Influenza, i medici di famiglia: “Casi doppi in una settimana rispetto al pre-covid”

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“Stiamo registrando una grande richiesta di assistenza da parte dei pazienti: ne abbiamo tantissimi ammalati a causa dei virus influenzali, in particolare i più giovani.

Quella dell’epidemia stagionale, quest’anno, è una curva molto concentrata: in una settimana si ammalano tante persone quante prima” di Covid “se ne ammalavano in 2”. Lo riferisce all’Adnkronos Salute Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg), in merito al grande aumento dei casi d’influenza.

Fortunatamente, osserva Cricelli, “gli anziani sono molto vaccinati e hanno imparato a proteggersi, quindi si ammalano meno. Questo è un dato positivo che conferma l’efficacia della vaccinazione. L’influenza arriva con i soliti sintomi: una grande febbre con i brividi, dolori articolari, spossatezza.

    Dura qualche giorno, non c’è da allarmarsi, a meno che non si sia di fronte a una persona vulnerabile, anziana o con sintomi particolari. In questo ultimi casi il medico deve intervenire tempestivamente. Altrimenti si usano i normali farmaci sintomatici e, soprattutto, niente antibiotici”.

    Il picco invernale, ricorda Cricelli, “quest’anno è previsto in anticipo, tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio, e questo è evidente proprio perché si stanno ammalando tante persone tutte insieme”. La rapida diffusione del virus è legata al fatto che “ci sono meno protezioni, non si usa più la mascherina né altre precauzioni. Ci stiamo avvicinando alle feste natalizie, la gente circola molto.

    Quello che vogliamo ricordare, soprattutto ad anziani e fragili, è che l’Influenza si prende nei luoghi affollati. E se ci si vuole proteggere, il suggerimento è usare la mascherina nei posti molto frequentati”, conclude Cricelli.

    L’allarme Influenza? “E’ normale che ci sia, sono oltre 2 anni che non la vediamo. Gli ultimi dati Influnet ci dicono che sta colpendo molto i bambini sotto i 5 anni, con un’incidenza di 40 casi su 1.000 assistiti, anticipando un po’ i numeri che vediamo a fine dicembre-inizio gennaio. Ma dobbiamo anche capire che nel ‘calderone Influenza’ finiscono anche altri virus parainfluenzali, quelli sinciziali e anche coronavirus umani come l’Oc43 che da cent’anni è tra noi e ci porta il raffreddore.

    A questo punto il consiglio è che, se aumentano i casi, forse terrei la mascherina sui mezzi pubblici e nei luoghi affollati, soprattutto per gli anziani e i fragili. Senza reintrodurre l’obbligo come stanno pensando in Francia, ma raccomandandola”.



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