I Cinque Stelle: ‘Fare luce sui motivi del suicidio del militare di Angri’

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“Esprimiamo il nostro cordoglio per il militare che ieri a Roma si è tolto la vita”. Così in una nota i portavoce del Movimento 5 Stelle della Commissione Difesa. “Il militare era impegnato nell’operazione ‘strade sicure’ e aveva 25 anni. Non è accettabile – si legge – che un ragazzo di quell’età, decida di porre fine alla sua esistenza”. “Sappiamo però che questo non è un caso isolato e che il clima all’interno delle caserme spesso non garantisce serenità e tranquillità per i nostri militari”, aggiungono i pentastellati. “Pertanto – spiegano – come membri della commissione Difesa ci impegneremo a far sì che venga fatta luce sui motivi di questo gesto disperato e soprattutto a capire se nell’esercito ci siano stati condizionamenti che hanno potuto indurre il ragazzo a prendere la pistola d’ordinanza e rivolgerla contro se stesso”. “Un pensiero di vicinanza va alla famiglia a cui ci stringiamo in un momento di così  grande dolore”, così concludono i portavoce del Movimento 5 Stelle della Commissione Difesa. Da quello che si apprende, ieri durante il turno pomeridiano 13-19, verso le ore 15 circa, De Mattia si sarebbe recato in bagno portando con sé la pistola d’ordinanza e si sarebbe sparato in testa.Non si conoscono, al momento, le motivazioni che hanno condotto il Caporal Maggiore De Mattia all’insano gesto ma quello che sappiamo è che questo è il terzo suicidio in 6 mesi di un militare sotto il comando del generale Raudino: a febbraio 2018 un bersagliere di 29 anni, di Taranto, si è tolto la vita nello stesso modo nella stazione metro di Barberini, al centro di Roma. A dicembre 2017 un altro Granatiere di stanza a Spoleto si è impiccato mentre era in licenza dopo il periodo di servizio nell’operazione “Strade Sicure”.I ragazzi chiamati a svolgere il servizio nell’operazione Strade Sicure, da quello che ha potuto apprendere GrNet.it, sono tutti provati fisicamente (condizione che è peggiorata anche a causa del gran caldo e delle condizioni di lavoro) ma, soprattutto psicologicamente. “Per tale ragione 150 di loro hanno preso carta e penna ed hanno scritto all’avvocato” annuncia GrNet.it.Da quello che ha appreso GrNet.it, i soldati che a Roma svolgono questo servizio non “staccano mai: vengono letteralmente bombardati di messaggi sul proprio cellulare provenienti dai propri ufficiali che sfruttano dei gruppi WhatsApp appositamente creati per inviare “cazziatoni” a qualsiasi ora del giorno e della notte”.
“Commozione e cordoglio mi uniscono alla notizia del tragico episodio che ieri, a Roma, ha coinvolto uno dei nostri militari impegnati nell’operazione Strade Sicure. Esprimo la mia più sentita vicinanza alla famiglia in questo momento di dolore”. Così il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta in un messaggio su Twitter.



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