La serie A attende il governo

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Il Comitato esecutivo della Uefa, due giorni dopo un confronto con le federazioni, per valutare gli sviluppi su campionati, Champions ed Europa League. La Serie A attende segnali soprattutto dal governo. “Le prossime settimane saranno fondamentali per capire come evolve la situazione sanitaria e quindi come, se e quando potranno riprendere le competizioni sportive di ogni tipo e ogni livello”, ha detto il ministro per le politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, indicando che la priorita’ sono i protocolli: “Dobbiamo inventarci delle formule per contemplare le esigenze sacrosante della sicurezza e poter riprendere a fare sport”. “Non abbiamo ancora affrontato l’argomento, questo e’ il dato oggettivo, dopodiche’ ognuno di noi puo’ esprimere la propria opinione”, ha chiarito il presidente dell’Iss e membro del Comitato tecnico scientifico, Silvio Brusaferro, dopo che diversi colleghi hanno espresso pareri piu’ o meno cauti sulla ripresa del campionato. Le date dipendono dai decreti del governo, che per ora vietano gli allenamenti fino al 3 maggio. Fra i club c’e’ chi spera in un deroga a fine aprile. Per ora in Lega si ragiona sulla possibilita’ di ripartire a fine maggio e di assegnare lo scudetto il 2 agosto. Dieci settimane per dodici giornate e mezza: non si giocherebbe ogni tre giorni ma si farebbe il conto con temperature torride. E non mancano altri nodi da sciogliere. Si parla di un protocollo rigido, grazie ai test sierologici l’obiettivo e’ avere la possibilita’ di isolare subito eventuali nuovi positivi, senza mettere in quarantena l’intera squadra. Non e’ ancora chiaro se si potra’ giocare nelle aree piu’ colpite dal coronavirus, Bergamo, Brescia, Milano, e le squadre non sembrano favorevoli a scendere in campo altrove. Martedi’ la Lega si riunira’ per valutare l’idea di inaugurare la ripresa con le semifinali di coppa Italia Juventus-Milan e Napoli-Inter, in chiaro sulla Rai. Resta da capire cosa ne pensano Sky e Dazn, che il primo maggio dovrebbero versare l’ultima rata bimestrale della stagione.

E che “non hanno nemmeno un pezzo di carta della Lega sulla base del quale sviluppare il tema dell’immediato”, ha dichiarato dal presidente del Coni, Giovanni Malago’, al Corriere dello Sport. La Lega ha reagito manifestando “stupore per la leggerezza e l’ingerenza nel descrivere i rapporti tra la stessa Lega e i licenziatari dei diritti televisivi” e assicurando di essere “in costante contatto con i broadcaster”. Lo spettro di pesanti perdite economiche, fra diritti tv e sponsor, spinge le leghe e la Uefa a cercare ogni soluzione per arrivare in fondo. Domani c’e il board dell’European Leagues, e sara’ un’occasione per confrontare i piani di ripartenza. La Liga valuta diverse soluzioni, ma in Spagna si inizia a ragionare anche di come gestire l’eventualita’ di una classifica cristallizzata. La prima a ripartire potrebbe essere la Bundesliga, fra il 2 e il 16 maggio, e per questo domani si riunira’ in un’assemblea straordinaria.



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