In arrivo un nuovo ricco weekend di teatro online, tra classici e risate

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Nuovo weekend di teatro on line, tra risate e classici, da applaudire ancora rigorosamente a casa.

A Milano. E’ un viaggio che accende i riflettori sulla drammaturgia contemporanea con tre autori italiani del Novecento, il trittico del cartellone digital dell’Elfo Puccini, con tre nuovi spettacoli dagli archivi del teatro milanese, online da domani. Un viaggio che porta dall’Italia fascista al Cile di Pinochet, dove emigra la famiglia di Pepo, guerrigliero protagonista de “L’acrobata” di Laura Forti, diretto da Elio De Capitani e interpretato da Cristina Crippa e Alessandro Bruni Ocana. E poi punta alla Jugoslavia di Tito, raccontata da Renato Sarti in “Goli Otok. Isola della libertà”, attraverso lo sguardo di Aldo Juretich richiuso in un campo di concentramento e qui interpretato da Elio De Capitani. Fino alla Milano degli anni Settanta, dove vivono e muoiono Fausto e Iaio, dei quali Roberto Scarpetti ripercorre le storie in “Viva l’Italia”, diretto da Cèsar Brie.

A Roma.Massimo Popolizio si avventura nel labirinto di “Centuria”, l’opera piu’ ingegnosa di Giorgio Manganelli, portando in voce trenta dei Cento piccoli romanzi fiume, che compongono la raccolta. Una vera e propria produzione digitale del Teatro di Roma, affidata alle letture del gruppo di 13 attori della compagnia dello spettacolo “Un nemico del popolo” (che avrebbe dovuto proseguire la sua torune’e in queste settimane), per una galleria di 6 puntate da 5 centurie ciascuna, da domani alle 16 su #TdRonline. Una raccolta di microstorie fantastiche e narrazioni enigmatiche – tutte rigorosamente della lunghezza di una pagina – in cui, capeggiati da Massimo Popolizio e Maria Paiato, il gruppo di attori (Tommaso Cardarelli, Martin Chishimba, Francesca Ciocchetti, Maria Laila Fernandez, Flavio Francucci, Cosimo Frascella, Luca Mascolo, Michele Nani, Duilio Paciello, Francesco Santagada, Gabriele Zecchiaroli) da vita a un surreale bestiario di personaggi, molto vicini alle inquietudini contemporanee: signori che muoiono nell’attesa del treno; un comandante e la morte; un drago e un cavaliere; l’animale giglio; un signore a cui hanno rubato l’universo; un fabbricante di campane; una fata che sbaglia treno; una donna che partorisce una sfera; un signore ingordo di sogni; uno scrittore autore di tutti gli scrittori; un capitano del vascello fantasma; e ancora altre creature e citta’ enigmatiche.

A Venezia. Dalla Commedia dell’Arte a Cesco Baseggio, passando per Gozzi e Goldoni, Ruzante e Gallina, senza dimenticare La Fenice e la sfera musicale. E’ il “Viaggio nel Teatro veneziano”, narrato da Alberto Toso Fei via web per il Settore Cultura del Comune di Venezia. Un pillola video ogni martedì e venerdì alle 14 sulla pagina Facebook del Teatro Toniolo in cui prenderanno vita le origini – in qualche caso sorprendenti – di alcuni fra i personaggi più conosciuti della Commedia dell’Arte (Pantalone, Colombina e Arlecchino, veneziano di “importazione” come molti lagunari della storia), ma anche curiosita’ della vita di Carlo Goldoni e Carlo Gozzi. Per scoprire anche che in un paio di casi, i loro lavori furono causa di scandalo come con le gozziane “Droghe d’Amore”, che nel 1777 costarono l’elezione al dogado del potente Andrea Tron per l’imprudenza della moglie Caterina Dolfin.

A Napoli. Ruggero Cappuccio, attore, regista, direttore del Napoli Teatro Festival Italia, incontra la scrittura di Raffaele La Capria. Accade on line, venerdì, sui canali social dello Stabile di Napoli, con la lettura de “L’ordine dell’universo”, il primo dei racconti brevi della raccolta “Fiori giapponesi” pubblicato da Bompiani nel 1979. Sul sito dello Stabile, sono disponibili anche gli spettacoli dall’archivio delle produzioni realizzate in 17 anni di storia: Gomorra, di Roberto Saviano e Mario Gelardi con regia di Mario Gelardi; Le sorelle Macaluso di Emma Dante; ‘Nzularchia di Mimmo Borrelli con regia di Carlo Cerciello; Elettra di Hofmannsthal con la regia di Andrea De Rosa; Mal’essere, diretto da Davide Iodice; e La banalità dell’amore di Savyon Liebrecht, pièce incentrata sull’amore tra Hannah Arendt e Martin Heidegger, con la regia di Piero Maccarinelli.



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