Camorra, Ciro Mauriello chiese a Rosaria Pagano di ”cacciare” Pietro Caiazza da Melito. LE INTERCETTAZIONI

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Le frizioni interne al clan Amato Pagano sono note agli investigatori che da qualche anno stavano controllando il gruppo dei “melitesi” legati alla zia Rosaria Pagano e ai suoi fiduciari Ciro Mauriello e Pietro Caiazza. E proprio tra questi due che nell’ultimo anno erano sorti dei forti dissapori. Tra le intercettazioni in mano agli inquirenti ci sono quelle a casa di Ciro Mauriello a Melito e contenute nell’ordinanza di custodia cautelare che nel luglio scorso ha portato in carcere D.A.A., il quasi diciassettenne figlio di Rosaria Pagano accusato di avere ucciso il 20 giugno nelle palazzione di Melito i due ribelli del clan Alessandro Laperuta e Muhamed Nuvo entrambi legati a Pietro Caiazza. Tra le intercettazioni c’è quella in cui Mauriello chiede conto della contabilità del clan e ne parla con Claudio Cristiano detto ‘ o bisio e Giuseppe Cipressa detto “Peppaccio”.
sul territorio.

Ciro: O Bì m o mi devi fare un solo piacere …. però devi essere preciso …. ”
Claudio: e perchè che sono?
Ciro: mi puoi rintracciare Linuccio (ndr Pietro Caiazza)
Claudio: ehm …..
Ciro:  digli di chiudere tutto
Giuseppe: ci deve fare le chiusure ..
Claudio: ‘e già le ha fatte le chiusure stanno i fogli qua
Ciro: ah …
Claudio dice che Peppe il pazzo ha i blocchetti {ndr verosimilmente parla della contabilità delle piazze dispaccio) una persona gli dice “shhhhhhhhhh” {( per dirgli di non urlare) Si sentono parlare Ciro, Peppaccio e gli altri astanti, nominano delle cifre di denaro facendo dei conteggi, si sentono nominare 200 mila euro poi 195 mila e poi 188, una persona dice ”sette chili”.
Claudio  continua a parlare di conteggi facendo degli esempi e citando somme di denaro, Ciro dice che la prossima volta si deve chiudere prima {ndr riferito ai conteggi ed alla contabilità) Ciro Mauriello continua rappresentando ai presenti il suo disprezzo nei confronti di Pietro Caiazza
che, come già esternato in altre conversazioni, se dipendesse da lui, estrometterebbe subito da Melito e Mugnano, costringendo a relegarsi, con le sue attività illecite, in Afragola, sua terra d’origine. Ciro parla di Pierino (ndr Pietro Caiazza) dicendo che lo toglierà ”Pierino io lo tolgo… così ho deciso”. Questa conversazione intercettata è datat 23 maggio 2016 intorno alle 19  e dopo poco arrivano tale Totore,  Rosaria Pagano, il figlio minorenne,  Giuseppe Cipressa alias “Peppaccio”, Claudio Cristiano detto ‘ bisio e Raffaele Mauriello ‘o chiatto, figlio di Ciro. La “Zia Rosaria”, il figlio e i presenti vengono fatti accomodare nel salotto delle decisioni ed è li che poi affronteranno i vari argomenti, tra i quali Pietro Caiazza, da Ciro considerato un problema per la famiglia a causa delle sue manie di grandezza:

Ciro:Rosaria … Peppe mi ha spiegato … dobbiamo fare una cosa .. ..io davanti a voi …. gli do la parola mia
Peppe: davanti a te e davanti a  …0missis (il minorenne ndr)
Ciro:  davanti a voi e davanti a 0missis (il minorenne ndr) …. vi do la parola mia che non succede un guaio …. ma lui deve fare la stesso cosa!!!
Rosaria: è logico!
Ciro:  deve fare la stessa cosa davanti a voi e a 0missis (il minorenne ndr) … poi omissis…. poi lui prende … come stavamo una volta .. cosi (inc.)
Rosaria: O Pe ‘a questo punto, perchè . ..inc …
Ciro: stiamo vedendo per sigarette …. .inc … però visto che è della famiglia … Pierino (ndr riferito a Pietro Caiazza). . .io ti dò la parola mio .. .inc …
Rosaria: eh ….
Ciro: io .. .io .. .io parlo personalmente di me .. .io sto appicciato .. .io sto bruciato … a me mi dispiace che .. .inc … non esiste .. .io è una cosa personale mia … dopo … che Pierino non se ne vorrebbe andare … ma come faccio a campare con Pierino . ..inc ….. Pierino prendi la famiglia tua e vattene od Afragola … … .io ti do la parola mia che se è per me
Rosaria: ..inc … Ciro tu ci dai la parola davanti a me e a Mimmo
Sono chiari i forti rancori ed i contrasti che Ciro ha con Pierino e che rappresenta a zia Rosaria Pagano ed al figlio.
Ciro: no ma già l’ha dimostrato Rosaria (si rivolge a Rosaria riferendosi a Pietro Caiazza) che lui è solo per interessi: .. che lui è solo perchè deve essere Pierino deve essere come dico io … devo comandare di qua devo comandare di là (ndr spiega a Rosaria che Pietro Caiazza avrebbe manie di protagonismo volendo affermare una sua leadership sul territorio) perchè poi mano mano stanno uscendo cose che … è meglio che non ve le dico proprio … Rosario il discorso è uno solo … sentitemi a me … però dovete essere d ‘accordo pure voi perchè io …. voi decidete .. .io non decido
niente…
Rosaria: eh…
Ciro: allora … secondo me si deve fare così.. Pierino io ti do la parola mia … davanti voi e davanti a 0missis (il minorenne ndr) … che se è per me tu campi cento anni … a prescindere .. sono stato o non sono stato io .. .inc … se è per me tu campi cento anni … tu da Melito te ne devi andare … te ne devi andare ad Afragola pigliati le bancarella delle sigarette … prenditi a questi quattro … non si può convivere come fai a convivere con questi qua … Rosaria perchè se succede … che …. tra un mese e mezzo stiamo punto e a capa…
Ciro Mauriello evidenzia la sete di potere di  Pietro Caiazza, contestando anche il comportamento degli uomini che a lui sono più vicini come proprio  Giuseppe Santangelo. Ciro contesta il fatto che in più occasioni uomini dell’organizzazione. chiamati per “un’imbasciata”. si muovevano solo qualora Pierino li “autorizzasse”. Ciro condanna i comportamenti di Pierino e dei “suoi uomini” sottolineando che non esistono gli uomini dei gruppi ma dell’organizzazione. Mauriello, come in altre conversazioni, sottolinea ancora quella che è la costituzione del gruppo criminale degli Amato- Pagano e le regole interne che prevedono la famiglia e Zia Rosaria a capo ed i gruppi satelliti a servizio degli interessi del clan e non del
gruppo. Ciro dimostra apertamente l’intolleranza che ha verso la famiglia Caiazza, ma allo stesso tempo, proprio in forza del suo ruolo  nell’organizzazione ed il rispetto che nutre per Zia Rosaria e, di conseguenza, per gli eredi quel casato, è pronto anche ad accettare che Pierino continui a controllare i suoi traffici su Melito e Mugnano, purché si porti proprio lì da lui e, davanti a Zia Rosaria e al figlio, si chiarisca e comprenda quello che è il suo ruolo e assicuri di ridimensionarsi ai suoi compiti, non entrando in competenze che non lo riguardano, anzi. screditando finanche il figlio Raffaele accusandolo di aver messo su un suo gruppo i cui componenti sarebbero favoriti rispetto agli altri uomini della “famiglia” ricevendo delle “belle mesate”, ovvero uno “stipendio” più alto degli altri.



     Rosaria Federico

    1.continua

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