La Corte di Cassazione ha ribaltato completamente il verdetto nei confronti del magistrato napoletano Alberto Capuano, assolvendolo dalle gravi accuse di corruzione che lo avevano travolto nel 2019.Un colpo di scena che getta nuova luce su una vicenda giudiziaria che aveva scosso l’opinione pubblica e il mondo della magistratura.
Ricostruiamo la vicenda.
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Il giudice Capuano, all’epoca in servizio presso la sede distaccata di Ischia del tribunale di Napoli, era finito al centro di un’indagine della Procura di Roma con l’accusa di aver favorito alcuni imputati in cambio di favori.
Le accuse, pesantissime, avevano portato alla sua arresto e a una condanna in primo grado.Successivamente, la Corte d’appello di Roma aveva parzialmente riformato la sentenza, riqualificando alcuni reati.
La decisione della Cassazione
La Suprema Corte, con la sua recente sentenza, ha però annullato completamente le condanne precedenti, accogliendo i ricorsi della difesa.
I motivi che hanno portato a questa clamorosa svolta non sono stati ancora resi noti in dettaglio, ma si attendono le motivazioni ufficiali della sentenza per comprendere le ragioni che hanno spinto i giudici a ribaltare il verdetto.
Le reazioni
La notizia dell’assoluzione ha suscitato grande clamore e reazioni contrastanti.I difensori del giudice Capuano, gli avvocati Alfonso Furgiuele ed Alfredo Sorge, hanno espresso soddisfazione per una decisione che ritengono giusta e attesa.
Al contrario, alcuni osservatori hanno espresso perplessità, sottolineando la gravità delle accuse iniziali.La Cassazione ha annullato anche le condanne degli altri coimputati Antonio Di Dio, Valentino Cassini e Giuseppe Liccardo, difesi dagli avvocati Marco Campora, Francesco Cinque e Domenico dello Iacono.
Articolo pubblicato il giorno 15 Ottobre 2024 - 21:54