Camorra, il boss pentito Amirante: ”Antonio ‘o nannone sparava tutte le sere contro le case dei Buonerba”

SULLO STESSO ARGOMENTO

Il boss di Forcella,Vincenzo Amirante,  pentito dalla scorsa estate sta raccontando agli investigatori quelli che sono stati i protagonisti della faida di Forcella che ha visto contrapposti  l’alleanza tra la sua famiglia  insieme ai Brunetti ai Giuliano e ai Sibillo contro i Buonerba. Fatti, nomi e interpreti della stagione della Paranza dei bimbi. Il suo ultimo verbale è del 4 ottobre scorso ed è allegato all’ordinanza di custodia cautelare che ha colpito uno dei killer più spietati della Paranza, ovvero Antonio Napoletano ‘o nannone accusato di aver ucciso il meccanico innocente Luigi Galletta.
E, come riporta il Roma, il boss pentito alla domanda secca del pm:”È a conoscenza di confilitti a fuoco tra il gruppo Buonerba e il gruppo Sibillo?”. Amirante risponde senza problemi: “In quel periodo ero latitante, sicché le notizie le apprendevo dalle persone del quartiere tra le quali un tale “Savio”, nipote della moglie di mio figlio, e da Gabriele Iuliano, il quale abita in via Oronzio Costa, e se si affaccia dal balcone vede la casa dei Buonerba. Iuliano in quel periodo veniva a casa mia proprio quando succedevano queste cose. Queste persone mi hanno raccontato che Pasquale Sibillo, ’o nonno e ’o cafone passavano e spassavano e sparavano continuamente contro il balcone dell’abitazione del Buonerba.
Antonio Napoletano era quello che si faceva vedere più spesso quando i fratelli Sibillo erano latitanti e quasi tutte le sere anche lui andava a sparare contro il balcone dei Buonerba. Questo fino alla sera in cui fu colpito gravemente. Il Napoletano in quel periodo aveva anche ferito alle gambe un ragazzo a Porta Capuana. Al Napoletano spararono dal balcone i Buonerba. I Sibillo e gli affiliati pretendevano l’estorsione dai Buonerba per consentirgli di gestire le piazze storiche che avevano in via Oronzio Costa. Mi meraviglio che nella vicenda non sia stato coinvolto Ciro Brunetti, visto che la sua zona di influenza era quella di San Giovanni a Carbonara. I Buonerba vivevano chiusi in casa. Sempre da Gabriele seppi che Emanuele Sibillo andava anche lui a sparare contro l’abitazione dei Buonerba.
La sera della sua morte Emanuele era seduto dietro la moto del fratello Pasquale e su un’altra moto c’erano “’o cafone” e Pio Corallo. Per come raccontatomi dal Pico Corallo durante la nostra comune detenzione a Secondigliano, Emanuele Sibillo, una volta colpito, cadde dal mezzo condotto dal fratello. Sicché ’o cafone salì dietro il mezzo come terzo passeggero per sostenerlo. Pio Corallo mi ha anche riferito che Lino Sibillo schiaffeggiò ’o cafone rimproverandolo di non aver portato i giubbotti antiproiettile che aveva in custodia. Sibillo fu portato all’ospedale”.


Torna alla Home

Caso Pellini, depositate motivazioni della sentenza in Cassazione

Lo scorso aprile, la Corte di Cassazione ha reso note le motivazioni che hanno portato alla restituzione dei beni agli imprenditori Pellini di Acerra, Napoli, per decorrenza dei termini. Tuttavia, il verdetto non ha chiuso il caso, lasciando spazio a possibili sviluppi futuri. Secondo quanto riportato dalle motivazioni della...

Alla Città Metropolitana di Napoli cerimonia per la Juve Stabia promossa in B

Napoli si prepara a rendere omaggio alla Juve Stabia per il suo successo nel campionato di Serie C. Domani, alle 15:00, nella sede del Consiglio metropolitano di Santa Maria la Nova, le vespe gialloblè, che hanno conquistato la promozione in Serie B con quattro giornate di anticipo, saranno ricevute...

Il mito dei Beatles in scena a Napoli: The Beatbox e Carlo Massarini al teatro Acacia

Magical Mistery Story “Now and Then” è il nuovo spettacolo di The Beatbox e Carlo Massarini, dedicato alla storia e alla musica dei Beatles, in scena al teatro Acacia di Napoli giovedì 9 maggio alle ore 21. Uno straordinario viaggio attraverso la storia e la musica dei Fab Four che...

5 operai morti per esalazioni in provincia di Palermo: altri due feriti

Tragedia sul lavoro a Casteldaccia, in provincia di Palermo: cinque operai sono morti a causa di esalazioni tossiche mentre lavoravano nel sistema fognario sotto una cantina vitivinicola. Un sesto operaio è stato ricoverato d'urgenza al Policlinico di Palermo in condizioni critiche, mentre un settimo è rimasto ferito in modo lieve....

IN PRIMO PIANO