Avellino: rialzarsi e ripartire

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Walter Taccone, all'indomani della prima sconfitta casalinga «che, rabbia e delusione a parte, visto l'andamento del campionato – osserva il patron – è più bruciante in quanto rimediata in un derby, gara sì speciale – e qui sta la rabbia – che stavamo conducendo con buona disinvoltura e che in coda s'è trasformata in paura, evidentemente frutto di insicurezze dei singoli, inevitabilmente riversatesi sul gruppo, che starà a Novellino analizzare, affrontare e risolvere, ponendosi egli stesso delle domande cui darsi una risposta». Chissà se di risposte il patron nel ventre del Partenio ne ha avute a caldo dopo la slavina che ha travolto il suo Avellino. A voler essere obiettivo, resta poco comprensibile come non si riesca a mantenere imbattuta una difesa che da sempre ha rappresentato una delle risorse delle squadre di Novellino. Anche domenica l'Avellino ha preso gol rendendo vano quanto comunque di discreto, alla luce delle difficoltà che un derby comporta, aveva fatto fino alla rimonta ospite dopo il doppio vantaggio. «Il campionato sicuramente è lungo – osserva Taccone – e ci offrirà ulteriori opportunità di riscatto. Certo, dispiace aver accarezzato momentaneamente la soddisfazione di essere in vetta e da soli per poi vedersela sfuggire in modo forse anche inopinato, trasformando la medesima in disagio e delusione. Sabato abbiamo la possibilità d'un riscatto immediato: lo dobbiamo a noi stessi, allo splendido e meraviglioso pubblico che anche nel derby ci ha sostenuto e spinto e che ringrazio. E' tempo di serrare le file, ricompattarci, sia da un punto di vista mentale che fisico, dal momento che di energie sia a livello atletico che psicologico nel derby se ne sono perse parecchie. Ricaricare le pile sotto i due profili sarà compito del mister e del suo staff: non voglio più assolutamente vedere un Avellino scarico, ma ammirare nuovamente quella squadra che non solo contro l'Empoli, ha entusiasmato di passione tutti i . Ho fiducia nei ragazzi e da loro mi aspetto un piglio diverso, una diversa personalità anche nel gestire la partita senza subirla con gratuiti timori, assolutamente irragionevoli e quindi improduttivi. Va bene il rispetto verso gli avversari ma abbiamo le qualità per affrontare chiunque e questo purtroppo con la nel finale non s'è visto. Voglio pensare ad un incidente di percorso “.



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