Napoli, Antonio aveva già minacciato Morena e la procura stava per chiederne il rinvio a giudizio

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Era già stato denunciato Antonio Bochhetti. Denunciato per minacce e aggressioni dalla 19enne Morena Albino, madre del suo bambino di poco più di un anno e che l'altro giorno in un momento di follia ha tentato di uccidere a coltellate sugli scogli nei pressi della Rotonda Diaz. La Procura di due settimane fa gli aveva notificato l'avviso di conclusione delle indagini e si apprestava a chiederne il rinvio a giudizio. Forse anche questo deve aver fatto andare su tutte le furie il 25 enne di Chiaiano. Ora deve rispondere di tentato omicidio aggravato. Intanto migliorano le condizioni di Morena Albino, lo riferisce Chiara Marciani, assessore alle Pari opportunita' della Regione Campania, che e' in costante contatto con la giovane. “Le ho spiegato che esiste un percorso di supporto psicologico e legale per le donne vittime di violenza – dice – dell'iter che offriamo con i centri antiviolenza”. Marciani gia' ieri aveva preso contatti con l'ospedale dove la diciannovenne e' ricoverata. “Basta barbarie contro le donne – evidenzia – l'ennesimo episodio di violenza che questa volta ha visto coinvolta Morena dimostra che il tema della violenza contro le donne e' purtroppo un tema che riempie quotidianamente le pagine di cronaca dei nostri giornali”. Nella brutta storia di violenze che ha portato all'accoltellamento della diciannovenne sul lungomare di Napoli c'è un bambino innocente che va salvato per garantirgli un futuro migliore per questo chiediamo alla Magistratura e ai servizi sociali di valutare l'opportunità di allontanare dalla famiglia il bambino di 14 mesi, nato dalla relazione tra la ragazza accoltellata e colui che l'ha aggredita”. A chiederlo il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione politiche sociali, sottolineando che “stando a quanto riferito dalla stessa ragazza e dalla mamma, al momento, il bambino vive con i genitori del ragazzo che ha accoltellato l'ex compagna in un clima non certo ottimale”. “La stessa ragazza è figlia di un uomo in carcere perché coinvolto nella sparatoria che portò alla morte della quattordicenne Annalisa Durante” ha aggiunto Borrelli per il quale “il quadro che emerge delle due famiglie è tale da rendere necessario prendere iniziative che tutelino quel bambino che non può continuare a vivere con i genitori del padre che ha tentato di uccidere la madre”.



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