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Anche un minorenne di Salerno nel “network nero” anti ebrei

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Ci sono anche due minorenni italiani, uno di e uno di , nel network di estremisti di destra attivo in tutta Europa, smantellato con un'operazione internazionale coordinata da Eurojust ed .

I due erano particolarmente attivi nella pubblicazione di frasi d'odio xenofobe e . Ai minori, indagati in stato di libertà, sono stati sequestrati computer e telefoni cellulari; ad uno anche alcune repliche di armi softair, un pugnale con impressi effigi e simboli del nazismo e riproduzioni di segni distintivi delle forze di polizia.

In una vasta operazione coordinata da Eurojust ed Europol in sei Paesi europei (Belgio, Croazia, Germania, Lituania, Romania e Italia), sono stati smantellati network di estremisti di destra, con l'obiettivo dichiarato di commettere atti violenti contro , musulmani e individui considerati di ‘razza inferiore'.

Le indagini sono state condotte a livello internazionale, coinvolgendo le Procure per i minorenni di Torino e Salerno, con il coordinamento della Procura nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Gli investigatori del Centro operativo sicurezza cibernetica della Polizia Postale e della Digos di Torino hanno lavorato intensamente per diversi mesi, con il supporto della Direzione centrale della Polizia di prevenzione e del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.

Le attività del gruppo includevano la pubblicazione di manuali per l'attacco e il sabotaggio delle infrastrutture critiche, oltre a istruzioni per la fabbricazione di armi ed esplosivi su chat caratterizzate da una proiezione alla violenza. La Polizia ha evidenziato l'uso di pubblicistica estremamente accattivante, con contenuti multimediali di impatto visivo devastante, particolarmente pericolosa per i partecipanti più giovani.

I motti del gruppo, come “Join us, Kill with us” e “Fight with us, die with us, kill with us Kill the enemies of the white race”, insieme all'uso di simbolismi neonazisti come la svastica, la “skull mask” e il “sole nero”, sono stati rilevati nelle comunicazioni del network.

Si sottolinea anche il culto manifestato dai partecipanti verso suprematisti responsabili di attentati terroristici passati. I due minori italiani coinvolti erano inizialmente parte del network e successivamente avevano aderito a un altro gruppo Telegram di matrice neo-nazista con posizioni più teorico-ideologiche.

Le indagini proseguiranno attraverso l'analisi dei dispositivi digitali per identificare ulteriori diramazioni nascoste del network. La Polizia ha sottolineato l'importanza di tali operazioni internazionali nel contrastare l'estremismo online e garantire la sicurezza della società.


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