Tragedia di Furore: ascoltati 70 testimoni. E ora più controlli in mare

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La procura di Salerno lavora su due ipotesi di reato – omicidio colposo e naufragio colposo – nelle indagini sull'incidente in mare costato la vita, in amalfitana, all'editrice americana Adrienne Vaughan.

Lo ha detto in una conferenza stampa il procuratore della Repubblica Giuseppe Borrelli, sottolineando che finora nelle indagini sono state ascoltate oltre 70 persone, tra cui il marito della vittima ricoverato in ospedale che verrà nuovamente sentito appena le sue condizioni di salute miglioreranno.

“Sono in corso delle verifiche tese ad accertare la possibilita' di ricostruire rotta e velocita' delle due imbarcazioni anche attraverso l'eventuale presenza e l'eventuale funzionamento di apparati tecnici presenti sulle due imbarcazioni”. Ha spiegato il procuratore di Salerno, Giuseppe Borrelli.

Per la ricostruzione di rotta e velocita' delle imbarcazioni, Borrelli spiega che “la motonave aveva un apparato Ais che consente il tracciamento di rotta e velocita'. Ora occorre verificare se questo apparato fosse presente anche sul gozzo e se, essendo presente un tipo di apparato del genere, questo consenta di ricostruire rotta e velocita'. Sono circostanze tecniche sulle quali lavoreremo nei prossimi due o tre giorni”.

“Attualmente – conferma il capo dei pm salernitani – la procura sta lavorando su due ipotesi di reato che sono quelle di omicidio colposo e naufragio colposo”. “I soccorsi – ricostruisce Borrelli – sono stati immediati perche' la notizia dell'incidente e' stata ricevuta alle 17.45 del 3 agosto. La donna e' arrivata sul molo di intorno alle 18.

Alle 18.10 e' arrivata sul molo l'ambulanza che, in primo luogo, ha constatato la sua intrasportabilita' e, dopo qualche minuto, e' giunto sul molo di Amalfi un elisoccorso che ha constatato il decesso della vittima. Il tutto si e' verificato nel giro di un'ora. La donna aveva subito, per effetto del sinistro, delle lesioni tali da non poter essere sottoposta concretamente ad alcun tipo di cure mediche”.

La guardia costiera -ha  aggiunto il capo dei pm salernitani – e' intervenuta immediatamente e ha garantito il trasporto del motoscafo su un tratto di fondale dove, successivamente, ha potuto essere recuperato”.

“Si e' trattato – sottolinea Borrelli – di una cautela importante perche' uno degli accertamenti da fare, che non e' stato fatto dato il tempo trascorso, riguarda il funzionamento di tutti gli apparati del natante che ha investito la motonave”.

Nel frattempo, la procura di Salerno “e' intervenuta immediatamente sia procedendo all'audizione di persone informate sui fatti sia procedendo, nella notte successiva al fatto, all'interrogatorio della persona sottoposta a indagini, che era ricoverata in ospedale, che ha reso delle dichiarazioni che sono oggetto di verifica e riscontro”.

Quanto allo skipper del gozzo, “e' stato sottoposto anche ad analisi per l'accertamento del tasso alcolemico e tossicologico. Non entro nell'esame dei risultati di questo controllo, i risultati sono attualmente sottoposti al vaglio di un consulente della procura della Repubblica perche' i dati in se' sono non necessariamente significativi, occorrendo verificare, in concreto, l'incidenza dei risultati sulla capacita', poi, del soggetto indagato.

Quindi, la loro efficacia causale ai fini della determinazione del sinistro. Cosa che e' tutta da verificare. Sul punto fornira' un contributo importante quella che e' la consulenza che nel frattempo e' stata disposta”.

Poi ha aggiunto: “Qualunque sia stato l'esito dell'esame tossicologico e alcolemico che abbiamo disposto occorre verificare l'incidenza dei risultati su questo dato”. Gli inquirenti hanno ascoltato “il marito della vittima, che e' anche ricoverato in ospedale, un ospedale diverso da quello in cui e' ricoverato lo skipper. E' stato sottoposto a intervento chirurgico.

L'audizione e' avvenuta in un momento particolare e andra' chiaramente ripetuta”. I due figli della coppia, una bambina di 12 anni e un bambino di 8, “sono in albergo ed e' venuto il nonno”.

“In un primo momento sono intervenuti i servizi sociali del comune di Amalfi, poi c'è stata una opportuna interlocuzione costante con il padre dei bambini per stabilire eventuali provvedimenti urgenti da adottare ma poi è stata concordata una certa strada che mi sembra sia stata produttiva”. Non è ancora chiaro, inoltre, se la Procura deciderà di ascoltare anche i due minorenni.



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