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Salerno, al “Ruggi” intervento neurochirurgico record: Luca torna a camminare dopo rimozione tumore midollare

Un’équipe guidata dal professor Giorgio Iaconetta restituisce la mobilità a un paziente immobilizzato da mesi. Utilizzate tecnologie di ultima generazione e un approccio microchirurgico d’avanguardia.
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È una storia di scienza, coraggio e speranza quella che arriva dall’Azienda Ospedaliero Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno.

Qui, nella Clinica Neurochirurgica diretta dal professor Giorgio Iaconetta, un intervento di altissima complessità ha cambiato la vita di Luca* (nome di fantasia per tutelare la privacy del paziente), 55 anni, immobilizzato da mesi su una sedia a rotelle a causa di un rarissimo tumore intramidollare.

Il tumore, una cisti epidermoide dorsale, appartiene alla categoria delle neoplasie disembriogenetiche, lesioni estremamente rare e di difficile trattamento. La massa, che comprimendo il midollo aveva compromesso progressivamente le funzioni motorie, è stata rimossa completamente grazie a un intervento neurochirurgico eseguito con un livello di precisione e tecnologia tra i più avanzati oggi disponibili.

Un intervento da manuale

A coordinare l’operazione è stato il dottor Nicola Narciso, neurochirurgo con incarico di alta specialità in Neurochirurgia Spinale, che insieme alla sua équipe ha pianificato nei minimi dettagli la strategia chirurgica.

L’approccio scelto è stato microchirurgico, con l’obiettivo di preservare il più possibile le strutture neurologiche sane.

In sala operatoria sono entrate in gioco tecnologie di ultima generazione: dallo scalpello e aspiratore a ultrasuoni al monitoraggio neurofisiologico multiparametrico intraoperatorio, strumenti che hanno permesso ai chirurghi di operare in sicurezza anche nelle fasi più delicate dell’asportazione.

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Il risultato è stato immediato: al termine dell’intervento, Luca ha mostrato il ripristino delle funzioni neurologiche compromesse, un segnale che ha anticipato il successo clinico confermato poi nella fase post-operatoria. Nel giro di pochi giorni, il paziente ha potuto rimettersi in piedi e tornare a camminare.

La voce dei protagonisti

«Questo risultato – spiega il dottor Nicola Narciso – è il frutto di una programmazione accurata, di scelte tecniche mirate e dell’uso integrato delle migliori tecnologie disponibili. La nostra priorità è stata la salvaguardia delle funzioni neurologiche: vedere il paziente rialzarsi e riacquistare autonomia è la più grande soddisfazione per tutto il team».

Il successo, sottolinea il direttore generale del “Ruggi”, Ciro Verdoliva, rappresenta molto più di un caso clinico straordinario: «Non è solo un intervento riuscito – commenta – ma una storia di rinascita. Quando un paziente torna a camminare grazie al lavoro di un’équipe multidisciplinare, significa che la sanità pubblica funziona. È la dimostrazione concreta che l’impegno quotidiano dei nostri professionisti porta risultati di altissimo livello».

Una tradizione di eccellenza

La Clinica Neurochirurgica del “Ruggi” vanta una lunga esperienza nella cura dei tumori vertebro-midollari. In particolare, la sezione di Chirurgia Vertebrale è un punto di riferimento nazionale, con oltre 300 interventi l’anno per patologie degenerative, traumatiche e oncologiche del rachide e del midollo spinale.

Un patrimonio di competenze e tecnologie che consente di affrontare anche i casi più rari e complessi, come quello di Luca, trasformando una diagnosi drammatica in una possibilità di rinascita.

Dalla diagnosi alla guarigione, il percorso di Luca diventa così un simbolo della sanità che funziona: quella che unisce competenza, innovazione e umanità, restituendo non solo la salute ma anche la dignità e la speranza di una vita normale.

Articolo pubblicato il 29 Ottobre 2025 - 15:00 - A. Carlino

Commenti (1)

E una storia molto bella che fa sperare a tutti quelli che hanno problemi simili. I medici hanno fatto un lavoro incredibile, ma sarebbe interessante sapere di piu sui rischi che ci sono in questi interventi cosi complicati e rari.

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