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In migliaia alla fiaccolata per Santo Romano

Il Prefetto: "Non dobbiamo dimenticare questa morte. Don Mimmo Battaglia: "Non ho più parole"
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Napoli. Una folla di migliaia di persone per ricordare Santo Romano con in prima fila mamma, fratello e fidanzata e con loro tantissimi hanno partecipato alla fiaccolata a San Sebastiano al Vesuvio per ricordare il 19enne ucciso da un colpo di pistola nella notte tra venerdì e sabato.

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In tantissimi hanno partecipato alla veglia di preghiera tenuta da don Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, nella chiesa principale del paese.

La fiaccolata è cominciata all’esterno del municipio di San Sebastiano, nello stesso luogo in cui Santo è stato assassinato, e si è diretta verso il Santuario diocesano di San Sebastiano Martire, dove si è svolta la veglia. Sono stati deposti mazzi di rose bianche davanti all’edificio comunale di San Sebastiano.

In piazza erano presenti anche le famiglie di altri giovani uccisi in circostanze analoghe: tra loro i parenti di Francesco Pio Maimone, morto da un colpo di pistola nella notte tra il 19 e il 20 marzo 2023 a Mergellina durante una rissa tra ragazzi, e la famiglia di Ciro Colonna, assassinato per errore in un agguato della camorra a Ponticelli il 7 giugno 2016.

“Non dobbiamo dimenticare la morte di questo giovane. La morte di un giovane è un impoverimento di una comunità”. Ha spiegato il prefetto di Napoli, Michele di Bari, a conclusione del comitato per l’ordine pubblico svoltosi a San Sebastiano al Vesuvio.

Incontri con magistrati, forze dell’ordine, associazioni, sindaci nel corso del lungo comitato. “C’è bisogno di una attività educativa, sociale e di implementazione di tutti i servizi.ma in questo momento stanno venendo meno le sentinelle sociali di controllo del territorio”, ha aggiunto il prefetto.

Tema caldo quello delle armi in mano ai giovani: “è stato fatto moltissimo dalle forze dell’ordine su questo fronte. Ci sono aspetti da approfondire come ad esempio la trasformazione delle armi giocattolo in armi vere”.

“Dio che ascolti chi non parla, io non ho più parole. Tale è il dolore e l’ incertezza! La mia Chiesa, stanca di accompagnare giovani vite al congedo terreno, non ha piu’ parole se non le tue e per questo ti prego: non cessare di parlare a chi finora non ti ha ascoltato”.

 Don Mimmo Battaglia: “Io non ho più parole”

E’ l’amara riflessione del’ arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia nella veglia al santuario diocesano di San Sebastiano al Vesuvio davanti a tantissime persone che hanno ricordato Santo Romano.

“Parla al cuore di chi puo’ intervenire, di chi può aiutarci a porre fine a questa assurda spirale di violenza che sta invadendo l’ intera citta’ metropolitana” ha scandito don Mimmo Battaglia.

“Parlo a coloro che hanno sporcato con il sangue e la paura le strade, i marciapiedi, le case, i cuori della nostra terra. Genera nel loro cuore inquietudini sante e tormenti benedetti e ridesta nella coscienza dei giovani e degli adolescenti invischiati nella rete mafiosa della violenza, la consapevolezza che il vero valore dell’ uomo non sta nel dominare e nell’ uccidere ma nel deporre le armi ai tuoi piedi sapendo che solo tu sai trasformare strumenti di morte in sorgenti di vita, sapendo che solo il tuo perdono ci rende vetamente liberi e ci restituisce la dignità perduta”.

Al termine della veglia, il corteo ha dato vita a una fiaccolata fino al Municipio. Qui alcuni amici hanno issato striscioni urlando a più riprese: ”Santo vive con noi’.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato il giorno 3 Novembre 2024 - 22:17


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