Napoli, funicolare Centrale: porte fuori servizio

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“Ieri ho potuto personalmente constatare che due delle porte d’accesso di uno dei due treni che percorrono alternativamente, in salita e in discesa, erano fuori servizio, con tanto di cartello affisso su di esse. La cosa mi ha oltremodo meravigliato, anche in considerazione del fatto che non sono ancora trascorsi neppure due anni, da quando il 22 luglio 2017 l’importante impianto su ferro riprese le corse dopo un lungo intervento per la revisione ventennale generale che interessò il rinnovo e l’adeguamento tecnico dell’intera struttura. Intervento che aveva portato alla sospensione del servizio, a partire dal 1° agosto 2016 “. Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari e del trasporto pubblico torna ancora una volta a parlare dei tanti disservizi che nel capoluogo partenopeo affliggono il trasporto pubblico su ferro. “Dopo 355 giorni di chiusura – ricorda Capodanno – , con un ritardo di quasi il 20% sui tempi originariamente fissati per i lavori di revisione ventennale, indicati originariamente in 300 giorni, una spesa di oltre 7 milioni di euro, all’epoca c’era grande attesa da parte dei napoletani, con particolare riguardo agli oltre 28mila utenti che, nei giorni feriali la utilizzano, per la riapertura dell’impianto di piazza Fuga, annunciata in pompa magna, con tanto d’inaugurazione con il sindaco in testa, fissata per le ore 10:00 di quel sabato 22 luglio di due anni fa. Nel frattempo si erano anche sollevate numerose polemiche sia per il fatto che per riaprire la funicolare Centrale era stato necessario sospendere per il periodo estivo le corse della funicolare di Mergellina, cosa che in verità si ripete anche quest’anno, in modo da poter sopperire alla carenza di personale, determinata dalle ferie estive, sia per l’orario ridotto con il quale sarebbe ripreso il servizio: corse dalle ore 7:00 alle 22:00, escludendo dunque la possibilità che il servizio si protraesse anche dopo le 22:00, come accadeva prima del fermo”.

“Come ricordano le cronache dell’epoca – puntualizza Capodanno – dopo l’inaugurazione, con una corsa riservata alle autorità e ai rappresentanti degli organi d’informazione, la direzione decideva di anticipare l’apertura al pubblico alle ore 12:00, invece che alle 12:30, come comunicato originariamente. Dunque la prima corsa partiva alle 12:10. Ne seguiva un altra mista e poi alle 12:30 la corsa diretta.A questo punto accadde quello che nessuno avrebbe mai immaginato – sottolinea Capodanno -. La corsa delle 12:40 non partiva e le porte di accesso alle sale d’attesa venivano chiuse al pubblico. Corsa saltata dunque. Ma le sorprese non finivano qui, perché saltava anche la corsa delle 12:50 e quelle successive “.



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