Cronaca Giudiziaria

Tutela dei minori, l’avvocato Rea: “Salvaguardare i bambini è la priorità”

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L’avvocato Antonio Rea delinea con chiarezza i casi in cui diventa necessario intervenire per tutelare i bambini che possono essere anche allontanati dalla residenza familiare del genitore o convivente che si è reso autore di maltrattamenti o abusi.

Tutela dei minori, le parole dell’avvocato partenopeo Rea

L’avvocato partenopeo, con studio a Pomigliano D’Arco, chiarisce che «la pronuncia di decadenza richiede esigenza di tutela dell’incolumità dei minori e che non fa venir meno, per il genitore decaduto, l’obbligo di mantenimento dei figli».

«La responsabilità genitoriale viene messa in discussione quando il genitore vìola, trascura o abusa dei i doveri che ha nei riguardi del minore determinando, in tal modo, un grave pregiudizio per il figlio».

L’avvocato Rea: “Salvaguardare i bambini è la priorità”

Allontanare un minore dal nucleo familiare è sempre una cosa difficile ma a volte risulta necessario per il bambino soprattutto quando si ipotizzano maltrattamenti in famiglia e contesti familiari non propriamente educativi, o potenzialmente lesivi, per i figli.

È capitato che a volte si è stati troppo duri irrompendo con forza nel nucleo familiare? «Capitano spesso situazioni equivoche e ci si ritrova al Tribunale per i Minori per banali liti familiari, spesso isolate. Magari qualche vicino spaventato dalle urla segnala alle forze dell’ordine che poi fanno segnalazione ai servizi sociali», afferma l’avvocato.

In effetti l’alert per gli assistenti sociali può scattare anche in caso di prolungate assenze dei minori a scuola, magari per giustificati motivi, e a volte il mancato dialogo tra genitori ed istituzione scolastica determina l’approfondimento dei servizi sociali.

«Ma ovviamente è bene ricordare anche le tantissime volte in cui il sistema posto a tutela dei minori funzioni perfettamente salvando il bambino da un contesto pericoloso ed anaffettivo», dice l’avvocato Rea.

«L’istruttoria, nella sua complessità, è minuziosa in considerazione del fatto che, anche qualora la condotta del genitore risultasse pregiudizievole per il figlio, il giudice non potrà adottare provvedimenti limitativi della potestà perché potrebbero paradossalmente costituire fonte di addirittura maggior danno per il minore stesso», conclude.


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