Don Patriciello: “Servono maestri a Caivano, ma ora necessarie le forze dell’ordine”

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“Anche su Caivano emergono le solite polemiche, appena si tocca il discorso delle forze dell’ordine. Arriva subito il professorone di turno che dice che non basta.

Ma dobbiamo essere onesti fino a farci male, l’altra notte durante la stesa la gente era terrorizzata, le persone al balcone si sono buttate a terra, là non ci voleva un maestra delle elementari, ci voleva la Polizia e ci volevano i Carabinieri”.

Lo ha detto Don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano, oggi al Consiglio comunale di Napoli per un incontro della commissione anticamorra della Campania.

    “Io non ho mai creduto – ha detto Patriciello – che Carabinieri e Polizia potessero risolvere i problemi. Ci vuole anche l’esercito di maestri elementari, ci vuole l’esercito di assistenti sociali, ci vuole il lavoro, ci vuole lo sport sulla cultura però ad essere onesti servono anche le forze dell’ordine ora.

    Io sugli spari non ho una interpretazione esatta, può essere il frutto di una di lotta tra clan visto che ora i capi stanno tutti in galera e loro si stanno si stanno spartendo il territorio. Se è così dimostra tutta la loro debolezza, perché una stesa di spari nel Parco Verde in questi giorni una persona intelligente, non l’avrebbe fatta. Abbiamo gli occhi addosso di tutta l’Italia e del Governo, del Parlamento, del Presidente della Repubblica.

    Vuol dire che sono stupidi, non spari in un quartiere nel momento in cui l’Italia intera tiene gli occhi puntati su di te. Questo è vuol dire che sono in grossa difficoltà, quindi non è un segnale di forza, è un segnale di grande debolezza, questa è la mia visione. Poi è possibile anche che sia una sfida allo Stato”.

    “Gli spari che ci sono stati l’altra notta vanno interpretati, bisogna capire se c’è una lotta tra i clan, se è stata la maledetta droga. Perché una cosa va detta con grande chiarezza: il Parco Verde è diventato una delle più grandi piazze di spaccio d’Europa e la vengono a comprare i napoletani professionisti, quelli con la cravatta, la camicia, quelli che poi vengono chiamati dottori”.

    Ha detto ancora Don Maurizio Patriciello. “Vengono a comprare la droga a Caivano – spiega ancora il parroco – da Caserta sempre i professionisti. E anche se guardi gli ultimi due morti per overdose vedi che uno era di Cicciano e l’altro di Maddaloni, nessuno di Caivano”.

    “Il discorso della pericolosità della droga venduta al Parco Verde va fatto anche sulle bambine stuprate. Perché dobbiamo pensare che abbiamo toccato in questi anni anche il punto del dramma della pornografia, alla quale i bambini possono accedere ad ogni ora del giorno e della notte, senza che nessuno li controlli”.

    Il parroco del Parco Verde sottolinea quanto la pornografia online “viene vista dai bambini – ha detto – senza discernimento e che tanto male fa a questi bambini. Oggi dobbiamo anche ragionare che chi produce la pornografia sono gli adulti, chi consuma la pornografia sono gli adulti e chi ha fatto la pornografia sono gli adulti.

    Chi sono le vittime? I bambini. E allora tutti dovremmo dire che la colpa è anche nostra e facciamo qualche cosa per andare incontro a questi bambini. Ho parlato di questo con il ministro per le Pari opportunità e la famiglia, Eugenia Roccella, di portare avanti questa battaglia, lei sa che io sono accanto a lei e se devo chiedere anche alle pornostar e ai pornostar di venirci incontro, lo faccio. Siamo per l’amore di questi bambini e dobbiamo usare tutto”.



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