Una nave petroliera battente bandiera liberiana è stata fermata dagli uomini della Guardia Costiera nel porto di Napoli per gravi irregolarità riscontrate a bordo e violazione delle norme internazionali sulla salvaguardia della vita umana in mare.
L'ordine di detenzione è stato emesso dal nucleo Port State Control al termine di una lunga e complessa ispezione. In accordo alle procedure emanate dall'Agenzia europea di Sicurezza marittima la nave in questione è risultata ad alto rischio per la sicurezza della navigazione e pertanto specifico obiettivo del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, nell'ambito dell'attività di contrasto al fenomeno delle navi "Sub - Standard".
Attraverso la preliminare consultazione della banca dati europea delle ispezioni (Thetis), la nave è risultata da "attenzionare" al suo arrivo nel porto di Napoli ed è dunque stata oggetto di un'approfondita ispezione che ha fatto emergere numerose carenze tra cui il malfunzionamento di alcuni apparati vitali dell'unità e la carenza di addestramento dell'equipaggio nell'affrontare le possibili emergenze di bordo.
In particolare, gli ispettori della Capitaneria di porto, considerata la particolare tipologia dell'unità (petroliera-chimichiera), hanno posto particolare attenzione al funzionamento degli impianti di emergenza, alcuni dei quali sono risultati inefficienti.
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Nei prossimi giorni, sotto la diretta responsabilità dello Stato di bandiera della nave, la Liberia, la nave dovrà essere sottoposta alle verifiche tecniche e documentali necessarie a garantirne la sicurezza.
Solo successivamente il team della Guardia Costiera, agli ordini dell'ammiraglio ispettore Pietro Vella, comandante del porto di Napoli e direttore marittimo della Campania, ritornerà a bordo per un'ulteriore ispezione e, in caso di esito positivo, autorizzerà la partenza della nave.
Inoltre, il comandante e l'armatore della petroliera saranno tenuti al pagamento di un importo di circa 10mila euro quale sanzione amministrativa e per ulteriori oneri connessi al fermo amministrativo dell'unità. Da inizio anno sono già 4 le unità straniere sottoposte a controllo da parte del locale nucleo Port State Control.






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