Fiammetta Borsellino il 26 ottobre a Scafati al Teatro San Francesco

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Paolo Borsellino come modello di integrità per le nuove generazioni attraverso un convegno organizzato, in ogni sua fase, dalla classe 2 C, indirizzo Scientifico, del Liceo Scientifico Statale “Renato Caccioppoli”.

Si terrà giovedì 26 ottobre, a partire dalle ore 9, presso il Teatro San Francesco di Scafati, Cives – work in progress, l’iniziativa di sensibilizzazione alla legalità, patrocinata dal Comune di Scafati, che vede l’ormai consolidata sinergia del citato Liceo e dell’Associazione culturale Animus di Scafati, per dare nuovo impulso a una visione più versatile e coerente dell’educazione civica in tutti i suoi aspetti.

All’incontro, moderato da Ilaria Cotarella, parteciperanno Fiammetta Borsellino, Giuseppe Bicchielli (Commissione Antimafia), Antonio Arzillo (Consulente Commissione Antimafia), Luisa D’Aniello (psicologa e criminologa).

La manifestazione, che rifletterà sull’importanza dell’eredità morale di Paolo Borsellino e sulle prassi educative più efficaci nel difendere la cultura del diritto, accoglierà studenti delle classi quinte del Liceo “Caccioppoli” e dell’ITIS “Pacinotti”, che potranno dialogare con gli autorevoli interlocutori. Dalla grafica alla segreteria organizzativa, all’accoglienza degli ospiti, i discenti della 2 C hanno profuso le proprie energie, contribuendo a rendere l’appuntamento una tappa estremamente significativa del percorso educativo-didattico.

La prima e più preziosa eredità che ci ha lasciato Paolo Borsellino è il coraggio e il dovere della verità. Coraggio di guardare le cose in faccia, di seguire la voce scomoda della coscienza, di non cadere nelle “perniciose illusioni” di cui parlò all’epoca del Maxiprocesso a Cosa Nostra, facendo presente quanta strada ci fosse ancora da fare. Sono queste, parole di don Luigi Ciotti.

    Paolo Borsellino è stato un apostolo della ricerca della verità, un credente e un lottatore per la giustizia. Là dove i cittadini non sono eguali nei diritti e nei doveri, dove le opportunità divergono in modo inaccettabile, dove la scuola e il lavoro non sono garantiti, le mafie hanno gioco facile nell’imporre il loro potere, nel colmare i vuoti dello Stato e della politica, a maggior ragione se è una politica “smemorata” o revisionista, che vorrebbe rivedere e neutralizzare il “concorso esterno”, strumento decisivo per combattere le mafie che hanno ucciso Paolo.

    Le mafie sono forti dove l’interesse privato diventa ingiusto o addirittura criminale. Paolo Borsellino ha insegnato con il suo esempio che il bene personale è conseguenza del bene comune, che la prima mafia si annida nell’indifferenza, nella disinformazione, nella superficialità, nel quieto vivere, nel puntare il dito senza fare nulla. L’eredità che ci ha lasciato vive in due termini: impegno e responsabilità.

    Mentre sembrano prevalere pericolosamente modelli comportamentali autoreferenziali e ostili alla convivenza civile, rendere gli alunni protagonisti di un percorso di cittadinanza attiva è una priorità del Liceo “Caccioppoli”, che, nell’ambito delle attività culturali con enti, istituzioni e associazioni sul territorio per l’ampliamento dell’offerta formativa, mira a diffondere tra i giovani il riconoscimento del giusto come tutela del bene comune. Se, dunque, la costruzione dell’organismo sociale non può prescindere dalla scuola, quest’ultima gioca un ruolo chiave nella difesa della giustizia e delle libertà alla base della nostra Costituzione.



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