi, prime vittorie per Portogallo e Spagna

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Antonio Esposito
-
20 Giugno 2018 - 22:25
0
Mondiali: Uruguay agli ottavi, prime vittorie per Portogallo e Spagna
Fa due cose, Ronaldo, che riassumono il match. Esulta, dopo il quarto gol. E a fine primo tempo non aspetta di essere nemmeno nel tunnel per esprimere il suo disappunto al c.t. Fernando Santos. Ha ragione in entrambe: il Portogallo vince, va a 4 e può far festa. Però non fa granché per piacere, convince poco, mostra passi indietro rispetto alla partita con la Spagna. I campioni d’Europa per ora sono a traino del loro numero 7: Bernardo Silva, designato secondo violino, non si innesca, Guedes corre e basta, Joao Mario non è lontano da quello visto a Milano. I centrali, stagionati, a volte barcollano ma restano sempre in piedi: Pepe e Fonte, due filibustieri. Il Marocco invece alla fine fa una cosa sola: piange. È eliminato dal Mondiale, verdetto che non concede attenuanti e che è oggettivamente severo dopo due gare in cui non raccoglie nulla, avendo però seminato discretamente.
E meno male che Diego Costa era l'intruso, il "puntero" vecchia maniera che nulla c'entrava con la Spagna dei prestigiatori. C'è ancora il marchio del bomber dell'Atletico sul Mondiale della Roja: con un po' di fortuna, insacca il suo terzo centro nel torneo e firma l'1-0 all'Iran, che vale l'aggancio al Portogallo in vetta al gruppo B. Senza di lui, sarebbero stati guai. A Tabarez basta l'1-0 firmato dal Pistolero nel primo tempo. L'Uruguay va agli ottavi. I sauditi migliorano rispetto al debutto ma collezionano la seconda sconfitta di fila, causata da un'uscita a vuoto del portiere Al Owais.

Pedofilia, la polizia stronca un giro di insospettabili: 22 indagati. Arresti anche a Napoli

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Redazione
-
20 Giugno 2018 - 22:08
0
Pedofilia, la polizia stronca un giro di insospettabili: 22 indagati. Arresti anche a Napoli

Per entrare nelle "stanze" dove scambiare il materiale pedopornografico bisognava seguire le indicazioni rivelate dalle 'foto-profilo' e dagli 'status' degli altri utenti del web. Individuato un "socio", iniziava una conversazione generica a cui seguiva poi un'attesa dentro un'anticamera virtuale. Solo al termine di questo passaggio obbligato era possibile accedere a un mare di foto e video che ritraevano bambini costretti a violenze di ogni tipo. La modalita' di scambio emerge da 'Ontario', l'indagine contro una rete di pedofili condotta dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Lombardia che ha portato all'arresto di 4 persone e alla denuncia per altre 18, quasi tutti insospettabili, dagli studenti di 25 anni ai pensionati di quasi 70. E' stato scelto 'Ontario', come il nome della provincia centro-orientale del Canada, perche' l'indagine e' nata proprio li' circa un anno fa ma in breve le autorita' canadesi si sono accorte che c'erano decine di persone impegnate negli scambi anche in Italia e hanno iniziato una collaborazione con i colleghi italiani, coordinati dalla Procura di Milano. In manette tre disoccupati (un 25enne preso a Latina, un 46enne a Bologna, un 30enne a Napoli) e un impiegato (un 30enne catturato a Torino ed ora in carcere). Di questi il venticinquenne ha avuto i domiciliari, mentre gli altri due disoccupati sono stati scarcerati con obbligo di firma. Quattro dei 18 indagati hanno precedenti specifici mentre tutti gli altri sono definiti dagli investigatori "persone comuni". Ora rischiano pene dai 3 ai 6 anni. La collaborazione internazionale e' stata fondamentale, attraverso il coordinamento specialistico del 'National child exploitation coordination center' le informazioni sono arrivate direttamente agli investigatori della Postale che hanno cosi' iniziato un lavoro di analisi e individuazione degli indirizzi Ip. Sono stati controllate oltre 15mila connessioni che si muovevano utilizzando "Kik Messenger", un'app di messaggistica per smartphone legale che pero', come spesso accade in questo tipo di reati, era stata trasformata in una piazza virtuale per lo scambio nel completo anonimato. I membri non conoscevano l'identita' dell'altro e tutti tentavano di mascherare i propri riferimenti servendosi di connessioni libere in strada o accedendo al wi-fi di persone ignare. Tra marzo e giugno sono state effettuate 22 perquisizioni in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Campania e Marche, durante le quali sono stati sequestrati 26 smartphone, 7 computer portatili e 18 hard disk con una capacita' totale di 10 terabyte. In tutto sono state trovate oltre 20mila immagini tra video e foto pedopornografici, per lo piu' materiale realizzato in Sudamerica e Asia gia' noto agli investigatori perche' gira da anni in rete.

Anche acqua contaminata per spegnere gli incendi alle falde del Vesuvio: 5 arresti

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Redazione
-
20 Giugno 2018 - 22:05
0
Anche acqua contaminata per spegnere gli incendi alle falde del Vesuvio: 5 arresti

Anche acqua contaminata e' stata utilizzata durante l'estate di un anno fa per spegnere gli incendi che avevano interessato le falde del Vesuvio. E' quanto emerge da un'inchiesta sul traffico illegale di rifiuti e loro riutilizzo in Campania condotta dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale che ha portato a cinque ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari. Si tratta dei gestori del sito in ricomposizione ambientale di Comiziano  e dei titolari della Edil Cava Santa Maria La Bruna srl. Nel primo caso, Giovanni Apostolico, Francesco Apostolico e Isidoro Tanagro; nel secondo caso i fratelli Antonio e Filippo Di Ruocco. Dei cinque, il solo Tanagro non e' stato rintracciato in quanto risulta al momento all'estero. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della procura distrettuale della Repubblica - Direzione distrettuale antimafia, nell'ambito di una indagine che rappresenta la prosecuzione di analoga manovra investigativa che nel maggio del 2016 aveva interessato le cave San Saverino Ricomposizioni Ambientali e Neos. All'operazione di oggi ha preso parte anche personale della Polizia Metropolitana di Napoli, in collaborazione con i Comandi provinciali carabinieri di Napoli, Caserta e Salerno.

L'attivita' - sviluppata dal novembre 2016 al settembre 2017 - riguarda il traffico organizzato di rifiuti che sono stati convogliati nella cava in ricomposizione ambientale Apostolico e Tanagro di Comiziano ed i conseguenti delitti di inquinamento e tentato disastro ambientale. In particolare le attivita' investigative svolte congiuntamente dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e dalla Polizia Metropolitana di Napoli hanno permesso di stabilire come gli indagati, al fine di conseguire un ingiusto profitto consistente nel ritorno economico di non sopportare i costi dovuti ordinariamente per lo smaltimento dei rifiuti presso siti autorizzati, con piu' operazioni e attraverso l'allestimento di mezzi ed attivita', gestivano abusivamente ingenti quantitativi - quantomeno 72.500 tonnellate - di rifiuti. I rifiuti in questione tra l'altro venivano prelevati da vari siti, tra cui i cantieri che la societa' CMV SCARL ha allestito per la realizzazione della Metropolitana di Napoli (tratta Corso Garibaldi/Capodichino). Infatti, i rifiuti speciali non pericolosi, dopo essere stati fittiziamente trattati dall'impianto di recupero rifiuti inerti della societa' Edilcava Santa Maria La Bruna srl, dei fratelli Di Ruocco, venivano inviati, quale semplice sabbia da recupero, presso il sito in ricomposizione ambientale di Comiziano della societa' Apostolico & Tanagro. Tale procedura illecita ha consentito un guadagno per la societa' Apostolico & Tanagro pari quantomeno - stimano gli investigatori - a 217mila euro (incasso ricevuto per la commercializzazione dei suddetti rifiuti che non potevano introitare presso il citato sito) e per la societa' Edilcava Santa Maria La Bruna srl di circa 580mila euro (pari al risparmio dovuto per il mancato smaltimento dei suddetti rifiuti presso idonei siti). Nello stesso ambito investigativo, agli indagati sono stati contestati anche i reati di inquinamento e tentato disastro ambientale, introdotti con la l.n. 68/15, "perche', in concorso tra loro e con un funzionario del Genio Civile della Regione Campania cagionavano la compromissione dell'acqua di falda e del suolo del sito Comiziano per la presenza - accertata dalle analisi di laboratorio - di ingenti quantitativi di cromo, idrocarburi ed amianto".

Le indagini hanno inoltre dimostrato come la cava Apostolico & Tanagro era stata oggetto di diversi provvedimenti amministrativi, istruiti dall'Ufficio del Genio Civile della Regione Campania, e che taluni di essi erano in contrasto con la normativa di settore. Di fatto - dicono gli investigatori del Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale -, cio' che balza agli occhi e' che "nel tempo e' stato aumentato il volume da sfruttare con l'abbancamento di materiali (nella misura di un milione di metri cubi); e' stato autorizzato tale sversamento proprio su particelle che nel passato gia' erano state oggetto di estrazione e ricomposizione ambientale, senza che fosse stato presentato il previsto progetto e senza un previo sopralluogo volto a verificare lo stato dei luoghi ed appurare se e quanto nel frattempo le particelle fossero state gia' riempite; infine, sono state inspiegabilmente ampliate le categorie di materiali per la ricomposizione, includendo quelle provenienti da impianti di recupero rifiuti e terre e rocce da scavo". Anche in questo caso l'ampliamento delle categorie di materiali "e' stato disposto senza l'effettuazione di sopralluoghi o la presentazione del prescritto progetto. Appare opportuno sottolineare che l'area di quelle particelle era gia' stata del tutto sfruttata tanto che la falda era affiorata e si era formato un laghetto della profondita' di circa 5 metri per una superficie di oltre 30mila metri quadrati. In sostanza il Genio Civile, autorizzando l'attivita' di ricomposizione ambientale su quelle particelle, ha consentito che fossero sversati materiali (in realta' rifiuti) nell'acqua di falda". Tale stato dei luoghi "e' inconfutabilmente dimostrato anche dalle ortofoto del 2006 e del 2014". E quell'acqua contaminata del laghetto e' stata utilizzata nell'estate 2017 per domare i roghi sulle falde del Vesuvio, e "ne consegue la contaminazione anche di matrici ambientali in zone protette, sottoposte a vincolo paesaggistico". E alla luce degli elementi emersi nel corso delle indagini, ecco i provvedimenti restrittivi - ai domiciliari - disposti dall'autorita' giudiziaria.

Scafati: lettere, telefonate e chat portano Aliberti in carcere. La moglie su Fb: "Potevamo gestire meglio la situazione"

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Redazione
-
20 Giugno 2018 - 22:00
0

Scafati. Lettere, chat con il telefono dei genitori e il finto tentativo di suicidio concordato per tentare un avvicinamento da Roccaraso dove era detenuto ai domiciliari a Scafati: sono questi gli elementi che hanno riportato il carcere l'ex sindaco di Scafati, Angelo Pasqualino Aliberti il 12 giugno scorso per ordine dei giudici del Tribunale di Nocera Inferiore. A far scoprire i numerosi episodi di violazione agli obblighi di non comunicare con persone diverse dai genitori, imposti dal Gip Giovanna Pacifico che aveva concesso i domiciliari ad Aliberti, sono stati amici e familiari ascoltati grazie alle intercettazioni ambientali disposte dalla Procura antimafia di Salerno ed eseguite dalla Dia. Aliberti è nel carcere de l'Aquila da una settimana e oggi la moglie Monica Paolino, consigliere regionale della Campania per FI e coimputata con il marito per scambio di voto politico mafioso ha rotto il silenzio 'forzato' ed ha scritto su facebook un post in difesa di Aliberti. "Mi sembra giusto rompere il silenzio dopo la nuova disposizione d'arresto di mio marito, Pasquale Aliberti. Un silenzio - scrive il consigliere - che nasce da un dolore molto grande che ci portiamo dentro tutti. Se ci domandiamo: 'Potevamo gestire meglio la situazione?', la risposta più ovvia è sì. Potevamo". Cosa significa gestire meglio la situazione? Essere più furbi o evitare di infrangere gli obblighi imposti dal Giudice? Dal post della Paolino è difficile evincere il senso di questa frase.
Il consigliere regionale poi aggiunge: "Anche se giudicare dall'esterno è molto più semplice che vivere le situazioni in prima persona, bisogna calarsi nei panni e nella pelle degli altri per poter davvero capire. E nel nostro caso c'è veramente poco da capire. Non c'è, infatti, nessun contatto con gli ambienti camorristici cui si fa riferimento nell'inchiesta 'Sarastra', nelle presunte missive che sarebbero state smistate da Roccaraso, non ci sarebbero indicazioni o 'pizzini' alla camorra, ma esternazioni d'affetto e d'amicizia di un uomo solo, fortemente provato dalla detenzione prima al carcere di Fuorni e poi agli arresti domiciliari a Roccaraso. E dunque, potevamo gestire meglio la situazione? Si, potevamo, ma potevamo tutti, giustizia compresa. Perchè è giusto rispettare le regole, è giusto controllare minuto per minuto, secondo per secondo l'ex sindaco, è giusto anche concentrarsi sul peso delle parole piuttosto che sul nocciolo vero della questione, e cioè l'esistenza o meno dei rapporti tra l'ex sindaco e il clan, ma l'essere umano con le sue sensibilità e le sue fragilità dovrebbe sempre essere rispettato. Soprattutto quando è allo stremo delle forze e la sua famiglia è a pezzi. La giustizia - conclude la Paolino - deve fare il suo lavoro, ma come dice sempre Pasquale, la 'verità è figlia del tempo' e presto o tardi verrà fuori. La sua, la nostra onestà non è di certo messa in discussione da qualche leggerezza o errore umano. Tutti, dovremmo sempre ricordarlo: siamo umani. Ritorniamo ad essere umani".
Considerazioni 'umane' che nulla tolgono al vero nocciolo della questione che ha ricondotto in carcere Aliberti. A stabilire se le accuse mosse dalla Procura antimafia all'ex sindaco, alla moglie, al fratello Nello e agli altri coimputati saranno i giudici del tribunale di Nocera Inferiore dinanzi al quale pende il processo. Pasquale Aliberti ha violato la legge e gli obblighi imposti dal giudice. Lo dimostrano le numerose relazioni depositate dagli uomini della Dia - sezione di Salerno, diretti dal tenente colonnello Giulio Pini - che stanno seguendo le indagini. Relazioni che tengono conto delle intercettazioni ambientali disposte dalla Procura che hanno avuto come bersaglio sia Monica Paolino che Nello Aliberti e che dimostrano il continuo bisogno di comunicare oltre che con i suoi familiari più stretti anche con i suoi fedelissimi. Un bisogno che preoccupa gli stessi interlocutori, consci che le violazioni gli sarebbero costate care. "
Devo mandare un messaggio a mio fratello - dice Nello Aliberti parlando con Giovanni Cozzolino, l'ex staffista e coimputato dell'ex sindaco - dicendogli di non scrivere più messaggi, cambiati il telefono, questo buttalo, prendi la scheda di mamma e mettila in un telefono nuovo". Chiaramente il detenuto ai domiciliari utilizza il telefono della mamma per comunicare con l'esterno da quello che si evince da queste conversazione e ironia della sorte a metterlo nei guai sono state proprio le persone a lui più vicine.
Il 20 feb­braio scorso a bordo della Smart di Nello Alberti viene intercettata una conversa­zione con Carlo Vi­tiello, autista, tuttofare degli Aliberti. Vitiello è colui che si occupa dei trasferimenti sia dei genitori dell'ex sindaco sia di Pasquale Aliberti quando ha dovuto affrontare le udienze del suo processo. Vitiello diventa anche il 'postino' di Pasquale Aliberti, colui che dispensa missive. Proprio in quell'occasione Vitiello consegna a Nello Aliberti una lettera scritta dal detenuto ai domiciliari nella quale chiede l'acquisto di un telefono cellulare, dà disposizioni e fa raccomandazioni al fratello. Ma - si evince dalle intercettazioni - Pasquale Aliberti ha scritto non solo al fratello Nello, ma anche a Giovanni Cozzolino, alla moglie Monica Paolino, a Domenico D'Aniello 'o tormentone, il ristoratore suo amico, Eduardo D'Angolo, ex presidente dell'Acse e marito della proprietaria dell'abitazione di Roccaraso dove ha ottenuto i domiciliari. Ma un altro episodio ha messo in allerta gli inquirenti, rispetto all'attività dell'ex sindaco detenuto e alle sue continue violazioni. Pasquale Aliberti, nel tentativo di un avvicinamento a casa, inscena un finto tentativo di suicidio il 20 aprile scorso. A svelare il retroscena, la moglie Monica Paolino conversando con, Michela Rasteli, un'amica preoccupata per le sorti di Aliberti dopo la diffusione della notizia. Quel giorno, Nello Aliberti è a Roccaraso ed è lui ad allertare i medici del 118 e i carabinieri del malore del fratello. Che sia tutto concordato si evince dall'intercettazione alla Paolino. "Tranquillissima ... - dice alla sua amica - Era tutto concordato ...ca­pito? Tranquilla ... niente di ché c'ho parlato... era con­cordata questa cosa. Questo è un rafforzativo, hai capito?". Pasquale Aliberti viene soccorso per un'abuso di tranquillanti, in ospedale sul referto viene indicato come un tentativo di suicidio. E' quindi Carlo Vitiello che evidentemente è in compagnia di Nello Aliberti a Roccaraso a chiamare Monica Paolino per informarla del trasferimento del marito dall'ospedale di Castel di Sangro a quello de L'Aquila. La dicitura in cartella clinica preoccupa non poco il detenuto, il referto potrebbe pregiudicare la sua attività di medico e portare ad una cancellazione dall'albo. E qui si mettono in azione i familiari e in particolare il fratello Nello che chiedono rassicurazione agli avvocati. Due giorni dopo l'episodio, Nello Aliberti chiama il cugino Pasquale Giugliano che sostiene di aver ricevuto una telefonata dall'ex sindaco per la vicenda della cartella clinica "hanno indicato tentato suicidio e ha paura che lo cancellano dall'albo". Una preoccupazione che anche gli avvocati escludono. Resta l'escamotage e il tentativo - a tutti i costi - di voler ritornare nella sua città, di continuare ad avere rapporti con familiari e coimputati. Violazioni che non depongono a favore del rispetto delle regole e della condotta 'ligia' alla quale il detenuto ai domiciliari Pasquale Aliberti avrebbe dovuto attenersi.
Le esternazioni della moglie Monica Paolino di oggi non sono null'altro che un tentativo di solidarietà mediatica che purtroppo si infrange dinanzi al mancato rispetto degli obblighi imposti, umanamente giusti o ingiusti non importa. La legge va rispettata.
Rosaria Federico

Il volo Napoli-Cagliari colpito da un fulmine atterra a Palermo:paura a bordo

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Redazione
-
20 Giugno 2018 - 21:55
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Il volo Napoli-Cagliari colpito da un fulmine atterra a Palermo:paura a bordo

Disagi per i passeggeri del volo Napoli-Cagliari di Volotea che doveva atterrare all'aeroporto del capoluogo sardo alle 18.50. Durante il tragitto verso la Sardegna l'aereo e' stato centrato da un fulmine. Il comandante, in via precauzionale, ha deciso di atterrare all'aeroporto di Palermo, dove sono presenti i tecnici Volotea che si occuperanno di verificare eventuali problemi all'aereo. Il volo sta accumulando ritardo. I passeggeri saranno riprotetti su altri voli o partiranno con lo stesso aereo dopo le verifiche.

Nocerina: caos infinito

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Antonio Esposito
-
20 Giugno 2018 - 20:16
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Nocerina: caos infinito

Incontro tra Leone e Del Giudice per dare l'ennesimo nuovo assetto alla Nocerina. La piazza è confusa e preoccupata, comincia a chiedersi se per caso non erano meglio i vecchi soci, tanto contestati, capaci in tre anni di vincere un campionato e di collezionare due secondi posti. Ma rimpiangere serve a poco, dopo le feroci contestazioni di una parte della piazza, alimentate da social con rapporti particolari con qualcuno. Ora è tempo di sperare nell'iscrizione, poi si vedrà.

Napoli,si scommette su Cavani

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Antonio Esposito
-
20 Giugno 2018 - 20:06
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Napoli,si scommette su Cavani
Scommesse, Cavani a Napoli: apertura dei bookie, addio a Psg è a 1,85 Roma, 20 giu. (LaPresse) - Lo cerca la Juve, ma voci che filtrano dal suo entourage dicono che tornerebbe molto volentieri a Napoli. In ogni caso, il destino di Edinson Cavani potrebbe a breve separarsi da quello del Psg, dopo cinque anni trascorsi a Parigi. Un’eventualità che i quotisti Snai reputano piuttosto probabile, senza peraltro sbilanciarsi. La partenza del Matador da qui al 31 agosto, fa sapere Agipronews, è a 1,85, esattamente come l’ipotesi contraria. Va detto però che la quota della partenza è tendenzialmente in calo, segno che le voci di un divorzio dal club francese stanno acquistando credibilità. Napoli spera, ovviamente, nel grande ritorno: nell’arco delle sue tre stagioni azzurre, Cavani ha segnato tra campionato e coppe 104 reti in 138 partite. Intanto, però, al Mondiale dopo due partite è ancora a secco, malgrado una sua rete all’Arabia Saudita, nel secondo turno, fosse considerata più che probabile e data a 1,65.

 

Dichiarato il dissesto finanziario del comune di Bacoli

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Redazione
-
20 Giugno 2018 - 19:57
0
Dichiarato il dissesto finanziario del comune di Bacoli

E' stata firmata dal commissario prefettizio, Francesco Tarricone, la dichiarazione di 'fallimento' del Comune di Bacoli; il commissario, che regge le sorti dell'ente locale da due mesi, ha preso atto della bocciatura del bilancio di previsione per mancanza di coperture adeguate da parte del commissario ad acta e dei revisori dei conti e ha avviato la procedura di dissesto. Nella relazione del default e' stata evidenziata "una costante mancanza di liquidita' e la non ottemperanza alle spese obbligatorie per legge". Gli atti ora saranno inviati al Ministero degli Interni e alla Corte dei Conti per appurare eventuali responasabilita'. Nel mirino l'operato degli amministratori negli ultimi cinque anni. Proprio il mancato riequilibrio del bilancio aveva portato, nell'aprile scorso, alle dimissioni del sindaco, Giovanni Picone, a distanza di solo nove mesi dall'elezione. Dimissioni scaturite in seguito alla mancata approvazione in Consiglio comunale del Piano Urbano del Traffico, che avrebbe garantito nuove entrate ed evitato il fallimento. Il dissesto comportera', inevitabilmente, un aumento delle imposte locali, per le quali saranno applicate le aliquote massime.

Pompei, di scoperta in scoperta: ma il re è nudo. O almeno svestito. E il domani si profila in brache di tela

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Redazione
-
20 Giugno 2018 - 19:45
0
Pompei, di scoperta in scoperta: ma il re è nudo.  O almeno svestito. E il domani si profila in brache di tela

Questo episodio di vita privata, lo ho raccontato più volte, chiacchierando con gli amici.Ma stavolta faccio eccezione. Lo voglio raccontare in forma scritta perché, a mio modesto parere, il fatto è divenuto di pressante attualità. In breve: una quindicina d’anni fa, nei primi anni Duemila, ad Arezzo, dove avevo pernottato in hotel, al momento di pagare la camera, mi sentii dire dall’albergatore, un toscanaccio aretino doc di mezza età. “Scusi, ma lei è proprio di Pompei? Allora esiste una città moderna di nome Pompei? Io conosco gli Scavi perche li visitai da giovane, ma avevo sempre pensato che accanto agli Scavi famosi non ci fosse un paese dotato di Comune. Insomma pensavo che al massimo ci fossero solo ‘uattro ‘ase !” concluse pronunciando le ultime parole con una forte “aspirazione” tutta toscana.
Allora, io mi impegnai a spiegargli come e perché si sbagliava …che Pompei nuova etc…. che Bartolo LONGO etc….che gli scavi invece etc… lasciandolo sorpreso e interdetto non poco. Oggi non lo farei piuù, credo. Mi limiterei ad annuire scuotendo appena la testa.
E la Domanda - provocatoria - stavolta sono io a rivolgerla al lettore dalle colonne on line di questo giornale Le Cronache della Campania.
Ma esiste POMPEI? Intendo dire la città nuova, quella abitata? Oppure son solo ‘uattro ‘ase ? Avevo ragione l’Aretino? Ebbene, dai segnali che vengono dal territorio, io mi aspetterei un sì, provocatorio. Ma pur sempre un sì! E netto!!
Proviamo a ragionare un momento senza far finta di non vedere che il Comune è guidato da una Amministrazione Comunale, che più ectoplasmatica non si può. Il Sindaco amministra (ndr: si fa per dire…) una cittadina spenta e desertificata dal Centro Commerciale La Cartiera e dalla inazione dei propri amministratori comunali. Essa è oggi ancora aggrappata ai flussi turistici religiosi diretti al Santuario mariano e a quelli laici del turismo archeologico, che popolano i tanti B&B sorti spontaneamente qua e là nel territorio.
Ma la crisi c’è ed è evidente nei numeri in calo con cui sono costretti a fare i conti anche i flussi turistici religiosi. E i numeri calanti sono quelli attestati dalle particole sacre (ndr: le ostie consacrate, per dirla più semplicemente, in lingua ecclesiastica) distribuite dagli officianti sull’altare ai devoti settimanalmente. Si sa - ed è un fatto noto - che è sempre più raro vedere per le strade della Città di Pompei falangi numerose e compatte di fedeli come una volta, organizzati da preti e terziari volenterosi e solerti.
E non è solo la “concorrenza” dei luoghi lontani del santo Padre Pio a generare defezioni tra i pellegrini (ndr: posso ancora chiamarli così?) un tempo soprattutto “mariani”. D’altra parte, cosa fanno la Amministrazione Ecclesiale, da una parte, e quella a Comunale, dall’altra, per rendere più gradita e agevole la “giornata” del pellegrino a Pompei?...Per non parlare della sosta nelle strisce blu, esosa e implacabile… Senza dilungarsi sulla assenza di uno straccio di Ufficio Informazioni Turistiche, degno di questo nome in un paese civile. E, infine, senza dimenticare i giovani, in fuga da Pompei per cercare lavoro altrove, mentre piovono milioni di euro.
A questo panorama desolato e desolante si contrappone la Amministrazione del Parco Archeologico Pompei - quella che si chiamava Soprintendenza - il quale rimane esteso solo su un quarto del territorio comunale, in offesa alla intelligenza comune, senza che NESSUNO, tra gli addetti ai lavori (ndr: chi sono?) se ne infischi dei disagi derivanti alla Città viva, divisa in due, anzi in un quarto e tre quarti.
Però annunci e scoperte non mancano, anche se alcune delle recenti scoperte, come quella del candelabro emergente lindo e pinto - tirato a lucido e fresco - dal lapillo, che appare sporco e gia ri-mosso e ri-accantonato, farebbero ridere o almeno sono idonee soltanto per la “mandrie buoi” dei Media e dei Social in Internet.
Insomma fanno notizia, ma Pompei - tutta Pompei - ha bisogno di ben altro. Intanto però - bisogna riconoscerlo - il numero dei visitatori di Pompei cresce, forse anche attirato dalle notizie delle scoperte, ma le statistiche dicono che crescono – e di più – anche i numeri turistici di Napoli, Sorrento, Capri, Paestum e degli altri siti turistici della Campania. Tocca a questo Giornale fare la voce fuori dal Coro.
Ci sarebbero infatti molte cose più serie a cui pensare, come la Buffer Zone del grande Progetto Pompei, la traslazione a monte del Vesuvio della storica tratta ferrata Napoli-Pompei, il ruolo - mai territorialmente trainante - di Pompei stessa, la realizzazione di un Museo Archeologico in uno dei grandi contenitori vuoti del centro città, ultima e unica speranza di futuro per Pompei, tutta Pompei.
Dei Restauri poi è meglio non parlare, per carità di Patria…europea, visto che si fanno con fondi UE. Piaccia o no al Ministro Salvini.
Parleranno da soli e presto. Come parleranno le opere incompiute. Come parleranno i marciapiedi eseguiti senza risparmio, ma a colori alterni, mentre i rumors raccontano che la massima parte dei Lavori di Restauro, sembra che siano stati fatti dei necessari rilievi.
Che fine ha fatto quindi lo sbandierato Piano della Conoscenza? E i droni rilevatori?
Insomma, se il Re non è nudo…. è perlomeno svestito. E per Pompei - tutta Pompei - il domani si profila in brache di tela.

 Federico L.I. Federico

Il M5s denuncia: “Officina Eav, polvere sulle teste degli operai durante la rimozione dell’amianto”

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Redazione Cronaca
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20 Giugno 2018 - 19:42
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Il M5s denuncia: “Officina Eav, polvere sulle teste degli operai durante la rimozione dell’amianto”

“Con un finanziamento di 3,5 milioni di euro la Regione Campania si è impegnata a bonificare il capannone Eav di Ponticelli, con la rimozione dei pannelli di amianto che ricoprono la struttura e la contestuale sostituzione con un impianto fotovoltaico. In risposta a una nostra interrogazione, dell’aprile scorso, il responsabile dei lavori aveva dato rassicurazioni sul rispetto di misure di sicurezza a tutela degli oltre cento dipendenti Eav che in questi mesi hanno continuato a operare nel capannone, nonostante la delicatezza e la pericolosità dei lavori in corso. Da due giorni, i lavoratori hanno incrociato le braccia, a causa della caduta di polvere dai tiranti dell’officina, provocata dagli urti dei telai in ferro durante le fasi di montaggio dell’impalcatura. Un’opera, quest’ultima, inspiegabilmente svolta non dalla ditta specializzata, incaricata di occuparsi della bonifica, ma da una ditta terza che non ha né i requisiti né le strumentazioni necessarie per il trattamento dell’amianto. Un’operazione che anche oggi ha provocato la caduta di polvere sospetta, mettendo in allarme i dipendenti che, giustamente, si rifiutano di rientrare in officina”. E’ quanto denunciano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà e Luigi Cirillo.

“Nonostante le garanzie date dalla dirigenza Eav, relative a un monitoraggio costante che avrebbe dovuto interessare la stessa Asl competente, ai lavoratori non risulta che ci sia stato alcun controllo fin dall’apertura del cantiere. Né, allo stato, hanno avuto riscontro le preoccupazioni degli stessi lavoratori, che a più riprese in queste ore sono stati invitati dalla dirigenza a riprendere le attività, sebbene continui a cadere polvere sulle loro teste. La stessa Asl, interpellata dai rappresentanti dei lavoratori, ha fatto sapere che la questione non è di sua competenza, ma di incaricare i carabinieri del nucleo ambientale. Come Movimento 5 Stelle continueremo a sostenere la battaglia dei dipendenti dell’officina Eav di Ponticelli, interessando della questione il Consiglio regionale, attraverso un ordine del giorno che porteremo in aula il 25 giugno prossimo, in occasione della prossima seduta dell’assise”.

Torre Annunziata, un murales in memoria delle 8 vittime del crollo a rampa Nunziante

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Redazione Cronaca
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20 Giugno 2018 - 19:37
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Torre Annunziata, un murales in memoria delle 8 vittime del crollo a rampa Nunziante

Una struttura a sostegno di un murales in memoria delle otto vittime del tragico crollo dello scorso 7 luglio.
La giunta, guidata dal sindaco Vincenzo Ascione, ha approvato il progetto esecutivo per la realizzazione di elementi di arredo urbano in Rampa Nunziante, e precisamente nella curva di intersezione tra le due rampe, attualmente occupata da pannelli pubblicitari.torr
«L’Amministrazione Comunale – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Luigi Ammendola – vuole che il ricordo dei nostri otto concittadini deceduti in quelle tragiche circostanze resti per sempre vivo nella memoria di tutti. A tal riguardo, c’è la forte volontà di realizzare, nei pressi della palazzina crollata, una struttura che sostenga un murales commemorativo in ricordo delle vittime di quell’infausto evento che quasi un anno fa ha colpito al cuore Torre Annunziata. L’opera – conclude Ammendola – potrà essere finanziata a mezzo sponsorizzazione. Pertanto, sarà immediatamente attivata una manifestazione d’interesse al fine di individuare i soggetti sostenitori. Nei prossimi giorni sarà pubblicato l’Avviso Pubblico sul portale istituzionalewww.comune.torreannunziata.na.it».

Il Movimento 5 Stelle di Acerra ha chiesto a RFI SPA di riaprire il sottopasso pedonale ferroviario di corso Garibaldi.

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Redazione Cronaca
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20 Giugno 2018 - 19:32
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Il Movimento 5 Stelle  di Acerra ha chiesto a RFI SPA di riaprire il sottopasso pedonale ferroviario di corso Garibaldi.

Da tempo ormai numerosi cittadini stanno manifestando lamentele per i disagi arrecati dal passaggio a livello di corso Garibaldi. Infatti, a causa della centralità del medesimo, che è situato su una delle arterie principali della nostra città, porta, durante la sua prolungata e ripetuta chiusura giornaliera per il transito dei treni, a molteplici disagi alla popolazione di Acerra.
Infatti, molti cittadini, anziani e bambini, studenti e utenti RFI, in attesa del transito dei treni, sono esposti alle intemperie o a elevate temperature durante la stagione estiva anche per molti minuti. Gli orari dei treni, spesso in coincidenza con quelli di apertura delle scuole, causano ritardo agli studenti, non sottovalutando inoltre l'enorme disagio di bambini e anziani costretti ad attendere l’apertura del passaggio anche 15/20 minuti, a volte anche di più.
Per questo abbiamo proposto la riapertura del sottopasso che risulta chiuso da fine anni ’90.

Maturità, studenti soddisfatti: 'E' andata bene'

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Redazione Cronaca
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20 Giugno 2018 - 19:30
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Maturità, studenti soddisfatti: 'E' andata bene'

Studenti soddisfatti per le tracce della prima prova scritta della maturita' anche se il tema storico, che proponeva di analizzare l'argomento della cooperazione internazionale partendo da un brano tratto da un discorso di Aldo Moro e da un brano dedicato ad Alcide De Gasperi, ha lasciato molti perplessi (e' stato scelto solo dall'1,1%) perche', pur nella bellezza della traccia, spesso in classe non si arriva a 'coprire' fino ad avvenimenti di storia cosi' recente. Chi "Giocava in casa" sono stati gli studenti di Ferrara alle prese con la prova di italiano per una delle opzioni sull'analisi del "Il giardino dei Finzi-Contini" di Giorgio Bassani. Soprattutto al liceo Ariosto, dove lo scrittore ferrarese ha anche studiato e il cui atrio e' intitolato proprio a lui. Tra i tanti, a scegliere il tema su Bassani, Martina "perche' mi piace l'analisi del testo come tipologia di prova. Non avevo studiato l'autore, ma le tematiche da trattare, come la discriminazione e l'esclusione, sono molto note". Cosi' Irene "si trattava di un libro, Il giardino dei Finzi-Contini, che abbiamo studiato molto nel triennio. E' un tema sul quale mi sono sentita preparata, grazie anche alla partecipazione che facciamo alla Giornata Bassani". Anche al liceo Vittorio Emanuele di Palermo i commenti sulla prima prova di maturita' sono stati positivi, e in tanti sono stati indecisi su quale traccia scegliere. "Le piu' belle tracce di sempre, facili, e in grado di fare diversi collegamenti", hanno detto molti uscendo da scuola dopo la prima prova. Tra le piu' gettonate quella di ambito storico - politico su massa e propaganda: "L'ho trovata piu' affine ai miei interessi - ha spiegato Ettore Madonia - dopo vorrei frequentare la facolta' di Storia". Volti sorridenti anche all'uscita dalle scuole a Napoli. "Mi aspettavo quella su Aldo Moro - ha raccontato Martina, quasi 18enne, del liceo classico Genovesi - perche' quest'anno ricorrono i 40 anni dalla sua morte. Pero' ho scelto la traccia sulla solitudine. Mi sentivo ispirata e credo che a volte serva averne un po' per poter riflettere, cosi' come in altre occasioni si ha bisogno di compagnia". "E' andata benissimo" anche a Lucia, studentessa dello storico liceo Giulio Cesare di Roma. "Ho scelto il saggio breve sulla solitudine che e' il tema della mia tesina. Quando l'ho visto non potevo crederci. Non mi era mai successo nella vita di essere cosi' fortunata", ha raccontato. A tirare un sospiro di sollievo anche il suo compagno di classe Matteo: "E' andata - ha affermato sorridendo - ho scelto l'analisi del testo. Le tracce non mi hanno sorpreso, erano abbastanza prevedibili".

Campania, stanziati 30 milioni di euro contro gli incendi estivi

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Redazione Cronaca
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20 Giugno 2018 - 19:28
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Campania, stanziati 30 milioni di euro contro gli incendi estivi

Uno stanziamento di quasi 30 milioni in tre anni, circa 5 mila risorse umane da impiegare sul territorio e 30 mezzi pronti a entrare in azione. Questi i numeri del Piano antincendio boschivo approvato dalla Regione Campania e condiviso con le prefetture, i vigili del fuoco, il comando per la Tutela forestale dei carabinieri, i parchi nazionali e regionali e le comunita' montane. Un modello operativo che diventa triennale e che, fino al 2020, affianca attivita' di prevenzione alla gestione delle emergenze, anche per evitare il bilancio drammatico della scorsa estate, quando sono bruciati 13 mila ettari in seguito a 3 mila incendi appiccati. Per il contrasto ai roghi ci sono 9,5 milioni, 10 milioni per la prevenzione, 9 milioni in tre anni per gli aeromobili, 500 mila euro per i volontari della Protezione civile, 920 mila e 600 mila per le convenzioni con vigili del fuoco e corpo forestale dei carabinieri, 4,5 milioni per comunita' montane, province, e citta' metropolitana di Napoli. Il personale impiegato sara' composto dalle 350 unita' della Regione, tra cui i dipendenti della Sma - societa' in house che si occupa di ambiente - che sono gia' al lavoro per ripulire il sottobosco e riattivare i 'sentieri tagliafuoco' occlusi da sterpaglie. A questi ai aggiungono i 500 volontari, i 3.600 vigili del fuoco e i 500 carabinieri forestali. In seguito alle segnalazioni, le sale operative potranno contare su sei aeromobili monomotore, un bimotore, 5 mezzi speciali della protezione civile, due autopompe e 16 mezzi della Sma. "Mettiamo in campo uno sforzo tecnologico, umano e organizzativo importante - sottolinea il presidente della Campania, Vincenzo De Luca - gli incendi sono causati con diverse finalita'. Ci sono quelli legati alla speculazione edilizia, chi brucia i residui di lavorazione industriale per non pagare gli oneri per lo smaltimento dei rifiuti, c'e' stato in qualche caso un lavoro scientifico per i roghi appiccati nei valloni dove non potevano arrivare i mezzi di spegnimento e poi c'e' qualche mitomane che gode nel vedere un disastro ambientale determinato dalla sua azione. Ci siamo preparati per tempo e, nei limiti del possibile, credo che riusciremo a far fronte alla situazione, che ci auguriamo non abbia la portata dello scorso anno". Il colonnello Angelo Marciano, comandante del Gruppo carabinieri forestale Napoli, ha assicurato che "si lavora da mesi per essere pronti", sottolineando come gli incendi siano "sempre generati dall'uomo per colpa o per dolo, al di la' delle eccezionali condizioni climatiche della scorsa estate. Un aspetto rimarcato anche dal direttore regionale dei vigili del fuoco, Giovanni Nanni, che si e' soffermato sull'importanza della prevenzione e di un coordinamento tra tutte le istituzioni che si occupano di incendi boschivi.

Fontana di Monteoliveto, Borrelli: "Sporcata dopo pulizia straordinaria"

  • Quartieri Napoli
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Redazione Cronaca
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20 Giugno 2018 - 19:23
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"Alla fine, questa battaglia di civiltà, come è già successo con l'albero di Natale in Galleria Umberto I questo Natale, la vinceremo noi che amiamo Napoli e le sue bellezze e i vandali e gli incivili, prima o poi, dovranno farsene una ragione". Lo hanno detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e lo speaker Gianni Simioli de La radiazza di Radio Marte, dando notizia che "nel corso della notte, la fontana di Monteoliveto che, nei giorni scorsi, era tornata a essere una discarica a cielo aperto ed era stata usata addirittura per urinarci dentro, è stata nuovamente utilizzata come cestino". "Anche questa mattina, però, i componenti della Cooperativa 25 giugno, protagonisti della pulizia straordinaria di ieri, hanno ripulito la fontana" hanno aggiunto Borrelli e Simioli ribadendo "per l'ennesima volta la richiesta di una recinzione per la fontana di Monteoliveto, come quella che c'era nei secoli scorsi, o, come richiesto da Massimiliano Rosati, patròn del Gambrinus, lo spostamento in piazza del Plebiscito dove i titolari del Gambrinus sarebbero disposti ad 'adottarla' per garantirne la manutenzione".

De Magistris: 'Per Nouvelle Observateur noi capitale della cultura'

  • Politica Napoli
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Redazione Cronaca
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20 Giugno 2018 - 19:17
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De Magistris: 'Per Nouvelle Observateur noi capitale della cultura'

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha espresso ''apprezzamento e soddisfazione'' per l'articolo pubblicato sul giornale francese 'Nouvelle Observateur' in cui si parla di Napoli come ''capitale italiana della cultura''. ''Mi fa molto piacere - ha affermato - e conferma i nostri dati statistici secondo i quali Napoli e' negli ultimi anni la citta' che maggiormente ha messo in campo un'offerta culturale di qualita' e quantita', impegno ripagato da presenze turistiche che nella sua storia questa citta' non aveva mai registrato". "Tutti - ha concluso - vedono nella cultura e nell'umanita' di Napoli gli elementi caratterizzanti della sua svolta''.

Napoli, sosta selvaggia in via Terracina: sfiorata la tragedia in un incidente

  • Quartieri Napoli
  • Fuorigrotta
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Redazione Cronaca
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20 Giugno 2018 - 19:13
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Napoli, sosta selvaggia in via Terracina: sfiorata la tragedia in un incidente

"Questa volta s'è sfiorata la tragedia, ma se non si interviene per impedire la sosta selvaggia lungo via Terracina, a ridosso dell'ospedale San Paolo, c'è il rischio di ritrovarci a piangere un morto nei prossimi giorni". A lanciare l'allarme il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, raccontando che "questa mattina, un'auto s'è ribaltata per il caos creato da veicoli in sosta, camion compresi, e auto che corrono verso il pronto soccorso dell'ospedale, ma quello che è successo stamattina è solo uno dei tanti incidenti che si ripetono in quella strada dove, seppur insistono dei divieti, si continua a parcheggiare in malo modo". "In alcuni tratti, soprattutto quelli a ridosso dell'ospedale, c'è anche un parcheggiatore abusivo che 'regola' il parcheggio, ma, nel resto della strada, è l'inciviltà a farla da padrona visto che, a pochi metri, ci sono diversi spazi a disposizione per parcheggiare, ma restano sempre vuoti" ha aggiunto Borrelli sottolineando di aver chiesto al comandante della polizia municipale di avviare controlli straordinari in quella zona".

Spari contro gli immigrati, il Centro sociale: 'Salvini venga qui'

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Redazione Cronaca
-
20 Giugno 2018 - 19:08
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Spari contro gli immigrati, il Centro sociale: 'Salvini venga qui'

Spari contro gli immigrati, il Centro sociale: 'Salvini venga qui'
"Salvini venga qui a CASERTA a vedere come funziona il sistema di accoglienza dei migranti, che da anni gestiamo con efficienza. E se qualcosa non va e' nelle norme che gia' ci sono e che andrebbero cambiate; penso alla Bossi-Fini, che porta la firma proprio della Lega di Salvini". Dopo aver invitato a CASERTA e Castel Volturno il presidente della Camera Roberto Fico, il Centro sociale Ex Canapificio, associazione che si occupa da anni di migranti nel Casertano, tramite una delle responsabili, Maria Rita Cardillo, invita anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che piu' di tutti, in questi giorni, si sta esponendo sul fenomeno dell'immigrazione, e che ieri, intervenendo sull'episodio razzista denunciato a CASERTA da due rifugiati del Mali, che sarebbero stati sparati da alcuni ragazzi con una pistola ad aria compressa - ferito uno dei migranti - ha manifestato perplessita' sull'autenticita' della notizia, dicendo che "la fonte e' un centro sociale".
"Parole che vogliono mettere in discussione il racconto dei due maliani - dice la Cardillo - e la stessa gestione della vicenda da parte del Centro sociale ex Canapificio. Per questo diciamo a Salvini di venire a CASERTA per vedere come si fa reale integrazione; qui abbiamo un'utenza di almeno 10mila immigrati che si rivolgono costantemente al nostro sportello informativo, realizziamo percorsi di inclusione sociale bilaterale, pensiamo ad attivita' che hanno dato ottimi risultati come Piedibus, o la riqualificazione di villette, ma anche i tirocini formativi". Un percorso in cui si colloca l'organizzazione della Giornata Mondiale del Rifugiato, che si celebra proprio oggi. A CASERTA la festa e' stata realizzata nello stesso quartiere dove si e' verificata l'aggressione, cioe' nel quartiere Acquaviva, e precisamente nella villetta di Via Arno, che, dopo essere stata chiusa per anni, e' stata riaperta e riqualificata grazie alla collaborazione tra cittadini e rifugiati.

Il pacco bomba all'avvocato conteneva un chilo di tritolo: la prognosi resta riservata

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Redazione
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20 Giugno 2018 - 18:24
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Il pacco bomba all'avvocato conteneva un chilo di tritolo: la prognosi resta riservata

Le condizioni sono stazionarie ma gravi. La prognosi resta riservata. E' questo l'ultimo bollettino dell'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno relativo alle condizioni di Giampiero Delli Bovi, il 29enne avvocato rimasto gravemente ferito per lo scoppio di un pacco bomba lunedi' scorso a Montecorvino Rovella, nel Salernitano. Presidente del Forum dei Giovani del comune dell'Alto Picentino, Delli Bovi ha perso entrambe le mani a seguito della deflagrazione dell'ordigno. Le indagini coordinate dal pm della procura di Salerno, Katia Cardillo, e delegate ai carabinieri, intanto, proseguono serrate. Gli inquirenti stanno battendo ogni pista, da quella legata all'ambiente professionale a quella personale e, nello specifico, quella del rancore. Chi ha lasciato il pacco imbottito di esplosivo assemblato in una scatola di uno spedizioniere davanti al cancello del civico 155 di via Fratelli Rosselli, alla frazione Macchia, ha premeditato il gesto per compiere danni gravi.  Il giovane civilista poteva essere colpito in modo mortale. Il quantitativo di esplosivo non e' ancora chiaro, ma sembra che fosse di circa un chilo. Il rompicapo sul confezionamento dell'ordigno e' stato affidato al Raggruppamento Investigazioni Scientifiche dei carabinieri di Roma a cui gia' sono stati consegnati i reperti e sono state fatte, dice il procuratore di Salerno, Corrado Lembo, "le opportune sollecitazioni per avere in tempi brevissimi l'esito delle indagini balistiche". Il capo dei pm, stamani a margine di una conferenza stampa nel proprio ufficio, ha definito "grave" quanto successo. Il riserbo e' massimo ma Lembo ha sottolineato che "immediati accertamenti sono stati gia' disposti sulle tracce del reato, e precisamente sulle polveri da sparo e sui meccanismi di innesco. Anche da questo, noi potremmo prendere delle indicazioni importanti. Naturalmente, sono state gia' attivate tutte le indagini tradizionali". Per il comandante provinciale dei militari dell'Arma di Salerno, Antonino Neosi, "le indagini sono complesse. Occorre raccogliere tutte le testimonianze, tutte le immagini dei sistemi di videosorveglianza perche' solo in questo modo possiamo iniziare a cercare di fare chiarezza su quanto accaduto". Neosi ha, poi, aggiunto che "un fatto cosi' grave, necessariamente, deve trovare una sua spiegazione e quindi, proprio per questo motivo, non e' corretto avanzare delle ipotesi a priori. Per riuscire a capire perche' cio' e' avvenuto, occorre che qualcuno che ha visto ce lo deve dire. Questo e' fondamentale. Avremo bisogno ancora di qualche giorno ma in campo e' stato messo il miglior dispositivo possibile". Secondo l'ex procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti, oggi assessore alla Sicurezza della Regione Campania, "la situazione gia' drammatica e' stata aggravata proprio dal fatto che le indagini sono rese piu' complicate dalla mancanza di un sistema di videosorveglianza". Roberti ha poi aggiunto: "Intendo esprimere la mia solidarieta' all'avvocato Giampiero Delli Bovi e suoi familiari per quanto accaduto. Mi auguro che Montecorvino si possa dotare di questo sistema di videosorveglianza. Bisogna intervenire urgentemente per sostenere l'azione del Comune e delle autorita' locali per realizzare questi impianti che consentiranno, mi auguro, di prevenire altri episodi criminali".

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