Napoli, i carabinieri donano una statua al personale sanitario dell’Azienda Ospedaliera dei Colli

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Questa mattina alle ore 09.30, nel piazzale antistante l’ingresso principale dell’Ospedale Monaldi, ha avuto luogo la consegna, da parte del Comandante Provinciale di Napoli Generale di Brigata Canio Giuseppe La Gala

All’evento erano presenti il Dr. Maurizio di Mauro, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, il Dr. Pasquale Di Girolamo Faraone, Direttore Sanitario Azienda Ospedaliera dei Colli, la Dott.ssa Valeria Crivaro, Direttore Sanitario Ospedale Monaldi e il Dr. Raffaele Dell’Aversano, Direttore Sanitario dell’Ospedale Cotugno.

La statua troverà collocazione nell’androne dell’Ospedale Monaldi, custodita in un’apposita teca in fase di realizzazione.
La scultura è realizzata in cartapesta, un materiale povero, fragile ma modellato dalla passione e dalla determinazione di un carabiniere e i cui frammenti possono dar vita a qualcosa di saldo, evocativo e potente. Può diventare un simbolo di coesione e di desiderio di rinascita.
“L’opera” – dichiara il Generale Canio Giuseppe La Gala – “è un trittico nel quale sono raffigurati due carabinieri del nucleo radiomobile mentre sorreggono e proteggono l’Italia e la affidano ai medici che le prestano soccorso. Simboleggia la comunione di intenti tra noi Carabinieri ed il personale sanitario: entrambi abbiamo la stessa missione, quella di aiutare la gente. I Carabinieri e le forze di polizia aiutano i cittadini per garantire la sicurezza e i medici aiutano la popolazione e l’Italia a uscire presto dall’emergenza sanitaria.”

    Alla consegna era presenta anche lo scultore, un militare dell’Arma cultore della carta pesta salentina, l’Appuntato Scelto Q.S. Alessandro Leo che ha detto : “Ho realizzato questo trittico in carta pesta leccese, un materiale povero ma di grande forza strutturale. I due carabinieri rappresentati trasportano l’Italia e la affidano agli infermieri. Uno dei carabinieri incontra lo sguardo dell’infermiere come a chiedere se ce la farà. La risposta è semplice ma carica di significato: una pacca rassicurante sulla spalla.”



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