Castellammare. Continuano i sequestri di legna in vista dell’Immacolata

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La lotta contro i falò illegali continua e tra ieri ed oggi sono stati sequestrati circa 5 tonnellate di legna, in vista dei “fuocaracchi” dell’Immocolata. Le forze dell’ordine, ieri pomeriggio, hanno effettuato un altro maxi sequestro tra l’Acqua della Madonna e i lidi balneari. Le 5 tonnellate sequestrate dalla polizia, diretta da Paolo Esposito, sono mobili buttati via, travi, legna rubata, ma anche tanti rami e tronchi di alberi disboscati impunemente nella zona collinare stabiese, poi ammassati alla bene e meglio in attesa di essere recuperati per appiccare i tradizionali e pericolosi falò dell’Immacolata.
I cumili illegali erano stati ammassati alle spalle di Piazza Fontana Grande, sui lidi balneari di via Acton e sull’arenile. Oltre ai furti di legna, le forze dell’ordine si sono concentrate per evitare il discoscamento di alberi nelle zone di Scanzano e Quisisana.
Un’azione che rischia di creare danni molto gravi, facendo aumentare il rischio frane, come accaduto già negli anni scorsi. In particolare, proprio all’altezza della stazione Circum dismessa, alcuni anni fa un tronco tagliato e abbandonato sul posto piombò su un treno in corso e rimase ferito in maniera grave un macchinista. I «fucaracchi» nella notte fra il 7 e l’8 dicembre prossimi però, a Castellammare resta una tradizione irrinunciabile, anche se l’ombra della camorra è sempre presente sulla ricorrenza. A parte le voci di «fratiell’ e surelle», un mix tra fede e folklore che per dodici notti consecutive attraversa le strade cittadine stabiesi, tutto si concentra sui «fucaracchi». Quest’anno, con un po’ di ritardo, l’amministrazione comunale ha indetto il bando per il Palio dei falò sull’arenile. Entro il 30 novembre sarà possibile presentare un’offerta per partecipare alla gara da 19mila euro, che permetterà alla ditta vincitrice di inscenare uno spettacolo pirotecnico e l’accensione di quattro falò sulla spiaggia. La festa «autorizzata» però, non accontenta tutti, soprattutto i comitati dei vari quartieri di periferia. Dunque, il vero pericolo della notte dell’Immacolata è l’accensione dei fuochi non autorizzati nei vari rioni che per tradizione si sfidavano l’uno con l’altro. Una tradizione di cui si è impadronita la camorra, con le famiglie malavitose che spesso finanziano addirittura l’accensione dei falò per stabilire la supremazia sugli altri rioni. Già da anni, Palazzo Farnese sta provando a strappare questa pericolosa usanza alla camorra e alle bande criminali, con grossa difficoltà. Il Palio, però, potrebbe finalmente scoraggiare i più reticenti.


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