Scafati, è finita l’era Salvati: 13 consiglieri firmano le dimissioni e mandano a casa il sindaco

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Scafati, è finita l’era Salvati: 13 consiglieri firmano le dimissioni e mandano a casa il sindaco.

Nella tarda mattinata di oggi tredici consiglieri comunali di Scafati hanno rassegnato le proprie dimissioni dalla carica dinanzi ad un notaio ad Angri sancendo, di fatto, la fine immediata della consiliatura e, quindi, la sfiducia del sindaco Cristoforo Salvati.

Dopo poco più di tre anni e diversi cambi dell’esecutivo i consiglieri di opposizione a cui si sono aggiunti quelli della ex maggioranza come Paolo Attianese e Antonella Vaccaro, hanno sfiduciato colui che da oggi è l’ex Primo cittadino della città di Scafati medaglia d’oro alla Resistenza.

    Intorno le 13.30 circa sempre di questa mattina 16 gennaio 2023, il documento con le firme dei tredici consiglieri dimissionari è stato acquisito al protocollo dell’Ente.

    In una nota Salvati: “Mi hanno mandato a casa perché sono una persona perbene. Ne prendo atto rimettendo il mio mandato nelle mani dei cittadini di Scafati, che avranno modo e tempo di valutare, decidere, scegliere. Ho lavorato fino ad oggi unicamente per il bene della città, sacrificando le mie giornate, il mio lavoro, la mia famiglia. E non mi pento affatto. Ho la coscienza pulita. So che, insieme ai miei consiglieri di maggioranza ed insieme alla mia Giunta, avevamo imboccato la strada giusta per garantire agli scafatesi un futuro migliore. All’atto dell’insediamento avevamo ereditato una città allo sbando, un ente sommerso dai debiti, che non riusciva più a garantire neppure i servizi minimi essenziali. Con coraggio e con estrema difficoltà siamo riusciti pian piano a risollevare le sorti di questo territorio mettendo in moto una serie di procedure insabbiate ormai da anni, per avviare quel processo di rinascita del territorio atteso da tempo. Non credo sia un caso che proprio mentre stavamo attuando i progetti per la città, a partire dal Polo scolastico, il cui cantiere è stato aperto qualche settimana fa, e dalle opere di urbanizzazione del Pip, bloccate da circa trent’anni, è stata aperta una nuova crisi politica, determinata dalla stessa mia maggioranza. Qualcuno voleva, insomma, bloccare questo processo di rinascita del territorio”.

    E’ evidente che parte dei ‘suoi’ e l’intero pezzo dell’opposizione, pur venendo da storie politiche diverse, era di altro avviso. Contrariamente a quanto dichiarato da Salvati circa il suo operato, anche una nutrita fetta della cittadinanza scafatese, che non ha perso post ufficiale per manifestare il proprio dissenso nei confronti di quella ritenuta da tanti e tanti “la peggiore amministrazione che questa città abbia avuto”.

    Salvati ha sottolineato l’impossibilità di accettare ulteriori ricatti politici o “scendere a compromesso con chi ha sempre chiesto incarichi in cambio del proprio sostegno in Consiglio comunale. Non posso più sacrificare la mia dignità di uomo e rappresentante delle istituzioni per continuare ad amministrare, nella consapevolezza, tra l’altro, di non poter più contare su una maggioranza coesa e affidabile. Per questo, prendo atto delle dimissioni presentate, rimettendo il mio mandato nelle mani dei cittadini di Scafati. Non temo il voto. Affronterò la prossima campagna elettorale con la certezza di aver fatto il mio dovere per la città e la consapevolezza di essere una persona perbene, onesta, rispettosa delle istituzioni e dei miei cittadini”.



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